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La quinta mafia

La Quinta mafia non è nata in Sicilia, neppure in Calabria e neanche in Campania. La Quinta Mafia si è sviluppata nel Lazio. Sembra assurda per la maggior parte dell’opinione pubblica un’affermazione del genere, purtroppo,però, i dati ormai parlano chiaro, e come sempre accade in questi casi, negare l’evidenza e non rendersi conto della pericolosità della situazione è un ulteriore aggravante. A far luce sulla situazione ci ha pensato Libera.Associazione, nomi e numeri contro le mafie durante un seminario di studio che si è svolto presso al Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza di Roma il 26 ottobre 2011.

http://espresso.repubblica.it/multimedia/29983647

Questa organizzazione  è un pericoloso e complesso mix tra i classici gruppi malavitosi che hanno trovato terreno fertile tra i colletti bianchi, nella politica e  nei delinquenti locali. Gli ambiti in cui questi criminali si sono specializzati vanno dal riciclaggio di denaro (specie nella capitale), allo spaccio di droga (nel Lazio viene sequestrata il 20%  della cocaina nazionale) fino ad arrivare allo sfruttamento della prostituzione, ma soprattutto si è verificata una vera e propria aggressione all’ambiente. La cosca si è sviluppata dal sud del Garigliano, ai lidi del Pontino fino ad arrivare a Civitavecchia.Non restano esclusi,però, nemmeno il Cassinate e il Frusinate.

Nella relazione si può leggere che ” da Luglio 2010 a luglio 2011 sono stati sequestrati e confiscati beni mafiosi per 330 milioni di euro. Al 1 ottobre 2011 nel Lazio sono complessivamente 517 i beni confiscati alle mafie, di cui 404 immobili e 113 aziende.Questo dato assume  un peso importante visto che le aziende sottratte ai boss rappresentano l’8% del totale nazionale, segno che  il Lazio è terra di investimenti e riciclaggio. Un altro dato che fa riflettere molto, sempre in ambito finanziario, è l’ indagine del Uif che mostra “gli importi di flussi scambiati con i paesi e territori a fiscalità privilegiata (paradisi fiscali) il Lazio è la seconda regione d’Italia con 526 milioni di euro di media mensile di bonifici in uscita pari al 12,6% del totale nazionale e 484 milioni di euro medie mensili di bonifici in entrata pari all’8% del totale nazionale”.Sul fronte ambientale oltre ai meccanismi poco chiari che a volte si riscontrano nel ciclo dei rifiuti e nell’affosamento in discariche abusive, molto grave sta diventando la piaga degli incendi che sta letteralmente uccidendo tutto il patrimonio boschivo della zona.“Dal 2007 al 2010 sono andati in fumo 21.986 ettari(un’area  grande come  e piu’ del XX municipio, il più esteso della Capitale).Il 50% degli ettari bruciati riguarda la Provincia di Latina”.  Secondo Legambiente “nel 2010 nel Lazio sono 3124 le infrazioni accertate contro l’ambiente, alla media di oltre otto reati al giorno, con 2011 persone denunciate o arrestate e 751 sequestri effettuati. La Provincia di Roma è la maglia nera a livello nazionale per le province con 1750 infrazioni accertate, ottava la provincia di Latina con 735 infrazioni accertate”.

Essendo questa infiltrazione, in una fase ormai avanzata e radicata ancor più preoccupante diventa il silenzio degli organi di informazione locali. Bisogna evitare di commettere l’eterno errore perpetrato in Italia del negare l’esistenza di certe organizzazioni, i risultati di questo comportamento sono sotto gli occhi di tutti. Non siate Indifferenti!

fonte: Relazione dell’Associazione Libera del 26 ottobre 2011

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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  1. White Riot

    Sempre interessante e puntuale. Complimenti.

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