In queste ore la vicenda politica centrale, in provincia di Frosinone, è certamente quella del rinnovo dei vertici della SAF, la società che gestisce l’impianto di trattamento di Colfelice. Tra pochi giorni, infatti, saranno nominati il nuovo presidente e l’intero Cda dell’azienda. È bene ricordare che l’impresa è una partecipata della Provincia di Frosinone ed è a totale capitale pubblico ai sensi dell’articolo 35, comma 8, legge n 448 del 2001.
Le vicende ambientali hanno da sempre rivestito un ruolo di primaria importanza per la nostra Associazione Culturale: il nostro impegno si è focalizzato principalmente sulla sensibilizzazione della popolazione e in particolare dei più giovani alla tematica, perché è di fondamentale importanza sviluppare una visione radicalmente diversa sull’argomento. I rifiuti non possono essere un problema, ma devono necessariamente divenire una risorsa per il territorio. Bisogna essere al passo con i tempi e seguire gli esempi virtuosi, frequenti, ormai in buona parte d’Italia.
Per questo motivo servirebbe un chiaro cambiamento di rotta rispetto alle politiche seguite da sempre nella nostra regione e nella nostra Provincia. È evidente, quindi, che la scelta dell’Assemblea di 91 sindaci rappresenti un momento cruciale per effettuare finalmente una radicale svolta sulle politiche ambientali frusinati.
Senza scomodare principi aziendali della Teoria delle Decisioni, è evidente e logico che il nuovo Presidente dovrebbe essere una persona preparata giuridicamente e tecnicamente in materia ambientale con comprovata esperienza in tale ambito. È ora di dire basta ai tentativi di riciclaggio politico: in nessun caso potrà essere tollerata una scelta che rispecchi questo vizio tanto antico quanto antipatico e controproducente per la collettività. La nuova Presidenza dovrebbe essere in grado di ottimizzare il ciclo dei rifiuti locale, implementando e sviluppando un programma Rifiuti Zero, rispettando così, le normative Europee specifiche. Insomma, sarebbe il caso di iniziare una gestione efficace ed efficiente dell’impianto e di tutta la filiera.
A tal proposito un’azione molto importante da compiere rapidamente, riguarda lo snellimento della burocrazia in materia ambientale, soprattutto, nei riguardi delle aziende che intendono valorizzare la risorsa “rifiuto”. Per sviluppare un circuito virtuoso e creare posti di lavoro “green” in tale ottica, è indispensabile questo passo da molti non considerato o sottovalutato.
Un altro punto sul quale non dovrebbero esistere né se né ma, riguarda la definizione di un rigido programma di controllo ambientale sull’impianto. Legato a questo concetto c’è sicuramente l’esigenza di inquadrare le scelte programmatiche della Saf con quelle dell’adiacente discarica Mad, tenendo sempre ben presente il cumulo ambientale che i due impianti hanno sui territori di San Giovanni Incarico, Colfelice, Roccasecca e Pontecorvo.
Quando si risolverà il problema dell’insopportabile odore nauseabondo che tartassa questi paesi da decenni? Impianti Tmb nascono ormai anche dentro le città e non c’è alcun cattivo odore. Si produce energia, si creano posti di lavoro, mentre nei nostri territori in alcune giornate è praticamente impossibile aprire una finestra. Il quadro in quest’ottica diventa drammatico se si considerano le analisi svolte e pubblicate dall’Arpa nel giugno scorso nelle quali si certifica che il campionamento delle acque sotterrane da pozzi privati, situati in località Cerreto nel territorio di San Giovanni Incarico, ha evidenziato valori superiori alle concentrazioni delle soglia di contaminazione (CSC).
(In Foto l’ordinanza del Comune Di San Giovanni Incarico)
Diventa doveroso, quindi, operare in massima trasparenza: i cittadini e le associazioni devono essere una parte attiva in questo processo di trasformazione.
Siamo fermamente convinti che il cambiamento sia possibile: le esperienze di tutto il mondo ci dimostrano come si possa tutelare la salute dei cittadini, l’integrità del territorio e lo sviluppo economico. È semplice: basterebbe usare buonsenso, puntando sulle capacità e sull’innovazione, abbandonando definitivamente tatticismi politici e campanilismi che appartengono ormai al secolo scorso.
Allego all’articolo, sperando non resti carta straccia, il documento approvato all’unanimità dal Partito Democratico di Frosinone sulla gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra provincia:
ARTITO DEMOCRATICO
FEDERAZIONE PROVINCIALE FROSINONE
LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI NELLA PROVINCIA DI FROSINONE
Documento Assunto all’Unanimità
La Direzione Provinciale del Partito Democratico di Frosinone condivide le recentissime disposizioni emanate dalla Commissione dell’Unione Europea per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, volte ad aumentare la percentuale di riciclo delle materie negli Stati membri ed a facilitare la transizione verso “un’economia circolare”: un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema in cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Si tratta di un sistema opposto a quello definito “lineare”, che parte dalla materia prima e arriva al rifiuto.
