Dalla Colombia di Pablo Escobar agli appalti che dovrebbero ridare vita alla città di L’Aquila , da L’Aquila alla morte della piccola Yara Gambirasio , per sfociare in fine alla mafia russa.
Come si connettono tutti questi fattori tra di loro?
Difficile spiegarlo , a meno ché non si segua un certo tracciato , il tracciato che ha seguito Roberto Saviano , il tracciato che non è altro che la riga bianca della cocaina. Seguendolo tutto si snoda da sé , anche con una certa facilità d’intuito.
Ci si sente scettici ascoltando o leggendo certi fatti , ed è proprio da qui che nasce il potere del narcotraffico. Fin quando ci sarà scetticismo , noncuranza e ignoranza verso certe tematiche il mercato della droga , che risulta essere il maggior mercato mondiale , continuerà indisturbato , continuando a mietere vittime , ad arricchire i ricchi ed ad accrescere di conseguenza le differenze sociali. Un esempio lampante è l’abisso che separa il piccolo dal grande imprenditore , abisso che giorno dopo giorno aumenta e si alimenta come una valanga. Il piccolo fallisce e va in bancarotta , il grande continua a proliferare trovando sempre meno concorrenza. La chiave di tutto ciò è il riciclaggio ; “lavare” i guadagni del narcotraffico è un onere ma anche e soprattutto una immensa fonte di ricchezza.
Spesso negli ultimi tempi mi è capitato di chiedermi come siano possibili certi investimenti , come macchine , ville , palazzi e beni vari , nel momento di crisi economica che stiamo vivendo. Una spiegazione potrebbe derivare dai proventi dal narcotraffico , l’unico commercio che non conosce crisi. Sottolineo che potrebbe essere una spiegazione , non posso essere sicuro che lo sia. Non ho i mezzi ne le capacità di arrivare a prove sicure , ma l’ultimo libro di Roberto Saviano un bel branco di pulci nell’orecchio me le ha messe. Diciamo che è un testo che apre gli occhi e di cui voglio consigliarne vivamente la lettura.
E’ un libro che racconta , che può far capire e far conoscere molte cose.
“Zero Zero Zero”
Si può farne uso della coca così come si può non conoscerla affatto , si può non averla mai vista , ignorarne la forma l’odore e la consistenza. Tutto ciò non ha importanza , perché “lei” è ed è stata comunque in mezzo a noi. Magari non materialmente , ma di sicuro condiziona a nostra insaputa la società che viviamo.
Almeno di questo ne è convinto Saviano. Se ciò che scrive non gode di veridicità allora meriterebbe l’appellativo di genio , perché in tal caso avrebbe inventato di sana pianta il modo per arrivare ad essere l’uomo più influente al mondo.
Il potere della cocaina sta nell’anonimato ; senza troppo ostentare vivono i veri boss , con basso profilo operano i pusher , i consumatori , il relativo riciclaggio di denaro , la rete dello spaccio. La pubblicità fa male a questo genere di mercato che porta a guadagni allucinanti.
Tutto ha inizio da una pianta , una foglia che se lavorata in un certo modo produce la famosa polvere bianca , che in diverse percentuali verrà poi “tagliata” privandola progressivamente di purezza ma aumentandone il numero delle dosi. La coca produce talmente tanta richiesta e consumo da fruttare più guadagno di qualsiasi altra merce o risorsa del pianeta.
E il petrolio allora? Che ne è dell’oro nero?
Bè , basta arrivare al punto in cui Saviano scrive che per occultare la coca , durante il suo smistamento verso le varie zone del mondo , viene a volte usato proprio il petrolio. L’oro nero al servizio della polvere bianca. Questo la dice lunga su quale dei due elementi è più prezioso. I numeri riportati nel romanzo fanno il resto , rendendo ancor più chiare le idee.
In più , a differenza del petrolio che da anni si dice sia in esaurimento , la coca è una “fonte d’energia rinnovabile” e assicura guadagni all’infinito.
