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Le logiche del potere

Ci sono storie che possono farci capire gli avvenimenti in maniera semplice ed immediata. Questa storia ha come protagonisti due uomini molto diversi tra loro, ma raccontando le loro vicende si può capire molto del nostro Paese e si possono intravedere le logiche oscure della piovra del potere.G&G, Giulio e Giorgio, hanno avuto destini diversi. Il primo alla veneranda età di 92 anni siede ancora come senatore a vita a Palazzo Madama ed è stato sette volte Presidente Del Consiglio, otto volte Ministro della Difesa, cinque volte Ministro degli Esteri, due volte Ministro Delle Finanze e una volta Ministro degli Interni (il più giovane della storia Repubblicana).Giulio Andreotti ancora oggi rappresenta per molti la faccia del potere politico in Italia. Probabilmente non è sbagliato pensare che per molto tempo il nome dello “zio giulio” abbia rappresentato nel mondo le istituzioni italiane, politicamente ha due anni più della Repubblica, cinque più della Costituzione..Dobbiamo andare fieri di quest’uomo? Il processo Andreotti rappresenta lo specchio della storia italiana.

Questa splendida scena onirica creata da Paolo Sorrentino nel film Il Divo, a cui consiglio a tutti la visione, ci fa capire perfettamente la logica del potere in Italia. Al di là di questo, c’è qualcosa di più grave da leggere per quanto riguarda il Divo Giulio, è la sentenza della Cassazione 15 ottobre 2004.Tutti gli organi di stampa, gridano all’assoluzione, nel salotto buono del potere Porta a Porta campeggia una scritta enorme a caratteri cubitali: “ASSOLTO!! Ma è davvero cosi?  La sentenza della Cassazione si divide in due periodi ben definiti. Andreotti è stato assolto per insufficienza di prova per i fatti posteriori al 1980, ma la stessa cosa non è avvenuta per quelli precedenti il 1980, per quelli c’è stata la PRESCRIZIONE. Cosa significa questo?  Significa che se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione), Andreotti sarebbe stato condannato.

A pagina 211 possiamo leggere: «Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la Andreotti Prescrittopartecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione.»   Il testo della sentenza è molto chiaro e vorrei riportare alcuni punti alla vostra attenzione: “[…] è necessario occuparsi del periodo antecedente al 1980,con riferimento al quale essa, ritenuta la sussistenza di relazioni amichevoli e dirette di Andreotti con esponenti mafiosi di spicco – propiziate dai suoi legami con Salvo Lima, con i cugini Salvo e con Ciancimino – ha affermato essere intercorsi rapporti di scambio, consistiti, da una parte, in un generico appoggio elettorale alla corrente andreottiana e nel solerte attivarsi dei mafiosi per soddisfare possibili esigenze, non necessariamente illecite, dell’imputato o di suoi amici e, dall’altra parte, nella palesata disponibilità e nell’asserito apprezzamento del ruolo dei mafiosi, frutto non solo di buone relazioni, ma anche di una effettiva sottovalutazione del fenomeno mafioso, oltre che nella travagliata interazione dell’imputato con i mafiosi nella vicenda Mattarella, pur risoltasi con il fallimento del disegno andreottiano.

…Più analiticamente, la Corte territoriale ha affermato che il sen.Andreotti aveva avuto piena consapevolezza che i suoi referenti siciliani (Lima, i Salvo e poi anche Ciancimino) intrattenevano amichevoli rapporti con alcuni boss mafiosi; che egli aveva, quindi, a sua volta, coltivato amichevoli relazioni con gli stessi boss; che aveva palesato ai medesimi una disponibilità non necessariamente seguita da concreti, consistenti interventi agevolativi; che aveva loro chiesto favori; che li aveva incontrati; che aveva interagito con essi; che aveva loro indicato il comportamento da tenere in relazione alla delicatissima questione Mattarella, sia pure senza riuscire ad ottenere, in definitiva, che le stesse indicazioni venissero seguite; che aveva conquistato la loro fiducia tanto da discutere insieme anche di fatti gravissimi (come appunto l’ assassinio del Presidente Mattarella), nella sicura consapevolezza di non correre il rischio di essere denunciati; che aveva omesso di denunciare le loro responsabilità, in particolare in relazione all’omicidio del Presidente Mattarella, malgrado potesse, al riguardo, offrire utilissimi elementi di conoscenza […]”

