Stessa spiaggia, stesso mare. A dire la verità la spiaggia era diversa questa mattina. Perchè a fare da cornice all’ennesimo defilé di uomini in divisa (spettacolo a cui gli occhi dei sangiovannesi sono ormai abituati) è stata, a differeza di undici giorni fa, piazza Umberto 1°, civico che ospita il municipio di San Giovanni Incarico. Dopo la commemorazione e l’inaugurazione del monumento alla memoria di Salvo D’Acquisto -con tanto di banda nazionale dell’Arma al seguito- di sabato 14, oggi si sarebbe dovuta celebrare la ricorrenza della liberazione dal nazifascismo, avvenuta il 25 aprile 1945. Ben sessantasette anni or sono.
Detto ciò, starete immaginando una piazza festosa ricoperta da tante sfumature di rosso, dai vessilli dei sindacati alle bandiere dell’ANPI, e nell’aria le note dei canti partigiani che, a differenza del vento, scompigliano le menti e le orecchie, non solo i capelli. Nella vostra mente si staranno alternando le immagini evocative di ex partigiani ottantenni con gli occhi lucidi, invitati sul palco a raccontare la loro esperienza di lotta armata. Insomma, scene che vi aspettereste di vedere quando un Comune celebra pubblicamente il 25 aprile. E invece no, niente di tutto questo. Perchè stamane gli onori e gli applausi sono andati proprio ai rappresentanti nostrani dei vari ordini militari. Il sindaco infatti, affiancato dalla presentatrice Paola Delli Colli, ha accolto i valorosi ufficiali sangiovannesi tutti in uniforme di rappresentanza; dall’Esercito all’Aeronautica, dall’Arma dei Carabinieri alla Marina, il primo cittadino ha consegnato un’onorificenza cartacea a coloro che hanno prestato servizio in missioni umanitarie all’estero, anche chiamate “operazioni internazionali di peacekeeping”. E così, uno ad uno, i militi sono stai chiamati sul palchetto rosso (un “must” ormai, forse perchè fa un po’ red carpet) ricevendo direttamente dalle mani del sindaco il riconoscimento al loro impegno umanitario. In rappresentanza dei soldati assenti premiati, erano presenti genitori, mogli e famigli vari.
Ora, al di là delle posizioni che si possono avere sui contingenti militari di stanza in paesi come Afghanistan, Libano, Kosovo e Iraq, ciò su cui non si può sorvolare è l’assordante stonatura con il significato della ricorrenza che si celebrava oggi . Cosa c’entra il 25 aprile con i militari in missione in Kosovo? Il giorno dedicato alle forze armate è il 2 giugno, festa della Repubblica, se non erro. Oggi erano altri i combattenti da ricordare.
Un accenno formale alla Liberazione, ad inizio cerimonia, e una corona d’alloro posta ai piedi del monumento ai caduti presente in piazza sono stati gli unici riferimenti alla fondamentale data odierna. Parole come “Resistenza” e “partigiani” non sono mai state pronunciate. Nè prima, nè durante la consegna delle “pergamene” al valore. Più che la Liberazione, oggi a San Giovanni Incarico abbiamo assistito alla festa della liberalizzazione; come quella che riguardava i farmacisti, i notai, gli avvocati e le licenze per i taxi. Incentivare la concorrenza, abbattere i monopoli e dare ad altri l’opportunità di espandersi nelle modalità a loro più congeniali. Ciò significa cambiare le regole rendendole più elastiche e flessibili in modo tale da ridurre i vincoli burocratici per chi vuole competere sul mercato. Ecco, nel nostro umile Paese, anche il 25 aprile può essere celebrato a proprio gusto, senza dover più sottostare a quei rigidi vincoli storici che imbrigliano la libera iniziativa. Una liberalizzazione ideologica. Massì! festeggiare l’Italia libera dai nazisti e festeggiare chi va in missione di pace in Libano in fondo è la stessa cosa, no? C’è sempre di mezzo la parola Patria, quindi si può fare. C’è da aggiuingere che San Giovanni Incarico può vantare un’elevata percentuale di uomini d’armi arruolatisi, e su questo non c’è ombra di dubbio, per amore dell’uniforme, per fedeltà alla bandiera, per spirito di appartenenza alla propria terra. Servire l’Italia ed esportare giustizia, democrazia e libertà in paesi lontani, questa la loro missione e la loro vocazione, poichè “dulce et decorum est pro patria mori”. Solo i maligni potrebbero pensare che lo fanno per soldi, magari perchè ritengono che l’Esercito sia un efficace ammortizzatore sociale. Fandonie.
Alla fine della cerimonia, quando tutti avevano preso d’assalto il buffet gentilmente offerto dall’Amministrazione, aggirandomi per le sedie vuote e il palco abbandonato ho intravisto l’unica testimonianza del fantomatico 25 aprile sangiovannese -oltre alla corona d’alloro- che rievocasse in modo chiaro e inequivocabile il senso della ricorrenza storica di oggi. La foto seguente non ha bisogno di ulterirori spiegazioni.
complimenti per l’articolo…..concordo pienamente.
Condivido pienamente.
Era prevedibile la maniera in cui sarebbe stata improntata questa ricorrenza.Nessuna sorpresa dunque se di coloro che la liberazione l’hanno ottenuta materialmente non se n’è parlato.
Salvo D’acquisto è un nome risonante e va celebrato,i partigiani invece,che erano tanti Salvo D’Acquisto,chi cazzo li conosce?E allora chi se ne frega!?
Distribuiamo pezzi di carta e la festa è fatta.
Forse qualcuno ha paura anche solo di pronunciare la parola ‘partigiano’ perché viene confusa con ‘comunista’.