Sono stati inventati svariati modi per occultarla durante il trasporto , bizzarri quanto efficaci , Saviano ha provato ad elencarne alcuni. La coca e molto solubile e attraverso precisi processi può tornare ad essere polvere pronta all’uso , dopo essere stata trasportata nascosta nel petrolio , nel latte , negli alcolici , negli intestini di uomini e animali e così via.
La cocaina parte dalla Colombia e arriva ovunque , trasportata con mezzi stradali , aerei e soprattutto marittimi , addirittura in sommergibili , di cui alcuni privati , che godono di capacità d’imbarco enormi , parliamo di tonnellate.
Il pioniere di tale business fu Pablo Escobar , che iniziò come sottrattore di auto , poi negli anni ‘70 intuì la strada “giusta” e fondò un vero e proprio impero fatto di polvere , ma solido come una roccia.
Un uomo che fù ed è considerato un vero e proprio mito , un vero esempio di imprenditorialità , certo non il miglior esempio morale , ma non c’è bisogno di sottolineare tali ovvietà… bè ormai l’ho fatto.
Il narcotraffico in grande stile l’ha inventato lui , guadagnandosi la medaglia d’oro del criminale più brillante della storia. El Magico.
In seguito , volendo essere breve , negli anni ci fu l’entrata in tale business dei boss messicani che a loro volta costituirono cartelli ancora più solidi e spietati , forti della vicinanza con gli U.S.A. , grandissimi consumatori di coca. Il confine tra Messico e U.S.A. è una linea immaginaria facile da oltrepassare , anche perché di poliziotti corrotti ce ne sono più di quanti si immagina , e i cartelli del narcotraffico difficilmente trovano difficoltà nell’espandersi sempre di più.
Se ci fosse vita umana su Marte la coca verrebbe spacciata anche là.
A proposito di vite umane , un fondamento del narcotraffico è lo scarsissimo valore dato alla vita : se tradisci muori , se ti rifiuti di affiliarti muori , se sei un “mulo” e ti si rompe un “ovetto” di coca nello stomaco mentre la stai trasportando da un continente all’altro muori (soffrendo atrocemente) , se sai qualcosa prima o poi muori , se sei uno sbirro o un giornalista o un uomo qualsiasi che mette il bastone nella ruota del narcotraffico muori , se sei un consumatore purtroppo , spesso , muori.
E’ morto anche Pablo Escobar nel 1993 , e non per cause naturali. Quindi vien da sé che per un uomo qualsiasi alle prese con la “roba” è veramente arduo farla franca.
La concezione del pianeta dopo la lettura di “ Zero Zero Zero” è quella di un grande reticolato formato da una fittissima trama di linee bianche che coprono tutta la Terra. Ogni continente , ogni mare , ogni paese viene raggiunto e attraversato dalle rotte della coca. Rotte sicure , rotte di depistaggio , rotte sperimentali. Ogni tir , ogni petroliera o veliero , ogni aereo di linea o privato è un potenziale trasportatore di droga. Ma nessun stupefacente merita tanto ingegno , dedizione , cura del dettaglio , rischio ed investimento quanto la cocaina.
Attraverso alcune di queste rotte la coca approda da noi , spesso passando dalla Spagna e attraccando in Calabria ; è lì che ad accoglierla c’è l’organizzazione più potente d’Italia , forse del mondo : la ‘Ndrangheta.
Spesso parlando di mafie si getta il pensiero a Cosa Nostra o la Camorra , quelle che per i più sono considerate le regine. Invece è la ‘Ndrangheta ad essere la più potente e pericolosa proprio perché gestisce il traffico di coca. Se in molti non la considerano più “forte” delle altre organizzazioni mafiose forse non è un caso. Qui torna il discorso dell’anonimato , di nascosto , all’ insaputa dei più , essere sottovalutati aiuta a lavorare con maggior tranquillità.
