Il 24 Aprile 2015 a San Giovanni Incarico, presso il centro polivalente di Via Vignali, l’associazione culturale L’Indifferenziato organizzerà la terza edizione di “Viva L’Italia che Resiste”. Come sempre la manifestazione vedrà la collaborazione con l‘Anpi della Provincia di Frosinone, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti. Un impegno che continua nel tempo, dunque, essendo sempre più convinti che non sia tollerabile fare un passo indietro sulle radici della nostra democrazia in un momento storico che vede riaffermarsi e proliferare nuovi e vecchi fascismi. In questa terza edizione si è deciso di proporre al pubblico Pillole di Cinema sulla Resistenza, un mini documentario di nostra produzione che ci porterà a riflettere sul 70 esimo anniversario della liberazione d’Italia e sulle tematiche ad esso collegato attraverso alcuni stralci delle più importanti e affascinanti pellicole cinematografiche sull’argomento.
Parlare del 25 Aprile non significa rivolgersi al passato ma al futuro. Significa non tollerare la sistematica azione del revisionismo storico e non accettare che vengano dati riconoscimenti anche ai repubblichini di Salo, come purtroppo è avvenuto in questi giorni. Diventa utile come ossigeno rifarsi allo spirito costituente che ha posto le basi allo sviluppo del nostro Paese. I partigiani erano uomini semplici, ragazzi che a 18 anni hanno preso in mano il loro destino e quello dell’Italia, scegliendo con coraggio semplicemente di esserci e di non essere indifferenti. La maggioranza erano contadini, operai, fabbri, uomini semplici ma dobbiamo alla loro passione per la libertà il nostro essere liberi. Erano uomini, non eroi. Erano persone con tutte le loro debolezze e fragilità. Ma come ci ricordano i versi de La Storia, “E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perchè nessuno la può fermare.” Oppure più semplicemente ma profondamente ci ricorda Calamandrei,«Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini“. Loro tra stenti e patimenti lo hanno fatto, tante altre generazioni hanno mancato quest’obiettivo.
I rischi sono molti: le persone che hanno testimonianza diretta diventano inesorabilmente sempre meno. E’ la legge dei tempi, ma proprio per questo diviene fondamentale per il futuro unire l’approfondimento storico e oggettivo sui territori che hanno subito massacri e stragi come purtroppo accaduto nelle nostre zone. Le campagne, i piccoli sentieri di montagna, sono i testimoni di quello che è successo: riabilitiamoli. Ascoltiamo le voci di chi ancora c’è e facciamo in modo che il passato, presente e futuro si uniscano per creare una nuova identità basata sulla conoscenza. Si parla sempre di generazione Erasmus, ma ci si dimentica troppo spesso di far conoscere ai più giovani le radici dell’Europa stessa. Non stanchiamoci mai di difendere i principi della nostra Costituzione, della pace, della libertà e della democrazia, di essere “partigiani”, di scegliere, di essere parte attiva nel mondo.