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Compravendita titoli Lazio, 18 mesi a LOTITO – Ansa

Il patron della Lazio accusato di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza per la vicenda del 2005 con al centro la compravendita dei titoli della società.

MILANO – La Corte d’Appello di Milano ha ridotto la condanna da 2 anni a 18 mesi per il patron della Lazio Claudio Lotito accusato di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza per la vicenda del 2005 con al centro la compravendita dei titoli della società. Ridotta a 14 mesi anche la condanna per l’imprenditore Roberto Mezzaroma.

Il 3 marzo del 2009, dunque piu’ di tre anni fa, Lotito e Mezzaroma erano stati condannati in primo grado rispettivamente a due anni e a un anno e otto mesi e il tribunale aveva anche a loro inflitto multe rispettivamente di 65 mila e 55 mila euro. Oggi i giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello hanno parzialmente modificato la sentenza di primo grado, condannando il presidente della Lazio a un anno e sei mesi e l’imprenditore Mezzaroma a un anno 2 due mesi, riducendo anche l’entita’ delle multe (40 mila per il primo e 30 mila per il secondo). Il sostituto Pg di Milano, Felice Isnardi, aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. Secondo la ricostruzione dell’accusa, tra il presidente ‘biancoceleste’ e il costruttore Mezzaroma, entrambi accusati di aggiotaggio manipolativo e informativo e ostacolo agli organi di vigilanza, ci sarebbe stato un presunto accordo occulto per evitare il lancio dell’offerta pubblica d’acquisto sui titoli della societa’. I due, infatti, sempre stando all’accusa, avrebbero messo in piedi un accordo ‘interpositorio’ che il 30 giugno 2005 porto’ l’imprenditore Mezzaroma ad acquistare il 14,6% di azioni della Lazio, per conto di Lotito. In tal modo il patron della Lazio non sarebbe figurato come reale titolare del pacchetto azionario, in base al quale avrebbe dovuto invece lanciare l’Opa in quanto aveva ‘sforato’ il 30% delle quote. Sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, in questo modo Lotito e Mezzaroma avrebbero fornito ”una rappresentazione ingannevole al mercato, occultando un accordo e la vera identita’ del titolare delle azioni”. Nella sua requisitoria il sostituto Pg aveva spiegato che Lotito ”era a conoscenza dell’obbligo di Opa ed era stato informato dal suo commercialista”. Le motivazioni dei giudici d’appello verranno depositate entro quindici giorni.

 

Notizia esterna da WWW.ANSA.IT

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