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Una data senza tempo : 1984

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Non ho scelto questo testo per l’autore che sinceramente non conoscevo (non si è mai abbastanza ignoranti), ma perché mi incuriosiva quel libro in formato flipback che credevo parlasse dell’anno in cui venni al mondo.

 Apro il libro , inizio  a leggere e mi ritrovo in un mondo, in un ambiente, in un paesaggio  abitato da personaggi che non combaciano    in nessun modo a ciò di cui io ho idea.
La prima   impressione che il testo dà è quella di una storia di fantasia;     ambientata in una società   paranormale o comunque molto lontana nel tempo rispetto agli anni ottanta di cui l’autore fa riferimento. Una società  impiantata su sistemi , leggi , attività e rapporti umani che si direbbero appartenenti ad epoche trapassate. All’inizio ci si sente abbastanza spiazzati , tanto che per diverse volte ho interrotto la lettura per assicurarmi che il titolo fosse proprio “1984“.

E si, la copertina ogni volta mi confermava  che il nome del libro era proprio quello …      Esso tra  l’altro deriva dall’anno in cui Orwell cominciò a scrivere il romanzo , il              lontano 1948. Nel titolo  l’autore inverte le ultime due cifre e stende un romanzo                    che risulta quindi essere profetico , visionario , eccezionalmente attuale.

E’  andando avanti con lo scorrere dei paragrafi che ci si rende conto che questa storia appare progressivamente sempre più vicina e somigliante non solo al 1984 ma anche e sorprendentemente all’attuale 2014, (quasi 2015)… E’  così che si comprende la genialità dell’autore George Orwell. Autore che iniziavo ad apprezzare profondamente man mano che sfogliavo le sue pagine.

Nel 1984 il planisfero politico raccontato da Orwell è diviso in tre super-stati : Oceania , Eurasia ed Estasia ; perennemente in conflitto fra di loro ; guerre tuttavia interrotte da alleanze che si alternano a ritmi cadenzati nello scorrere degli anni , mentre i rispettivi governi totalitari detengono il potere e il completo controllo sulla vita dei cittadini proprio servendosi delle ristrettezze e dei sacrifici necessari a far si che la guerra venga vinta. Londra è governata dal “partito unico” con a capo il Grande Fratello , personaggio che nessuno ha mai avuto la fortuna , il privilegio ed il terrore di conoscere o incontrare di persona , ma dalle descrizioni dei manifesti che tappezzano l’intera città londinese si direbbe che il suo aspetto fisico ricorda più che vagamente la figura di Stalin (quello realmente esistito). Sospetta somiglianza come a voler dire : “ogni riferimento è puramente casuale , però ce l’ ho con lui”.

 

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Winston Smith è un impiegato che lavora per il partito , il suo lavoro è uno dei tanti elementi che danno al romanzo vaghe tinte di irrealtà : egli si occupa di correggere i contenuti dei giornali , dei libri e di qualsiasi pezzo di carta stampato che non sia in linea con le previsioni o la linea politica del partito , compreso il nemico di turno sul campo di guerra.

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Altri tre o quattro personaggi prendono vita nel romanzo tra cui una ragazza che farà innamorare il “nostro” Smith , e che come lui mal sopporta gli atteggiamenti , le regole e gli assurdi divieti imposti dal partito totalitario , tra cui il sesso al di fuori del matrimonio.

Nasce così una storia clandestina fatta di sesso e atti sovversivi tesi ad abbattere il totalitarismo , ma che porterà inesorabilmente i due amanti verso il giudizio del Grande Fratello che , proprio come su canale 5  tutto vede e tutto sente , in un assoluto ,  indisturbato ma squisitamente legittimo controllo sui “sudditi”.

Sarà O’Brien capo della “psicopolizia” , considerato dapprima  figura paterna da Winston , ma rivelatasi un bluff poi , a cercare di rimettere il giovane Winston sui giusti binari del partito unico , in un finale in cui tutte le velleità di libertà diventano impietosamente cenere.

In questo romanzo non c’è suspense , anzi direi che è lento e pesante per i mie gusti. Ma sono convinto che i ritmi a cui Orwell affida il romanzo sono pienamente voluti , perché sono i suoi tempi a dare oltremodo idea  dell’ambiente e della società di cui si narra. Una società ferma , fatta di persone che non sono altro che automi . Una società che vive a testa bassa e che non ragiona con la propria testa , fatta di persone colonizzate dalla testa ai piedi dal Grande Fratello , G.F. accostabile alla nostra attuale classe politica , detentrice del potere di stampa che non è altro che propaganda e depistaggio psicologico .

In “1984” viene da pensare che il tutto è eccessivamente estremizzato e contro le normali regole civili, il tutto appare “anticostituzionale” ! Ma a libro chiuso ci pensi e ci rimugini e c’arrivi , perchè le intenzioni di Orwell appaiono chiare ed elementari , è  lì che vuole far arrivare il lettore : il messaggio è che nel Grande Fratello ci siamo dentro , oggi come allora , non è cambiato niente. E’ sorprendete come lui già sapeva e prevedeva che non sarebbe cambiato nulla. Talmente sicuro da scriverci su un romanzo del genere. Partiti , politici , leggi , guerre , scoperte scientifiche e tecnologiche ; tutto che si alterna e che si evolve e noi che siamo sempre li , come dei neonati inermi a bocca aperta da millenni , pronti a sciropparci l’ennesima ed inesorabile , a volte irrinunciabile poppata di cazzate. Un premier nuovo , un referendum da votare , una strage di cui sparlare , mentre in contemporanea i cosi detti poteri forti  continuano indisturbati ad esercitare la loro dittatura sommersa.

Nel suo pronostico in chiave politica Orwell è stato addirittura superato dalla realtà , in quanto ai suoi tempi le dittature erano dichiarate e conosciute , esercitate alla luce del sole , mentre oggi nell’epoca del progresso ci illudiamo di vivere in democrazia e non ci si accorge che ogni nostra scelta e pensiero sono stati preventivamente studiati previsti e pilotati.

L’epilogo del romanzo non lo posso svelare ovviamente , ma se vi può aiutare vi confido che George Orwell era uno che sapeva il fatto suo , sapeva come andavano le cose.

Un tipo dannatamente realista.

 

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Buona lettura e felice democrazia a tutti.

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