A San Giovanni Incarico, tra una “Caccia al tesoro”, “Corsa delle Carrozzelle”, festeggiamenti di San Rocco e dell’Assunta, un gioco di carte non muore mai, anzi ogni momento della giornata è buono per bere con la Passatella. Il gioco, nato nell’antica Roma e arrivato fino a noi, è molto famoso e praticato nell’Italia centro-meridionale, ma con varie sfumature e regole che cambiano da zona a zona. Ad esempio nella vicina Pontecorvo, ad essere in palio sul tavolo non sono i due “fatidici” bicchieri, ma la bottiglia, mentre a Isoletta vanno di moda “i peroncini”. Noi ovviamente non abbiamo nulla da invidiare soprattutto per l’altà qualità di tale prodotto, la birra alla spina presente nei migliori bar sangiovannesi.
Di solito nasce tutto per caso, ma i luoghi e gli appuntamenti sono sempre gli stessi e si inizia a “cor de call”, dove l’obiettivo di tutti è non far bere il proprio nemico di passatella, detto l’OLMO, e cercare di bere il più possibile. La frase tipica è: “dai facciamo un giretto”, che puntualmente diventano due, tre, ecc… E da qui partono tutti i giochi strani.
Il bello è che il tavolo dei partecipanti cambia sempre, ma gli OLMI storici rimangono tali, dove tra gli otto (numero preferibile di giocatori), bisogna diffidare da personaggi pericolosi, che si dilettano a giocare contro tutti e sono dediti alla pratica dell’OLMACCHIO, ovvero non la danno a nessuno. I protagonisti di ogni mano sono il PADRONE e il SOTTO, coloro che hanno i punteggi più alti: in ordine, FRUSCIO, AMMAZZAPRIMIERA, PRIMIERA e PUNTO, seguendo i punteggi della scopa. Esempi:
Fruscio: quattro carte dello stesso seme ( a volte anche di cinque, che come punteggio è superiore).
55 o Ammazzaprimiera: Sette, sei e asso dello stesso seme.
Primiera : quattro carte di seme differente.
Punto: tre carte dello stesso seme.
Ovviamente per i punteggi, il sette vale 21, il sei vale 18, l’asso vale 16 e così via. Ma la cosa più importante è la formula da usare: “uno legato a…” , in caso contrario il Sotto può “rubare” il bicchiere e farne quello che vuole. Un’altra formula usata, ma vivamente sconsigliata è il legittimo, “uno legittimo a” dove è proprio il Sotto a comandare il bicchiere, di solito usata per sbeffeggiare l’invitato.
La passatella omaggiata già nella commedia dialattale, il Rugantino e nei film “La legge” di Jules Dassin e soprattutto in “Er Più – Storia di amore e coltello” di Sergio Corbucci con Adriano Celentano. Ecco una scena tratta dal film del 1971.
Diciamo che il finale è ben diverso, con continue bevute tra chi è rimasto all’olmo, insomma una piccola festa. Ora non stiamo a dirvi tutte le regole, anche perchè non ci sono delle regole scritte, ma bisogna “affrontarsi sul campo” come dice un mio carissimo amico di Passatella, dedito al bicchiere grande, ovvero l’olmacchio.
A presto sui campi di battaglia, e soprattutto bevete con moderazione e responsabilità.
Fantastico. Peccato per quel “bevete con moderazione… Da te non me l’aspettavo! peh 🙂
Grazie a questo articolo, forse, anche io imparerò a giocare…correttamente…
non bisogna in alcun caso dare da bere ad un nemico, caro Lester Burnham questo lo hai dimenticato.
http://www.youtube.com/watch?v=yBmgh7rmj1I
hai capito il vigorone come se la canta…….