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Parole, Musica e colori – Il Mai/art.19 – Movimento Artistico Indipendente

Durante la manifestazione del 5 settembre “Parole, Musica e Colori” ampio spazio sarà dato al mondo dell’arte. Riteniamo lo sviluppo artistico del nostro comprensorio un volano indispensabile per la crescita collettiva della nostra società.  Far conoscere realtà locali emergenti, piene di talento e di idee,  è stato da sempre uno degli obiettivi dell’Associazione Culturale L’Indifferenziato: per tale ragione siamo davvero contenti di avere come ospiti i ragazzi del Mai/art.19- Movimento Artistico Indipendente. Creare una fucina artistica aperta a tutti coloro che hanno interesse ad esprimere e condividere, questo è il loro semplice ma importantissimo progetto di sviluppo culturale per il nostro territorio.

Ma cos’è il Mai? Il modo migliore per descriverlo è certamente il loro manifesto programmatico:

Il M.A.I/art.19 (Movimento Artistico Indipendente) nasce alla fine del 2013 ed è un movimento ispirato ai principi contenuti nell’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che riguardano il rispetto della libertà individuale di opinione e di espressione. L’intento è promuovere l’arte in ogni sua forma affermando, appunto, il diritto di ognuno di esprimere liberamente il proprio sentire mediante la creatività e con l’ausilio di ogni mezzo artistico. Del resto l’arte (intesa nella sua accezione più ampia), ha da sempre anticipato gli eventi preannunciandoli attraverso l’operato degli autori. Questo movimento indipendente è autonomo, apolitico e privo di lucro.

Parole,Musica e ColoriOggi gli spazi destinati all’arte, alla creatività e alla libera espressione sono sempre più limitati, mentre si sta diffondendo, alla stregua di un’epidemia asfissiante, la visione di un sistema ampiamente devitalizzato dall’estetica, abitato dalla finzione, dall’indifferenza, dalla mediocrità, dai modelli privi di valore divulgati dai media, in cui le attuali e nuove generazioni si assoggettano in un clima di soffocante apatia.

L’ideatore del movimento, insieme ad altri artisti, ha sentito la necessità di rispondere in modo inconsueto a queste dinamiche strazianti e spersonalizzanti, creando uno spazio vivo e vitale in cui germini una propulsione vitalistica innovativa che dia la possibilità agli artisti di essere parte di un luogo di incontri in cui gli attori si sostengano l’un l’altro ed in cui sia possibile attuare idee, progetti e diffondere liberamente la propria voce mediante il medium dell’arte.

Un laboratorio-comunità di artisti in cui ci si prefigge l’intento di creare e coltivare, nel corso degli anni, un vivaio di espressività e di quanta più arte possibile dando a tutti un appoggio stabile e l’opportunità di scoprire le proprie capacità. Per coloro che si uniranno al M.A.I / art. 19 verranno messi a disposizione ampi spazi e materiale didattico ed artistico per pittori scultori, fotografi, scrittori, poeti, liberi pensatori… Una collettività culturale in cui sarà possibile lavorare nella quiete e nel rispetto del prossimo.

Il M.A.I / art. 19 disconosce il commercio della vergogna che ha fatto dell’arte e degli artisti semplici oggetti di produzione di massa e quel sistema vizioso di galleristi e critici che per il solo amore della speculazione sono disposti a dichiarare il falso valore dell’opera pur di ricavarne un arricchimento indiscriminato. Nel M.A.I. / art. 19 s’intende invece dare spazio a persone, gruppi, movimenti, istituzioni, e critici veri che abbiano voglia di distaccarsi dalle ragioni di mercato per intraprendere un cammino virtuoso ed etico a favore di iniziative, movimenti artistici culturali, fucine estetiche in cui si scoprano talenti e in cui si aiutino a progredire i creativi nei loro progetti. Luoghi in cui vi sia altresì la possibilità di insegnare e imparare l’arte nel rispetto di quella serietà che merita soltanto la vera ARTE.

1. Movimento artistico indipendente che si basa sull’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
2. La vera arte affonda le radici nella libertà.
3. Nessuno schema prefissato, né ricerca del bello, ma soltanto la strada del vero. L’arte così intesa può irrompere nel sistema sclerotizzato, denunciare il malessere del mercato dominante, svegliare le masse quotidianamente “pilotate” e ridestare l’uomo (altrimenti allontanato dalla verità e sospinto dalla sua condizione verso l’apatia, reso schiavo ed inerme).
4. Arte che vuole essere essenzialmente Vita e liberazione dell’anima.
5. Abbandonare il concetto di “homo homini lupus”, ascrivibile all’attuale mercato dell’arte dove galleristi (affitta-pareti) e critici ingannevoli danneggiano gli artisti pur di soddisfare i propri lucrosi bisogni.
6. Accogliere chiunque nel campo del sapere, della cultura e della creatività abbia voglia di mettersi a disposizione per il “laboratorio comunità” della “collettività culturale”.
7. L’arte (intesa nella sua forma più ampia) ha da sempre anticipato gli eventi, in un certo senso preannunciandoli: l’artista può farsi promotore di nuovi cambiamenti denunciando le atrocità e il malessere del mondo (degrado ambientale, umano, etc…).
8. Gli artisti possono raffigurare ed interpretare il nostro tempo ma anche il divenire, ipotizzando l’uomo e il suo ambiente.
9. Il mondo in cui abita l’uomo è dominato da cambiamenti improvvisi che provocano “disintegrazione temporale”. La velocizzazione delle abitudini dovuta all’ausilio di nuove tecnologie consente di immaginare mondi paralleli e virtuali…
10. Il compito dell’arte contemporanea non è di essere bella e fine a sé stessa, ma di essere in grado di veicolare un messaggio facendosi portavoce di un determinato sentire; facendosi portavoce della Libertà individuale e collettiva.

Il manifesto programmatico è stato scritto da Paola Simona Tesio, giornalista e critica d’arte.

Per ammirare i lavori di alcuni artisti aderenti al Mai/Art.19,  non vi resta che partecipare a “Parole, Musica e Colori”, il 5 settembre a San Giovanni Incarico.

 

 

 

 

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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