“I Mondiali hanno scandito i tempi della nostra vita e scandiranno quelli di chi verrà”, così Federico Buffa su Sky descrive, nella sua intro, la mini-serie Storie Mondiali. Frase semplice, efficace e come spesso accade quando si accostano questi due aggettivi, pura verità. I Mondiali di calcio sono nel tessuto sociale, appartengono a quelle competizioni in cui lo sport esce dal rettangolo di gioco e diventa qualcosa di diverso, indefinito per alcuni aspetti, anestetizzante per altri, ma forse anche per questo un pò magico.
La Coppa del Mondo riflette e amplifica come un enorme specchio aspettative, speranze, problemi. Anche adesso se riflettiamo per un secondo sta succedendo esattamente questo: un paese diviso in due tra il boom e la povertà. Una parte immersa nel gioco, l’altra nella miseria. Qualche ben pensante darà la colpa di questo anche alla competizione che invece sta mostrando la realtà di un mondo a due velocità. Forse è proprio questo il grande tema dei nostri giorni. Se pensiamo alle sfide del passato è evidente che Germania Est- Germania Ovest può rappresentare un’immagine perfetta di quel mondo diviso in blocchi degli anni 70, i desaparecidos e la dittatura si incrociano in Argentina 78 ma anche la meno famosa Iran- Usa nel mondiale Francese rientra perfettamente in questo quadro.
Il goal è la sintesi del calcio, rivedere le reti più belle della Storia Mondiali è un ottimo “allenamento” per preparaci al mese mondiale, ma anche per guardarsi indietro e ritrovare qualcosa: ricordi d’infanzia (nel mio caso pianti causati dai rigori di Baggio e Di Biagio), urla a perdifiato, birra ghiacciata, pizza e patatine in compagnia dei soliti amici.
Si partirà dal 1962 e si arriverà al 2010. Gesti tecnici eccellenti dei calciatori che hanno fatto la storia del calcio: Pele, Crujf, Maradona, Baggio, Ronaldo ma anche perfetti sconosciuti, Heroes Just for one day.
Buona visione: prima parte da Chile 1962 a Argentina 78.
Chile 1962
England 1966
Mexico 1970
Germania ovest 1974
Argentina 1978