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San Giovanni che vorrei…

Come prosecuzione e momento di sintesi del lavoro iniziato nel 2011 con il nostro portale web, e sviluppato poi negli anni a seguire con l’Associazione Culturale “L’indifferenziato”, abbiamo pensato fosse utile racchiudere in un documento le idee, le istanze e i punti di vista che da sempre rappresentano la stella polare del nostro impegno civico e associativo.
Il testo non ha la pretesa di essere esaustivo, ma di certo è rappresentativo dell’azione che “L’indifferenziato”, attraverso attività e iniziative, ha svolto ed evidentemente continuerà a svolgere nell’interesse della comunità tutta. In tal senso crediamo che la nostra Associazione, in un percorso libero e indipendente, sia divenuta nel tempo una realtà concreta e assolutamente credibile nel contesto sociale e civile; pertanto riteniamo essenziale proseguire con una partecipazione attiva fatta di idee, progetti e impegno tangibile su alcuni argomenti di enorme rilevanza nella quotidianità e nella vita dei cittadini.
In questa prospettiva auspichiamo che l’iniziativa possa altresì rappresentare una sollecitazione positiva per tutte le forze politiche/civiche locali che si confronteranno nelle prossime elezioni amministrative. Consideriamo infatti i temi contenuti del presente documento come necessariamente centrali e di assoluta priorità per l’agire politico di chiunque, sia nella fase di definizione dei programmi, sia (e a maggior ragione) in quella di concreta realizzazione degli stessi.

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San Giovanni che vorrei...

San Giovanni che vorrei…

 

LA TUTELA DELL’AMBIENTE

Credo che avere della terra e non rovinarla
sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare (Andy Warhol)

L’Associazione Culturale L’Indifferenziato fin dalla sua nascita ha considerato la tematica ambientale prioritaria. Nel corso di questi anni ha promosso giornate di sensibilizzazione dedicate all’argomento. Inoltre, partecipando al Coordinamento Emergenza Rifiuti Lazio Meridionale, si è impegnata nella difesa del territorio riguardo le criticità e il mal funzionamento degli impianti di trattamento rifiuti che insistono alle porte del nostro Paese. In futuro riteniamo indispensabile continuare l’azione per la diffusione di una cultura ecologista, rivolgendo la nostra attenzione in particolare ai ragazzi e ai bambini. In questa prospettiva crediamo utile perseguire la famosa strategia delle 5R: Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta, Recupero. Una gestione volta allo sviluppo sostenibile oltre ad avere ricadute positive sull’ambiente, renderebbe la popolazione consapevole della potenzialità di un economia di tipo circolare. Dal punto di vista fiscale, riteniamo che si debbano seguire le esperienze virtuose di alcuni comuni d’Italia seguendo il principio della tariffa puntuale: chi produce meno rifiuti, paga meno. Per quanto riguarda il contrasto alle politiche ambientali seguite dalla Saf sosteniamo che l’azienda pubblica debba investire gli utili prodotti dalla gestione dei rifiuti nella manutenzione dell’impianto e in opere compensative sul territorio, ma soprattutto consideriamo prioritaria una piena riconversione ecologica dello stesso, l’unica strada per garantire lavoro e tutela dell’ambiente. Ferma opposizione alla creazione del V Bacino, individuazione di aree alternative per il conferimento dei rifiuti, sviluppo del Coordinamento dei Sindaci, monitoraggio ambientale e sanitario costante nel tempo, coinvolgimento di esperti e tecnici ambientali in ausilio alle risorse comunali, informazione trasparente sul web e con incontri territoriali, implementazione di un processo di bonifica, su questi punti l’Associazione Culturale L’Indifferenziato basa l’azione di opposizione e di proposta costruttiva riguardo lo storico problema della Discarica di Cerreto.

LA PARTECIPAZIONE DEL CITTADINO
A) ACQUA BENE PUBBLICO

Chi vuole privatizzare l’acqua deve dimostrare di essere anche il padrone delle nuvole,
della pioggia, dei ghiacciai, degli arcobaleni.

