Nel nuovo numero della rubrica dedicata allo sport, la parola a due campionissimi della scherma. L’Intervista a Arianna Errigo e Andrea Cassarà.
Nel numero estivo della rubrica de L’Indifferenziato dedicata allo sport, “Il campione si racconta” abbiamo il piacere di ospitare due campionissimi della scherma: Arianna Errigo e Andrea Cassarà. I protagonisti dell’intervista “doppia”, a cui va il nostro ringraziamento per la disponibilità, fanno un bilancio sulle recenti prestazioni nel campionato del mondo ma soprattutto si descrivono e ci narrano i loro inizi nello sport, il loro rapporto con i social network, la preparazione mentale e fisica in vista delle gare con un occhio già proiettato alle Olimpiadi di Rio 2016.
Arianna Errigo è una specialista del fioretto. Ai giochi di Londra 2012 si è laureata vice-campionessa nella gara individuale mentre ha trionfato nella gara a squadre con Elisa Di Francisca, Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori. Nella sua incredibile carriera è stata campionessa del mondo a livello individuale nel 2013 e nel 2014, mentre si è classificata seconda a Parigi 2010, terza ad Antalia nel 2009 e nei giochi di un mese fa in Russia. La campionessa lombarda è una colonna portante del dream-team italiano nella competizione a squadre con il quale ha raccolto il quinto oro olimpico nei mondiali di Mosca del Luglio scorso.
Andrea Cassarà, anche lui specialista nel fioretto, raccoglie la prima vittoria “pesante” a soli 18 anni agli europei del 2002. Nel corso della sua carriera ha ottenuto 1 oro ( a squadre) e un bronzo (individuale) nelle olimpiadi di Atene 2004. A Londra replica il suo successo nella gara a squadre. Nelle competizioni iridate ha raccolto complessivamente 6 ori, 2 argenti e 3 bronzi mentre a livello europeo il suo medagliere recita 10 ori e 2 argenti.
1. La prima domanda è d’obbligo: da zero a dieci che voto dà ai suoi mondiali e perché? Come giudica, invece, la competizione iridata del movimento italiano nel suo complesso.
Arianna Errigo – Un bel 7. A livello individuale la speranza era quella di vincere e arrivare a tre vittorie consecutive ad un Mondiale. Non era riuscita mai nessuna in questo record. Ma devo essere sincera con me stessa e sapere che sono arrivata a questa gara così importante non al top della forma fisica quindi anche ai fini della qualifica olimpica per Rio 2016 questo bronzo vale oro. Ho perso con onore 15-13 con troppi errori arbitrali, forse è anche questo che brucia un po’ ma del resto l’arbitro fa parte del gioco e va accettato! La gara a squadre è stata bellissima perché vincere in Russia contro i russi ha dato più valore a questa medaglia se poi si aggiunge qualche minuto dopo la stessa vittoria dei ragazzi del fioretto maschile la festa è stata unica. Siamo arrivati all’ultimo giorno di gara (fioretto a squadre) dove non avevamo raccolto molto per come siamo abituati. Sciabola, fioretto e spada potevano fare di più e le nostre vittorie a squadre insieme a quella storica della sciabola maschile guidata da Montano hanno dimostrato che sono state solo giornate storte!
Andrea Cassarà – Al mio mondiale do un 8 perché se pur la gara individuale non è andata come volevo nella competizione a squadre abbiamo vinto la medaglia d’oro e di conseguenza staccato il biglietto per Rio 2016 sia per la gara individuale che per la gara a squadre. Purtroppo nella gara individuale (come nella gara a squadre) ho gareggiato con un forte infortunio al gomito che mi ha limitato di molto nella performance. Nella gara a squadre sono riuscito a performare meglio solo grazie a 3 iniezioni di anestetico che mi hanno permesso di concludere la gara nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda la spedizione iridata della squadra italiana penso che finire secondi nel medagliere con 4 ori vincendo 3 delle 6 gare a squadre sia un risultato ottimo che ci lascia ben sperare in proiezione olimpica.
2. Più che una domanda, una curiosità. Nonostante il pochissimo spazio che i media vi dedicano, la scherma è da sempre una delle disciplina d’eccellenza dello sport italiano. Come nasce e si sviluppa questa tradizione vincente? Quali sono i punti di forza del movimento?
Arianna Errigo: Per anni abbiamo vissuto di rendita perché ci sono stati maestri capo scuola che hanno inventato un modo di fare la scherma completamente rivoluzionaria e per anni siamo stati così avanti che ragazzi di 15 anni vincevano le olimpiadi. Ora molte nazioni hanno iniziato a studiarci. Hanno comprato i nostri maestri e sono venuti alle gare sempre con telecamere. Rimaniamo comunque una delle squadre più forti al mondo anche se ora intorno a noi sono cresciute molte nazioni e altre sono nate. Rimaniamo comunque con una mentalità vincente, perché siamo abituati a dare sempre il massimo per non rimanere indietro e quando sei piccolo hai la possibilità di allenarti con campioni olimpici e misurarti ogni giorno.
