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Il Comizio di “Rinascita Sangiovannese”- La Risposta del Sindaco Salvati

San Giovanni Incarico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A circa due mesi dalle elezioni, il dibattito politico sangiovannese risulta più che mai acceso.

Stamattina, alle ore 11, in piazza Regina Margherita, si è tenuto il comizio del comitato “Rinascita Sangiovannese”, seguito da un intervento del Sindaco Antonio Salvati.

L’indifferenziato, di seguto, si accinge a riportare i passaggi principali del “botta- risposta”, che ha visto come protagonisti Carlo Di Santo da un lato e il Sindaco Salvati dall’altro.

 

L’Intervento di Carlo Di Santo, portavoce del Comitato “Rinascita Sangiovannese”

Carlo Di Santo ha esordito manifestando il proprio giudizio negativo nei confronti dell’Amministrazione attuale, che ha governato San Giovanni negli ultimi 5 anni. In particolare lo stesso denunciava la mancanza di dibattito politico costruttivo, nonchè la totale assenza di una minoranza che non ha mantenuto fede all’impegno assunto, non provvedendo a controllare chi ha amministrato la cosa pubblica. Secondo Carlo Di Santo il paese avrebbe bisogno di un’ondata di rinnovamento e, a tal fine, il suo gruppo è intenzionato a creare una lista alternativa e unitaria in vista delle prossime elezioni.

Dopo tali premesse, il discorso si è spostato sugli argomenti già proposti in alcuni comizi precedenti. Carlo Di Santo ha innanzitutto rilanciato l’accusa riguardante un presunto conflitto d’interesse di cui sarebbero responsabili due assessori del Comune di San Giovanni Incarico, che secondo lo stesso avrebbero sottoscritto un regolare contratto con l’Unione dei Comuni nell’ambito della raccolta differenziata. Il portavoce del comitato invitava dunque le parti coinvolte a smentire pubblicamente tale notizia. Un altro problema affrontato durante l’intervento ha riguardato l’indebitamento del comune. Nello specifico Carlo Di Santo ha dichiarato che l’attuale minoranza ha richiesto da luglio copia del bilancio ma l’istanza non ha ancora avuto riscontro.

Il discorso si è poi spostato sulla questione depuratori. Carlo Di Santo ha sostenuto che il 9 giugno 2011 il comune di San Giovanni Incarico ha concordato con la società Acea la presa in carico dei depuratori, a patto che il comune stesso provvedesse ad ottemperare agli obblighi previsti entro 30 giorni. In mancanza delle condizioni riportate nell’accordo, il verbale di conferimento risultava dunque nullo. Rimanendo nell’ambito di tale tema, il portavoce del comitato chiedeva delucidazioni in merito ai presunti finanziamenti pubblici ottenuti dal comune per l’attivazione dei depuratori stessi.

L’intervento si è concluso con un nuovo invito rivolto ai giovani, che secondo Carlo Di Santo non dovrebbero aver paura di entrare in politica, sottolinenando ancora una volta la necessità di cambiamento.

 

 

L’Intervento del Sindaco Antonio Salvati

Il Sindaco Antonio Salvati ha esordito preannunciando una tranquilla campagna elettorale e sottolineando l’opportunità di rispettare tutti coloro che intenderanno candidarsi, dall’una o dall’altra parte. Lo stesso ha poi sostenuto il diritto del proprio gruppo di difendersi e di fare delle precisazioni in merito alle accuse mosse da Carlo Di Santo. Salvati ha affermato la falsità di tali accuse, secondo lo stesso volte soltanto ad infangare le persone coinvolte, senza prova alcuna. Egli ha dunque smentito pubblicamente l’assunzione da parte dell’Unione dei Conuni dei due assessori comunali ed ha affermato che Carlo Di Santo dovrà pagare i danni conseguenti alle sue affermazioni e che dunque chi ha provveduto a diffamare e a veicolare la diffamazione ne dovrà rispondere. In merito a tale questione, il Sindaco ha precisato che in caso di vittoria del procedimento in questione, il ricavato dei danni subiti sarà interamente devoluto a vantaggio delle famiglie più bisognose presenti sul territorio sangiovannese.

