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London Calling… Parte 3

Londra chiama ancora…

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C’eravamo lasciati con i The Jam e la loro “Down In The Tubestation At Midnight”. Non si può parlare di Londra, non si può fare un affresco, un grande quadro della Londra musicale senza mettere i The Who!!!! L’unico grande gruppo degli anni ’70 che ha mantenuto sempre la propria credibilità, che anche quando esplose il punk non fu criticato, non fu messo sotto il mirino di tutti i giovani ragazzi che volevano cambiare le cose, che erano stufi delle rockstar ricche sfondate come i vari Stones ecc… Gli Who furono ammirati da tutte le generazioni rock seguenti, sempre alla ricerca della novità, gli unici. Parlavano di punk agli inizi degli anni ’70, e a New York il gruppo dei seguaci più efferato degli Who veniva chiamato Punks ovvero straccioni, e nel 1975 in “The Who by Numbers” in una canzone Pete Townshend parlava dei punk: “…voi sarete dei punk, siete pronti?”. Tutto questo nel’75, quando la rivoluzione doveva ancora arrivare. Pete Townshend nel ’78 in un’intervista su una domanda sul periodo precedente l’esplosione del punk, stagnante dove non succedeva niente, diceva: “mi svegliavo di notte pregando di essere distrutto, portatemi fuori da questo dannato gorgo. Alla fine pensavo proprio di inventare una nuova forma di musica che andasse oltre il punto dove gli Who erano arrivati. Nella mia immaginazione ho inventato il punk migliaia di volte, giudicavo incredibile l’ipocrisia della posizione nella quale ci trovavamo. Dove sono i ragazzi di oggi? Dove sono i loro eroi di oggi? Who are you?”

The Who – Who are you?

“Who are you?” era ambientata proprio nel quartiere di Soho, diceva “io mi trovo all’inizio di un vicoletto di Soho e il poliziotto mi dice: se riesci a stare ancora in piedi e puoi andare a casa con le tue gambe, non ti arresto”. Soho, il quartiere centrale di Londra, è stato il quartiere a luci rosse per ben duecento anni, ora non lo è più dopo “la bonifica” della Thatcher degli anni ’80. Fino ad allora era abbastanza scioccante, a parte tutte le stradine buie, che hanno ispirato artisti di tutti i tipi, Dottor Jeckyl e Mr.Hyde è ambientato a Soho, era il quartiere dei divertimenti della Londra storica, pub, sexyshop, della musica, della musica jazz del dopo guerra, dei locali skiffle, la cultura beatnik anni ’50-’60, i mitici locali dal Ronnie Scott Jazz Club al The 2i’s Coffee Bar, dal One-Hundred-Club al Marquee Club. Era l’epicentro dell’industria cinematografica, oltre che a luci rosse, e dei teatri.

Lasciamo Soho, il centro di Londra, e andiamo in periferia, in quella nord con un grande personaggio: Ian Dury, il  cockney man per eccellenza, colui che cantava nel dialetto londinese. Nel 1975 insieme al suo gruppo di allora, i Kilburn and the High Roads, faceva da supporto alla tournée degli The Who anche se con scarso successo. Infatti si sciolsero in coincidenza del loro primo e unico album del ’75 (“Handsome”).  Ian Dury era di una data anagrafica un po’ antica, non poteva far parte né della nuova leva del new wave – punk né tanto di quella vecchia, essendo del’42, più o meno coetaneo degli Who, però non aveva avuto mai successo. Si era sempre diviso tra cabaret, teatro, jazz e con i suoi vari gruppi aveva sempre suonato nel circuito dei pub. Nel ’77 con il suo nuovo gruppo “The Blockheads”, grazie anche all’etichetta Stiff Records, ebbe un successo strepitoso arrivando primo in classifica e fu censurato dalla Bbc perché il suo pezzo, malinterpretato, sembrava un inno al consumo di droga, invece il testo della canzone criticava il sistema di vita, quello che gli inglesi chiamano “From Nine to Five”, cioè la vita del travede che dalle nove alle cinque deve stare in ufficio monotonamente per tutta la vita.