Andrea Cassarà: La scherma italiana è la disciplina olimpica più medagliata d’Italia e sempre l’Italia è al comando nel medagliere olimpico schermisco davanti a Francia e Ungheria. Questo fa si che ci siano da sempre le 3 componenti necessarie per continuare questa tradizione: sale di scherma, maestri, buon bacino di atleti da selezionare in nazionale.
3. Guardando i suoi grandi successi del passato si può osservare che lei ha vinto sia competizioni individuali, sia gare a squadre. A quali tipo di competizioni tiene maggiormente? C’è una vittoria che reputa più speciale e importante delle altre?
Arianna Errigo: Il nostro sport nasce individuale. È la gara che preferisco. Sappiamo tutti che è quella che vale di più. Ma per noi stessi. Ho scelto questo sport proprio per questo. Volevo essere sola a perdere e prendermi le responsabilità e vincere ed essere stata brava io in quel momento! Ricordo con piacere due momenti. Il primo è una stagione. La prima stagione con i “grandi”. A 20 anni sono nella categoria assoluta e anche se in under 20 vincevo, era importante dimostrarlo adesso. Partivo dalla 117ª posizione del ranking mondiale. A fine anno ho vinto! Davanti a Vezzali, Granbassi e Trillini, colossi del fioretto femminile.
La seconda gara è il mondiale di Kazan del 2014. Arrivavo da favorita, dovevo difendere il titolo dell’anno prima a Budapest 2013. A Budapest è stato bello vincere, ma riconfermarsi a Kazan con oro individuale e oro a squadre è stato stupendo. Un’emozione immensa.
Andrea Cassarà: Penso che la vittoria che maggiormente sia scolpita nella mia memoria sia il mondiale di Catania 2011 nel quale ho conquistato la medaglia d’oro individuale. Poi in seconda battuta i 2 ori olimpici a squadre nel 2004 e 2012.
4. C’è un compagno/compagna di nazionale a cui è particolarmente legato/a?
Arianna Errigo: Ho la fortuna che il mio fidanzato Luca Simoncelli è anche un mio compagno di nazionale che fa i ritiri con la nazionale italiana di fioretto maschile e le gare di coppa del mondo.
Andrea Cassarà: Ho condiviso tantissimi ricordi con il mio compagno di squadra Stefano Barrera con il quale ho condiviso la camera per 5 anni durante gare e allenamenti nazionale. In questo momento da un anno a questa parte divido la stanza con Daniele Garozzo con il quale ho legato molto in quest’anno e sempre con lui ho vinto il mondiale a Mosca nel 2012.
5. Quali sono le principali caratteristiche fisiche e mentali che un buon schermidore deve avere?
Arianna Errigo: Il bello della scherma è che non ha limiti fisici ognuno sfrutta le proprie caratteristiche. Ci sono atleti molto alti altri più piccoli. Più potenti o snelli e veloci. Sicuramente la testa è la chiave di questo sport. Le gare sono lunghe e mantenere la concentrazione non è semplice. È comunque uno sport di combattimento quindi ci vuole la giusta cattiveria e la calma nei momenti di difficoltà. È un mix che va gestito alla perfezione in base alle situazioni.
Andrea Cassarà: Un buon schermidore oltre che una buona preparazione sia tecnica che schermistica deve sempre sapere quello che deve fare prima dell’avversario o percepirlo un attimo prima, questo in un assalto fa la differenza.
6. Come allena e prepara la sua “mente” prima di una grande competizione?
Arianna Errigo: Lavoro con una psicologa del 2012.
La tensione nelle gare importanti è molta ma questa cosa mi è sempre piaciuta. Sono sempre riuscita a dare di più quando la posta in gioco era alta. Ma ho sempre avuto difficoltà a gestire le mie energie. A mantenere la calma quando durante il match ci sono errori arbitrali. La musica è un mezzo che mi piace e uso molto prima degli assalti.
Andrea Cassarà: Premesso che sento molto la gara e quindi sono molto agitato, cerco di motivarmi il più possibile su quello che voglio raggiungere. La cosa più facile è mollare.
7. Quando ha deciso di iniziare il suo cammino nella scherma e da chi eventualmente le è stata trasmessa la passione per questo sport? C’è stato un momento nella sua carriere in cui ha capito chiaramente che sarebbe potuto divenire un campione di fama mondiale nella sua disciplina?
