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1992-2012: Tutto è cambiato, niente è cambiato…

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.Tancredi, il Gattopardo

Il semplice aforisma, pronunciato da Tancredi nel Gattopardo, sembra racchiudere perfettamente la storia d’Italia.Ogni volta dopo piccoli periodi di verità,come Tangentopoli, la Costituenete, il Maxi Processo di Falcone e Borsellino alla Mafia, in cui si aprono squarci di luce sull’oscuro mondo del potere, e in cui tutto sembra finalmente  poter cambiare, la corruzione le Mafie e i Massoni tornano, sotto nuove vesti, prepotentemente in scena più forti di prima. Perchè accade questo? Semplicemente perchè  nel nostro Paese la corruzione, la mafia, il malaffare, le cricche e le lobby sono parti integranti e attive nelle stanze dei bottoni.A questa situazione si aggiunge anche un vuoto culturale e civico degli italiani, a cui, non c’è niente da fare, piace più essere sudditi che cittadini.Le cause e le motivazioni di ogni problema sono molte volte  da ricercare nelle fondamenta stesse delle situazioni. La seconda Repubblica ha un origine ben precisa, il 1992, quindi per capire meglio l’Italia del 2012 risulta fondamentale fare un salto indietro di venti anni.Il 1992 è l’anno in cui cambia la storia recente dell’Italia: la prima Repubblica termina affossata dal tritolo di Cosa Nostra e dalle mazzette della classa politica italiana. In quei dodici di mesi succede praticamente di tutto.  Nell’articolo odierno, visto il ventennale dell’arresto di Mario Chiesa, mi occuperò dell’inchiesta Mani pulite.

Cosa successe il 17-02-1992? Milano, ore 17:30. L’ingegner Mario Chiesa era presidente del Pio Albergo Trivulzio ed era un politico rampante del Psi con l’ambizione di diventare sindaco di Milano. Chiesa aveva un incontro con l’imprenditore Luca Magni, il quale doveva pagare una tangente di 14 milioni di lire. Nella sua valigia aveva la metà della somma, ma anche telecamere e microspie, infatti stanco di pagare tangenti si era rivolto alle forze dell’ordine.  Non appena Chiesa dichiaro di essere  disponibile a “rateizzare” la transazione, nella stanza irruppero i militari, che notificarono l’arresto.L’ingegnere , a quel punto, afferrò il frutto di un’altra tangente, stavolta di 37 milioni, e si rifugiò nel bagno attiguo, dove tentò di liberarsi del maltolto buttando le banconote nel water. Con questa immagine tragicomica e fantozziana inizia Tangentopoli. L’inchiesta Mani Pulite era eseguita da un pool di magistrati della Procura di Milano: Di Pietro, Davigo, Greco,Colombo, Parenti, Boccassini guidati dal Procuratore capo Francesco Saverio Borrelli e dal suo vice Gerardo D’Ambrosio. Chiesa all’inizio non confessò, poi dopo aver ricevuto la notizia  che Di Pietro era arrivato ai suoi conti Levissima e Fiuggi,( “l’acqua minerale è finita disse di Pietro all’avvocato di Chiesa) , divenne un fiume in piena. “Eravamo un partito autofinanziato e siamo diventati il partito delle clientele e dello scambio tra occupazione del potere e lobby economiche”.

Ora legale, panico tra i socialisti

Quello che venne fuori fu un quadro desolante nel quale la tangente era diventata consuetudine e iniziò una lunga reazione a catena, in cui imprenditori denuncivano politici, politici altri imprenditori, imprenditori altri politici fino ad arrivare al vertice della politica italiana dell’epoca. Per prendere un appalto pubblico si doveva pagare una tangente che poi sarebbe stata divisa  tra i partiti politici proporzionalmente al risultato elettorale.  Il Psi e la Dc, i maggiori partiti di governo furono letteralmente spazzati via da questa inchiesta, mentre con il grido Roma Ladrona, la Lega Nord di Bossi entrava nella scena politica (la stessa lega che ha votato oggi leggi ad personam ed ha negato l’autorizzazione a procedere a corrotti e mafiosi).Craxi  provo a difendersi inventando il motto dei politici attuali, “il cosi fan tutti”, poi attaccando la Magistratura politicizzata, ( non mi è per niente nuova questa espressione, d’altronde tale padre, tale figlio) e sentendosi braccato scappò in Tunisia.

Chi ha pagato tutto questo? Abbiamo pagato noi ed è anche per questo se il nostro debito pubblico è a questi livelli Tangentopoli-Corruzioneastronomici.L’economista De Aglio realizzò uno studio sulla ricaduta economica di questo sistema malato e arrivò a questi risultati:10 000 miliardi di lire annui di costi per i cittadini,un indebitamento pubblico fra 150 000 e 250 000 miliardi di lire,tra 15 000 e 25 000 miliardi di interessi annui sul debito.Cosa diceva la gente all’epoca? I cittadini era inferociti, erano, senza se e senza ma, tutti dalla parte dei giudici che venivano osannati come degli eroi. Oggi cosa succede? Dopo vent’anni la corruzione è aumentata, pochi mesi fa intitolavo un articolo é sempre Tangentopoli, ma mente prima si rubava per il Partito e per un sistema, oggi assistiamo all’atomizzazione della corruzione: ognuno ruba per se: è un eterna corsa  per fregare il prossimo!Ieri la Corte dei Conti ha fotografato la situazione: “Illegalità, corruzione e malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese le cui dimensioni  sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce”. Tutto questo ci costa oggi 60 miliardi di euro l’anno.

Tangentopoli nel 2012Ora il popolo che dice?  è sempre dalla parte dei giudici? No, in questi venti anni il popolo ha subito una vera e proria cura, è stato plasmato e ora molti credono al Cosi fan tutti, sposano la tesi  dei giudici politicizzati,  e attacano la magistratura eversiva. Nessuno ricorda più nulla del passato.Il popolo assiste passivo, inerme e disinteressato alla corruzione odierna diventata legge comune.In televisione non si parla mai di Tangentopoli, perchè fa  molto comodo non far sapere: molti di quei personaggi politici ancora oggi sono sulla scena, come se niente fosse, come se nulla fosse accaduto, fingendosi sempre nuovi non cambiando mai.

Credevamo di estirpare per sempre il malaffare. Invece siamo riusciti a selezionare una specie, come fanno i leoni con le zebre,: quella dei super corrotti”. Pier Camillo Davigo.
Fonti: Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_pulite, l’inchiesta di Repubblica e l’Espresso.


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Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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