Vergogna Andreotti Senatore a VitaMentre negli altri Paesi, la storia del crimine riguarda i ceti meno abbienti e meno acculturati della società, in Italia le mafie scrivono la storia.La questione criminale non è scindibile dallo Stato e dalla Democrazia. La mafia, le stragi, la corruzione, il potere politico occulto non possono essere considerati singolarmente se si vuole far luce sul nostro passato ma devono essere visti come un corpo unico; forse in questo corpo dalle mille facce possiamo ritrovare i codici per decifrare ciò che da sempre ci sembra inspiegabile all’apparenza.

Lui è ancora lì, al suo posto, ben saldo sulla sua poltrona ed è addirittura amato da molte persone,L’altro G, l’eroe borghese, invece non c’è più. Lui è stato assasinato da un sicario ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona, sulle cui attività Ambrosoli indagò.

fine prima parte.

 

P.s per chi fosse interessato a leggere integralmente le motivazioni della Corte di Cassazione: http://www.avvisopubblico.it/categorie/pubblicazioni/allegati/sentenza_cassazione_assoluzione_andreotti_2005.pdf

 

fonte: wikipedia, http://ilparere.blogspot.com/2007/05/andreotti-non-stato-assolto.html

 

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

6 Commenti

  1. Mirco Zurlo

    Il messaggio che è stato fatto passare dai media a seguito della sentenza di Cassazione è stato: Andreotti non ha nulla a che vedere con gli ambienti mafiosi, le accuse sono infondate, è innocente ed estraneo ai capi d’imputazione. In realtà la sentenza lascia molti dubbi (sulla sua effettiva estraneità) e qualche certezza (sulla sua colpevolezza).
    I dubbi riguardano il periodo successivo al 1980 per cui Andreotti viene assolto con la vecchia formula dell’insufficienza di prove, art.530 comma 2 c.p.p. (perchè manca, è insufficente o contraddittoria la prova) e non con il 530, comma 1,c.p.p. (perchè il fatto non sussiste).
    La certezza è data dal periodo antecedente al 1980 per cui è subentrata la prescrizione dei reati imputati e per il quale è risultato chiaro e appurato l’intreccio di rapporti con esponenti mafiosi. Aggiungo, che se una persona non ha nulla da nascondere e vuole togliere ogni dubbio sulla sua integrità morale, alla prescrizione può sempre rinunciare e farsi giudicare.

  2. Mirco Zurlo

    Comunque complimenti per l’articolo, molto interessante!

  3. loscemodelvillaggio
    loscemodelvillaggio

    Io non ho mai seguito la vicenda giudiziaria di Andreotti,e non ne ho mai avuto bisogno.
    In certi casi l’abito fa il monaco eccome.Mi meraviglia che sia stato fatto il processo,perchè chi si mette ad indagare su certe organizzazioni di solito salta in aria.Evidentemente chi di dovere sapeva in anticipo quale sarebbe stato l’epilogo della vicenda.
    Io lo chiamo l’immortale,secondo me c’è qualcuno che lo tiene in vita grazie al supporto di qualche diavoleria sanitaria d’avanguardia ancora sconosciuta al mondo dei comuni mortali.Perchè dopo la sua morte saranno in molti a ritrovarsi orfani di chi detiene il potere.
    Qualche tempo fa in diretta tv si ebbe proprio la netta sensazione che fosse finita.Invece no,non ci aveva ancora lasciato…forse San Pietro gli ha chiuso il portone in faccia,perchè certa gente li su non entra.Almeno questo è quello che mi piacerebbe pensare.
    Comunque sia,l’Italia è un paese che è ancora in balia di questo ultranovantenne,decrepito ma solo esteriormente,che sembra morto ma siamo tutti noi che non ci accorgiamo che invece è vivo.

  4. Il Satanico

    Complimenti…sei riuscito a convincermi a rivedermi il Divo, un’ altra volta…bravissimo! Molto interessante

  5. carlo il lettore

    mi piace ke 6andato più a fondo nn fermandoti al giudizio popolare ke vede andreotti amato e …invece hai evidenziato i lati oscuri ke hanno contraddistinto la vita politica di andreotti…solo voto positivissimo!!grande;)

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