‘Ndrangheta – cocaina – Milano miglior piazza e maggior sviluppo industriale – riciclaggio – imprese di costruzioni – appalti facili – ricostruire L’Acquila – geometra Fulvio Gambirasio – diverbi – delitto Yara – colpevole non trovato.
Che senso ha tutto ciò?Ci sono connessioni?Sono favole o verità irrivelabili?
Saviano getta il sasso nello stagno , e se lo fa credo avrà le sue ragioni. Del resto anche sullo sbarco sulla Luna si potrebbe dibattere. Esiste solo un video che ce lo mostra e gli studi da ripresa a quei tempi esistevano già…
Tutto dipende sempre da ciò a cui si decide di credere.
Parlando di un libro di Saviano , non solo in un articolo , ma anche per strada , si può incappare in musi storti e pareri discordanti , o anche in chi si rifiuta di parlare di questo argomento.
Chi è Saviano? Uno che decide di fare soldi sputtanando la sua terra o uno che la sua terra la ama talmente tanto da rinunciare alla libertà pur di denunciare e far conoscere certe verità?
Secondo me né l’uno né l’altro. Semplicemente ha scritto di camorra , un male che affligge non solo Napoli ma tutto il paese , ora di cocaina ; ha venduto e sta vendendo , da una vendita è giusto che arrivi il guadagno. Sulle sue attuali ricchezze c’è poco da protestare.
Altra diatriba : camorra e cocaina , roba banale , risaputa , tutti conosciamo , è la scoperta dell’acqua calda.
E invece no , non si può credere o non credere o conoscere il mostro di Loch Ness solo perché è apparsa una foto in tv. Bisogna inabissarsi e andare a vedere se esiste davvero e in tal caso osservare com’ è fatto. Se non se ne hanno le possibilità allora si può stare ad ascoltare uno che ha raccolto dati su questo mostro e semplicemente ce li elenca.
Peso altezza lunghezza , cosa mangia , come defeca , come si accoppia , come depone le uova o come partorisce , quando e se esce fuori dall’acqua per prendere ossigeno , se è un animale di terra , d’acqua o anfibio.
Questo è cio che ha fatto Saviano , prima con Gomorra parlando di camorra e Campania e ora con Zero Zero Zero parlando di cocaina e narcotraffico globale.
Dopo aver ascoltato o letto , ognuno con la propria intelligenza ed intuito ne trae le conseguenze. L’importante è togliersi il prosciutto dagli occhi , quello lì è molto meglio mangiarlo.
La conclusione del libro viene caratterizzata da Roberto con quella che non vuole essere una provocazione ma una vera e propria proposta alquanto destabilizzante. Legalizzare le droghe per abolire il narcotraffico , e quindi spegnere i riciclaggi e uccidere le mafie.
Forse arriva a fare ciò perché alla fin fine , scarico e demotivato dall’odio e l’insofferenza che lo circonda , si chiede a cosa serve tutto questo coraggio nell’esporsi e nel denunciare che l’ha portato a dover vivere lontano dagli affetti e sotto scorta , auto-commiserandosi forse per qualche paragrafo di troppo , e quindi cerca una soluzione drastica al problema droga , facendolo senza mezze misure ed in piena schiettezza , quasi a voler tagliare corto , tagliare la testa al mostro.
Il mio breve pensiero alla fine di questa appassionante ed estremamente interessante lettura è che mi è rimasto tanto e forse ho capito molte cose estremamente più grandi di me ; nulla a che vedere con ciò che credo resti dentro alla fine dell’effetto di una sniffata : 000.
Considerando la crisi e i contenuti del romanzo , credo convenga molto di più “farsi” di questo libro in quanto costa qualcosa in meno di una “pista”. Meno di 20 euro.
http://www.repubblica.it/cronaca/2013/07/06/news/colombia_arrestato_roberto_pannunzi_il_boss_della_ndrangheta-62481776/