Arianna Errigo: Mia mamma vedendola in tv ha pensato di portarmi in una sala di scherma all’età di 6 anni. Mi sono subito appassionata. Facevo altri sport, ma quando arrivavo ad una scelta vinceva sempre la scherma su tutti. Ho iniziato a vincere regionali, nazionale, europei, mondiali… ma nelle categorie giovanili. Ero consapevole che il salto di qualità avrei dovuto farlo una volta uscita dalla categoria under 20.
Molti atleti nei giovanili esplodevano, ma poi non riuscivano a raccogliere lo stesso negli assoluti. Così ho realizzato solo a 20 anni quando vinsi la mia prima gara di coppa del mondo a Danzica (Polonia) che avrei potuto fare e dare tanto alla scherma italiana.
Andrea Cassarà: Sono entrato in una palestra di scherma per gioco e fin da bambino vincevo quasi tutte le gare a cui partecipavo dai regionali ai nazionali di categoria. Il momento in cui ho capito che potevo vincere qualcosa di importante è stato quando nel 2001 ho vinto i mondiali Under 17 in Polonia , da lì in poi è stato un crescendo tra gare sempre più importanti e medaglie sempre più pesanti.
8. Quanto giudica importante, per un atleta di livello, l’utilizzo dei social network e la capacità di relazionarsi ottimamente con fan, giornalisti e/o semplicemente persone comuni? Qual è il social network che utilizza maggiormente e perché?
Arianna Errigo: Per quanto non sia un’esperta e lo dimostra il fatto che sono riuscita a cancellare per due volte una pagina di Facebook con 5000 amici e poi 11.000 mi piace finalmente ho trovato pace e uso quotidianamente Twitter, Facebook, Instagram e ho pure una mia App personale. Preferisco Facebook ma solo perché ho la possibilità di scrivere di più.
Credo siano fondamentali per uno sport come il nostro i social. Non potendo seguire le gare in televisione con i social hai la possibilità di comunicare, far vivere tramite foto e video le gare, trasferte, allenamenti… E fa un enorme piacere ricevere messaggi dai fan e dalle persone che conosci. Io non affido a nessuno le mie pagine, pubblico io e rispondo a tutti quelli che mi scrivono. Certo, non rispondo subito ma prima o poi la risposta arriva!
Andrea Cassarà: Penso che sia divertente e piacevole condividere, senza esagerare, momenti della mia vita sui social, dalle vittorie agli stati d’animo in modo che chi mi segue e piccoli schermidori possano essere sempre in contatto con me e con il gruppo della nazionale. Il social che uso di più forse è Facebook, ma cerco di utilizzare anche twitter e da circa un anno uso anche Instagram.
9. Archiviati i mondiali all’orizzonte c’è già Rio 2016. Ha già stabilito il suo piano di avvicinamento alla manifestazione olimpica? Per dare un’idea ai nostri lettori, quante ore a giorno nel periodo più duro della preparazione si allenerà?
Arianna Errigo: Ancora non ho la certezza matematica di andare a Rio ma ho molto vantaggio. Spero di chiudere la qualifica il prima possibile. E qualora dovessi presentarmi a Rio la preparazione mirata inizierà due mesi prima. Ovviamente da ottobre iniziano le gare di coppa del mondo fino a maggio. A giugno ci sarà l’europeo quindi l’annata sarà intensa. Gli allenamenti saranno mattina e pomeriggio, fisici e tecnici.
Andrea Cassarà: In questo momento sono in vacanza poi cercherò con il mio allenatore il giusto piano per arrivare a Rio in piena forma per poter tirare al meglio nelle 2 gare in programma. Penso che inizierò verso metà agosto con un programma generale per riprendere piano piano la forma fisica ottimale.
10. Uscendo dalla pedana e togliendo la maschera da schermidore/schermitrice quali sono le principali passioni? Cosa fa per ricaricare le batterie dopo un momento di forte tensione agonistica? C’è qualche altro sport che segue da appassionato/a?
Arianna Errigo: Io amo lo sport. Mi piace seguirlo, tifare e praticarlo. Ora per esempio non mi perdo una gara di nuoto e tuffi.
Comunque adoro il surf. Pallavolo. Tennis. Adoro il mare e quando devo staccare anche durante l’anno prendo e vado in spiaggia.
Andrea Cassarà: La cosa migliore che preferisco fare per ricaricarmi dopo una stagione, come questa, è andare in vacanza per 10-15 giorni. In questo momento sono a Zante con la mia ragazza, un’isola greca molto carina. Saltuariamente mi piace giocare a tennis ma purtroppo in questo momento con il mio infortunio dovrò accantonare la racchetta almeno fino a dopo Rio, mi accontenterò di seguire tutti i tornei Pro in tv.