(Erri De Luca)

L’acqua, viste le sue caratteristiche di indispensabilità ed esauribilità, è il bene pubblico per eccellenza e come tale deve essere gestito e amministrato. L’acqua non può essere considerata una merce in quanto rientra nella sfera dei diritti inalienabili dell’uomo, pertanto si ritiene che il gestore dovrà implementare programmi mirati a massimizzare l’utilità comune e non il profitto privato. Contrasto, programmazione, visione futura: l’obiettivo, senza ricorrere a chimere e populismi, deve essere quello di una gestione sostenibile ed efficace del ciclo idrico che passa dal forte contrasto ai disservizi di Acea Ato 5 ad un piano gestione pubblico basato su collaborazione consorziale dei vari comuni, non dimenticando una sensibilizzazione della popolazione sul tema, elemento fondamentale per rendere sostenibile una gestione pubblica e una partecipazione attiva del cittadino.

B) LEGALITÀ E TRASPARENZA

La legalità è condizione di libertà, perché solo la legalità assicura, nel modo meno imperfetto possibile quella certezza del diritto senza la quale praticamente non può sussistere libertà politica.
(Pietro Calamandrei, Non c’è libertà senza legalità)

Bisogna ammettere che “legalità” oggi è una parola inflazionata, svuotata di ogni significato perché pronunciata incessantemente negli ultimi 25 anni di politica italiana, tuttavia troppo spesso senza un riscontro tangibile nella quotidianità. In tema di Pubblica Amministrazione dal 1990 la legalità è stata elevata a principio cardine dell’azione amministrativa, ma affinché non resti semplice criterio deve viaggiare di pari passo con la partecipazione, la trasparenza e la responsabilità. In tema di “partecipazione” pensiamo a tutti gli strumenti di democrazia attiva (dal referendum al bilancio partecipativo passando per le assemblee pubbliche) che l’ordinamento italiano prevede per consentire al cittadino (come singolo o come membro di organismi o associazioni) di intervenire sempre più nell’attività dei pubblici poteri al fine di una maggiore rispondenza alle esigenze della collettività. Ed è in quest’ottica che si inserisce anche la “trasparenza” quale profilo portante della partecipazione (“trans parere”, ossia far apparire, mostrare, lasciar conoscere) perché solo un’amministrazione come “casa di vetro” può rendere possibili i processi partecipativi dal basso. Senza dimenticare che essere trasparenti non significa necessariamente essere comprensibili e dunque tutti i dati/numeri hanno bisogno di un’interpretazione per essere compresi affinché la trasparenza non venga relegata a mero adempimento formale.

 

VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO CULTURALE

A) TURISMO

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,
ma nell’avere nuovi occhi.
(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)

L’Italia è certamente quella delle città d’arte che ogni anno accolgono migliaia di visitatori, allo stesso però la nostra penisola è anche il luogo dei quasi 6000 comuni al di sotto dei 5000 abitanti. San Giovanni Incarico rientra evidentemente nella suddetta categoria e l’Associazione Culturale L’indifferenziato da sempre si è mostrata interessata alla tutela, al recupero e alla valorizzazione del territorio e delle tradizioni del nostro paese. Crediamo infatti che i piccoli borghi come San Giovanni Incarico siano un inesauribile patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni e riteniamo che con il giusto impegno possano diventare luoghi di assoluto interesse sotto il profilo turistico. L’intenzione primaria è la piena rivalutazione delle nostre ricchezze storico- culturali, proponendo un concetto di turismo a parametro zero con l’eventuale partecipazione di alcune attività commerciali della zona. Luoghi fantastici e piatti tradizionali potrebbero essere alla base del nostro progetto, con uno sguardo anche al di fuori del nostro paese, al fine di una fitta rete di interesse e di orgoglio per le nostre terre che troppe volte siamo orientati a sminuire.

B) MEMORIA STORICA E CULTURA

Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società,
anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla

(Albert Camus)

Abbiamo accennato alla valorizzazione del presente ma non possiamo perdere di vista la riscoperta del passato. Ogni comunità ha l’obbligo morale di preservare le proprie memorie che altrimenti andrebbero irrimediabilmente perdute. Il nostro comune è ricco di storia e cultura, per questo riteniamo un’occasione di crescita e di condivisione poter sfruttare al meglio gli strumenti che esso possiede, come ad esempio l’archivio ubicato nell’ex scuola materna di San Cataldo, all’interno del quale sono presenti documenti di indubbio valore storico per il nostro paese, che possono essere utilizzati come importantissime fonti storiche per poter sviluppare al meglio una ricerca che valorizzi l’importanza del nostro paese. Inoltre riteniamo necessario la creazione di un centro ricreativo-culturale dove allestire un piccolo luogo di incontro e scambio culturale, per i giovani e i più adulti, gestito direttamente dall’Associazione.

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