Io avrei festeggiato e commemorato questo importante giorno con un concerto live dei Takkarella Floyd sul terrazzo del comune, ricordando uno storico gruppo inglese…intonando la canzone “Ah bella…ciao!”…bellissimo articolo 😉
Ps: colgo l’occasione per rinnovare i miei più sentiti complimenti per aver fotografato l’evento da un punto di vista asettico e oggettivo…
“Ora, al di là delle posizioni che si possono avere sui contingenti militari di stanza in paesi come Afghanistan, Libano, Kosovo e Iraq, ciò su cui non si può sorvolare è l’assordante stonatura con il significato della ricorrenza che si celebrava oggi . Cosa c’entra il 25 aprile con i militari in missione in Kosovo? Il giorno dedicato alle forze armate è il 2 giugno, festa della Repubblica, se non erro. Oggi erano altri i combattenti da ricordare”.
Stracondivido queste parole.
Vorrei sentire l’opinione di tutti quelli che nell’articolo “Love Parade” parlavano di “senso civico” e di “rispetto verso la gente morta ammazzata”. Come mai qui improvvisamente non serve più senso civico e rispetto?
Ma non serve in questo caso il senso civico dai.I partigiani erano delle persone senza grado nè divisa , e per di più comunisti…
Ovviamente sono ironico.Amaramente.
Ottima risposta.
E grazie per i vostri commenti lusinghieri, ne ho bisogno così come la Bibbia avrebbe bisogno di un lieto fine. Si vende di più, lo sanno tutti.
Una festa civile trasformata in parata militare, succede solo a San Giovanni Incarico…Bellissimo l’articolo!
un popolo di poeti di artisti di eroi
di santi di pensatori di scienziati
di navigatori di trasmigratori
…di co.co.pro. e soprattutto di peacekeeping (per scelta!!!)
però le autorità non dovrebbero ancora confondere i supereroi con gli eroi nostrani, poichè mi risulta che nè batman nè spider man fossero dipendenti del ministero della difesa.
inoltre nel primo caso esiste almeno una presunta vocazione, nel secondo si tratta esclusivamente di un rapporto di lavoro subordinato basato su diritti e doveri.
naturalmente faccio parte di quella categoria di maligni di cui parla billy 🙂
Siamo in due allora Qfwqf 🙂
Il comunicato stampa del Comune di San Giovanni sull’evento:
https://www.lindifferenziato.com/2012/04/25/cerimonia-in-onore-dei-militari-di-san-giovanni-incarico-operatori-peacekeeping-nel-mondo/#comment-2139
eccomi simone!come vedi non sono morta e neanche ho perso la parola.mi dispiace per voi ma stavolta dovete cercare qualcun altro con cui discutere perchè io sono totalmente d’accordo con voi.se nell’altra manifestazione condividevo ogni singola scelta dell’amministrazione comunale,di questa devo ammettere francamente che non ce n’era bisogno,anche perchè totalmente fuori luogo con la ricorrenza del 25 aprile.sarebbe stata bella magari se fosse stata fatta il 2 giugno,come dice billy (a cui vanno i miei complimenti per l’articolo),ma non il 25aprile e non a così pochi giorni da quella in memoria di salvo d’acquisto.quindi miei cari per una volta siamo tutti felici e contenti….
in ogni caso….vota antonio!
saluti
Allora uno dei 2 si deve preoccupare,visto che da (molto)tempo abbiamo idee contrastanti! 😉
In questo caso anche io sono d’accordo, anzi d’accordissimo con voi. Non c’è altro da dire. Anzi, mi sorge spontanea una domanda: i nostri amministratori sanno cosa vuol dire la festa del 25 Aprile??
Concordo anche sul fatto che sarebbe stato più opportuno fare una cerimonia simile il 2 Giugno.
L’articolo esprime in maniera impeccabile tutto il disagio che provo.
L’articolo è perfetto! Condivido tutto alla lettera!
Non c’entrava assolutamente nulla con la ricorrenza del 25 Aprile! Hanno leggermente toppato! Forse avevano il calendario sul 2 giugno!
Approfitto per dire una cosa.
Premessa: anche io ho svolto il servizio militare e devo dire che è stata una esperienza che mi è servita e sinceramente avrei preferito che non fosse stato abolito. A qualche testa calda di 18 anni che oggi fa lo spavaldo avrebbe fatto decisamente bene un pò di rigore.
L’unica cosa che mi fa rabbia è quando sento che l’ennesimo caduto in missione internazionale viene definito eroe “morto per difendere la patria”
Ma perchè siamo stati forse invasi dall’afganistan e il caduto è morto per caso sul Montecassino? Dispiace indubbiamente per la giovane vita persa, ma non accetto la frase “per difendere la patria”. LA PATRIA L’HANNO DIFESA I NOSTRI NONNI!!!!!!!
Mi unisco al coro di complimenti per questo articolo…
Data l’involuzione sociale tipica dei nostri tempi, avrei apprezzato maggiormente una manifestazione volta a sottolineare in maniera semplice il senso vero di questa ricorrenza… La consegna delle targhe poteva aver luogo in un altro momento…
Signori in questo momento, in piena campagna elettorale, l’unica cosa da fare è far parlare di se e dei propri amici … Poi se ci mettiamo un far fare bella figura con tanto di targa ricordo a qualche cittadino per avere qualche consenso in più, capite che tutto fa brodo … Io al posto di questi personaggi, soprattutto militari, prima di partecipare a certe manifestazioni mi chiederei se è il caso di partecipare o no ! Purtroppo viviamo nel mondo dell’apparire e cosa importa che ci stamo a fare su quel palco, l’importante è esserci …
Meno male che mancano 10 giorni alle elezioni …