Ian Dury – Sex & Drugs & Rock & Roll

Ian Dury, un personaggio straordinario, osando anche, possiamo ritenerlo l’inventore della new wave, perché nel’77 con questa miscela di jazz, folk, raggae, blues, rock diede il via a quella che sarebbe stata la new wave inglese, quella oltre il punk, quella della miscela degli stili.

Ancora da più lontano (una cinquantina di km da Londra), da Camberley, arrivavano i The Members di Nicky Tesco. Un gruppo della prima ondata e mezzo del punk, si formarono nel ’76 e riuscirono ad incidere soltanto dei dischi alla fine del ’78. Nel ’79 ebbero successo con questa canzone, “Sound Of The Suburbs”, un brano che parlava proprio del suono che arriva fuori da Londra, il suono dei sobborghi, la sua grande linfa vitale.

The Members – Sound Of The Suburbs

I The Members furono uno dei primi gruppi ad impastare, insieme con i The Clash, il punk e il rock con il raggae e lo ska, mantenendo la loro natura mod. L’album dei The Members del 1979 (la band è ancora attiva anche senza Tesco) si intitolava “At the Chelsea Nightclub” e a Chelsea dedicò una canzone anche Elvis Costello con i The Attractions nell’album “This Year’s Model” del 1978.
Chelsea un quartiere che presenta King’s road, ovvero la via della moda, qui la stilista Mary Quant nel 1955 aprì la sua prima boutique chiamata Bazaar. Vivienne Westwood e Malcolm McLaren hanno poi fatto la storia del punk con il loro negozio, prima chiamato Let It Rock, poi SEX nel ’74 e infine Seditionaries nel ’77. Chelsea, centro della controcultura hippie, delle scorribande dei punk e dei mod negli anni ’70-’80. “(I Don’t Want to Go to) Chelsea” è dedicata a tutte quelle ragazze che se la tirano troppo che camminano sulle strade di Chelsea.

Elvis Costello & The Attractions – (I Don’t Want to Go to)

Attraversando il Tamigi, da Chelsea verso il sud di Londra ci fermiamo sull’affascinante Albert Bridge, dipinto spesso con colori variopinti. Nel 1981 fu dipinto tutto di giallo, per farlo vedere quando c’erano condizioni di scarsa visibilità. L’Albert Bridge è stato immortalato in molti film famosi, ad esempio in Sliding Doors o Absolute Beginners. La storia di una mattina particolarmente fredda e brumosa sulle rive del Tamigi all’altezza dell’Albert Bridge viene raccontata dai The Pogues.

The Pogues – Misty Morning Albert Bridge

Per parlare della quinta essenza del sud di Londra basta fare un nome: Dire Straits. La loro “Sultans of swing” era dedicata a tutto il circuito dei pub, dei locali della riva sud di Londra, dove i gruppi ansiosi di poter emergere dovevano darsi battaglia per potersi poi esibire nei locali cool del centro. Dal loro album del 1979 “Communiqué” una storia notturna ambientata sulle rive del Tamigi , di viaggi, di marinai, di quando le navi andavano nelle Indie a prendere la seta, come il mitico Cutty Sark, un veliero che nel 1872 partecipo’ a una gara per navi da trasporto dalla Cina a Londra, arrivando secondo con sette giorni di ritardo. Ora il Cutty Sark è ancorato al Maritime Greenwich World Heritage.

Dire Straits – Single Handed Sailor

Fine terza parte.

Fonte: Radio 2 School of Rock

Le prime due parti di London Calling:
http://www.lindifferenziato.com/2013/07/02/london-calling-parte-1/
http://www.lindifferenziato.com/2013/10/01/london-calling-parte-2/


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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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