Il PD di Frosinone sostiene questo scenario di lungo periodo segnato da obiettivi vincolanti: riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell’80% dei rifiuti da imballaggio (vetro, carta, plastica ecc.) entro il 2030 e, a partire dal 2025, divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili e biodegradabili.
Il Partito Democratico della Provincia di Frosinone sulla base di questo condiviso progetto chiede un repentino cambio di paradigma per la Società Ambiente Frosinone che riconosca a un’azienda pubblica, dotata di titoli ed esperienza di settore, il ruolo di stazione appaltante o centrale unica di committenza, fondamentale non solo per la “gestione” del ciclo dei rifiuti, ma anche per la sua “progettazione”. Una Progettazione che, accogliendo la visione proposta a più riprese dal Presidente della Regione Nicola Zingaretti e l’opportunità costituita dal prossimo ciclo di finanziamenti europei, porti il territorio provinciale a essere in linea con le direttive europee.
Il PD di Frosinone ritiene necessario attuare un maggiore coinvolgimento del partito nelle scelte che la Giunta Zingaretti compie anche per quanto attiene la Provincia di Frosinone in merito ai rifiuti, al fine di costruire programmi di intervento idonei alle aspettative del territorio in modo da evitare di trovarsi a fronteggiare soluzioni di fatto che non risultano spiegabili e condivisibili.
Per periodi prolungati gli impianti di trattamento dei rifiuti ubicati nella Provincia di Frosinone sono stati a servizio della città di Roma Capitale, di numerosi comuni delle provincie di Roma e di Latina. La necessaria solidarietà tra territori limitrofi ha imposto questa apertura ma questo non significa che si possa avallare in prospettiva atti contrari alle direttive obbligatorie dell’Unione Europea.
In questo ambito la complessità delle emergenze ambientali comporta la necessità di compiere scelte chiare e ancorate alla programmazione europea che costituisce l’architrave di una nuova politica credibile e riconoscibile rivolta all’innovazione del sistema del riciclaggio dei rifiuti.
La Provincia di Frosinone è stata all’avanguardia per il governo del proprio ciclo dei rifiuti evitando la paralisi che incombeva in assenza di interventi risolutivi. L’introduzione in questi ultimi tempi di avanzati e innovativi sistemi di raccolta e di trattamento dei rifiuti offrono la possibilità di aprire un nuovo scenario di una revisione di tutta la filiera ambientale creando nuove opportunità di sviluppo economico, di garanzie occupazionali, di riconversione industriale. Una sfida che deve essere raccolta.
A tal fine resta indispensabile attuare una politica industriale che coinvolga anche i soggetti privati con le relative risorse finanziarie incentivando la nascita di aziende che recuperano materie prime per riammetterle nel circuito produttivo. Questo significherebbe un intervento efficace per affrontare la crisi occupazionale della provincia e fattore determinante perché la raccolta differenziata sia effettivamente conveniente per le amministrazioni e principalmente per i cittadini.
Come PD siamo convinti che la gestione del ciclo dei rifiuti, come avviene in molte altre aree del Paese ed in molte città d’Europa, può essere un fattore di crescita economica del territorio.
Pertanto riteniamo che la SAF debba acquistare un’importanza strategica con una nuova riposizione del suo ruolo, inceneritore e discarica diventano impianti sostanzialmente superabili.
L’attuale impostazione lineare va superata, utilizzando sempre meno il conferimento in discarica e l’utilizzo della termovalorizzazione e sviluppando impianti a basso impatto ambientale, quali la digestione aerobica della frazione umida.
A tal proposito urge un confronto con la Regione Lazio per una valutazione e un approfondimento delle linee guida di riorganizzazione del sistema dello smaltimento dei rifiuti e dell’allocazione delle discariche.
Io nostro territorio sul piano ambientale è fortemente colpito, basti pensare all’emergenza “Valle del Sacco” e alle 91 discariche attualmente chiuse che negli anni ‘90 vennero costituite in una fase di emergenza. Pertanto, ci dichiariamo contrari all’eventuale nascita di un Termovalorizzatore in zona Castellaccio Paliano e all’autorizzazione del quarto invaso di Roccasecca.
La Direzione Provinciale del PD, in assoluta coerenza con l’impostazione strategica precedentemente espressa, considerato le emergenze rilevate dall’attuale condizione della Provincia di Frosinone e della Società Ambiente Frosinone in materia di ciclo dei rifiuti e tenuto conto che la S.A.F. è una Società per Azioni di proprietà dei Comuni di questo territorio, con i cui sindaci è essenziale aprire un confronto, ritiene fondamentale la redazione di un progetto caratterizzato dai seguenti contenuti programmatici:
– Ridurre e arrivare a eliminare gli eventuali disagi subiti dalle popolazioni dei comuni maggiormente interessati dall’attuale gestione del ciclo dei rifiuti in Provincia di Frosinone. A titolo esemplificativo e non esaustivo si pensi all’abbattimento dei cattivi odori, al raggiungimento di un accordo con l’Amministrazione provinciale di Frosinone per la sistemazione della strada provinciale di accesso all’impianto S.A.F., alla previsione di un sistema di lavaggio dei camion-compattatori all’interno dell’impianto S.A.F., ecc.
– Razionalizzazione del bilancio S.A.F. con abbattimento degli oneri finanziari attraverso un piano di riduzione progressiva dei residui attivi e passivi con l’obiettivo di premiare l’attenzione ambientale dei cittadini e di non aggravare ulteriormente il carico fiscale procapite territoriale.
– Rivisitazione delle tariffe di conferimento dei rifiuti e sviluppo di una nuova prospettiva industriale in grado di incentivare la raccolta differenziata volta da una parte a favorire quei comuni che già la praticano e dall’altra ad agevolare quelli che intendano cominciare a effettuarla.
– Ottimizzazione del trattamento dell’umido e revisione sostanziale dei costi di conferimento delle frazioni secche da RD per far sì che si abbatta l’impatto ambientale e si riducano i costi per i Comuni Soci.
– Coerentemente con la nuova prospettiva industriale da attuare, rinnovare o rimodulare le tariffe e i contratti con gli altri enti pubblici e privati che, quotidianamente, hanno rapporti di servizio ed economici con la S.A.F.
– Coerentemente con la nuova prospettiva industriale da attuare, integrare le politiche fiscali territoriali con l’applicazione di tariffe puntuali e adottare soluzioni incentivanti grazie alle quali i cittadini paghino solo per ciò che smaltiscono.
– Sblocco immediato dei lavori del quarto lotto di ammodernamento già finanziati e in attesa delle ultime autorizzazioni, funzionali allo scopo di produrre un CDR di migliore qualità e alla riduzione di altri costi di gestione.
– Riorganizzazione complessiva del sistema dei costi e delle entrate attraverso un più efficace ed efficiente utilizzo dell’impianto con l’obiettivo di produrre benefici sul piano della tutela della salute e, nel medio periodo, abbattimento delle tariffe a carico dei Comuni e, quindi, dei cittadini della provincia.
– Maggior coinvolgimento e protagonismo dei Sindaci nelle scelte gestionali e strategiche della società, attraverso un continuo colloquio e confronto che preveda la convocazione trimestrale dell’assemblea dei soci per la verifica e il monitoraggio dell’attuazione del piano industriale da approvare immediatamente.
– Netta separazione di funzioni e responsabilità che conducano, lontano da qualsiasi forma di accentramento, a una gestione altamente qualificata ed esclusivamente di ordine aziendale/manageriale. Una gestione “tecnica” e non “politica” è ineluttabile per consentire l’attuazione chiara e trasparente della prospettiva industriale costruita attraverso l’ascolto e il coinvolgimento degli attori socioeconomici del territorio.
– Attuazione di politiche di partecipazione per sensibilizzazione, trasparenza e monitoraggio che, nel rispetto delle nuove norme sulla trasparenza, comunicando la nuova politica industriale e informando quotidianamente sulla sua attuazione, sappiano coinvolgere i territori e le popolazioni che li abitano in questa transizione verso la valorizzazione della risorsa “rifiuto trattato” .
Il PD ritiene che in presenza di tali problematiche importanti per la vita delle città, per le persone che le abitano, per l’economia, per la legalità e non ultima per quella della credibilità della politica, il tema del “Rinnovamento” non è un valore in sé. Ciò che rappresenta un valore essenziale è la scelta di un management coerente e vincolato a un indirizzo radicalmente innovativo espresso con chiarezza da un piano industriale trasparente e verificabile nel tempo che sia corrispondente alla visione e al contributo che il Partito Democratico della Provincia di Frosinone, pienamente cosciente del proprio ruolo e della sua funzione, non intende rinunciare a dare oggi e nel futuro su questioni come il ciclo dei rifiuti vitali per una società moderna e civile.
Mi permetto di segnalare che l’articolo sul femminicidio “QUEL CHE NON SI DICE SUL FEMMINICIDIO” presenta molti errori ed incongruenze. Per la completezza dell’argomento, secondo me, sarebbe stato utile segnalare una statistica dei 3 decenni precedenti l’anno 2000.
Vi ringrazio per l’attenzione e porgo vivissime cordialità, Maria Imma Carone
“Gentile Signora Maria Imma, la invitiamo a commentare sotto l’articolo in questione.
Grazie, cordiali saluti”.
Chiedo scusam avevo sbagliato il link del sito web…….. https://www.facebook.com/mariaimma.carone
“Gentile Signora Maria Imma, la invitiamo a commentare sotto l’articolo in questione.
Grazie, cordiali saluti”.