Salvati ha spiegato che negli ultimi tempi tanti ragazzi che lavorano attualmente grazie alla sua amministrazione sono stati interrogati presso la caserma a causa di una denuncia alla procura penale. Il Sindaco ha poi sottolineato che a San Giovanni Incarico trovano impiego decine e decine di ragazzi, grazie ai finanziamenti ottenuti per i progetti proposti dall’attuale amministrazione. Secondo lo stesso, l’impegno di costoro andrebbe valorizzato e non denunciato. Ha inoltre affermato che il nostro paese è l’unico in cui tutti coloro che hanno fatto richiesta hanno ottenuto la possibilità di lavorare.

Il Sindaco ha poi risposto all’accusa che gli è stata mossa in merito ad un suo mancato impegno nell’ambito della situazione rifiuti a Colfelice. Egli ha infatti sottolineato la propria lotta contro la discarica, assumendosi la responsabilità di difendere i cittadini e l’ambiente. Nello spesifico Salvati ha spiegato ad esempio di aver firmato da solo la denuncia contro Fardelli e di aver promosso diversi ricorsi nei confronti della situazione, nonostante il comune di San Giovanni Incarico non fosse competente. Pertanto egli sostiene di aver fatto tutto il possibile nell’ambito della delicata questione rifiuti.

Salvati, durante il suo intervento, ha definito Carlo Di Santo “arrogante e prepotente” e lo ha invitato a riflettere su alcune presunte irregolarità societarie da parte dello stesso, con cui avrebbe speculato su ambiente e cittadini. Inoltre ha suggerito di non difendere l’Acea, che a suo avviso ha fatto scempio del territorio provinciale.

In chiusura , il Sindaco ha  fatto il punto sulle opere pubbliche in fase di realizzazione sul nostro territorio, volte  al miglioramento di alcune criticità. Inoltre ha voluto ringraziare pubblicamente i cittadini di San Giovanni Incarico che si sono impegnati ad arginare l’emergenza neve vissuta nelle scorse settimane.

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  1. Ha inoltre affermato che il nostro paese è l’unico in cui tutti coloro che hanno fatto richiesta hanno ottenuto la possibilità di lavorare….
    Ascoltando il comizio in piazza domenica mattina testualmente il signor sindaco ha detto: “ Se chiedono lavoro 100 persone, ne lavoreranno 102.”
    Ora se si guarda superficialmente l’affermazione ci si può lasciar prendere da facili entusiasmi ma se si ragiona un po’ più a fondo sulla frase e sulla situazione non è proprio cosi…
    Partiamo dal concetto di lavoro: è un’attività produttiva che implica il dispendio di energie fisiche o intellettuali per raggiungere uno scopo preciso, ossia procurarsi col proprio lavoro beni essenziali o beni superflui, direttamente o indirettamente attraverso un valore monetario riconosciuto acquisito da terzi quale compenso.
    Risulta evidente dalla definizione stessa di lavoro, che questo è legato ad uno scopo o ad un fine. Ora tornando all’affermazione iniziale troviamo qualcosa che non va: è un ragionamento che parte dalla fine, non viene rispettata la successione logica tra causa ed effetto. Dovrebbe essere l’ente che offre lavoro a dire di quante persone ha bisogno per svolgere un determinato compito e non il contrario. Altrimenti il lavoro perde il suo immenso valore e viene visto come un regalo, un dono fatto da chi ha il potere verso chi non lo possiede. Questo è assurdo e sbagliato, poiché la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Cosa significa fondata sul lavoro? Significa che il lavoro, la garanzia di esso, le condizioni nelle quali lo operiamo e la retribuzione che recepiamo, erano state giudicate dai Costituzionalisti il metro con cui misurare l’effettiva democrazia nella nostra Repubblica. Non si può regalare lavoro come si regala una t-shirt ad un compleanno!!!
    Inoltre c’è un’altra considerazione da fare. Un ente pubblico dovrebbero amministrare offrendo servizi ai cittadini nella maniera più efficace ed efficiente possibile. Cosa significa questo? Significa che in teoria un servizio dovrebbe essere offerto nel miglior modo possibile e al minor costo possibile. Ora tornando al discorso iniziale se l’ente ha bisogno di x lavoratori per svolgere un determinato servizio, ma in realtà ne lavorano x+ 50 si sta facendo un buon lavoro di amministrazione? Per me la risposta è no! Perche il costo delle 50 persone che lavorano in più, perche si è voluto essere buoni e riconoscenti, ricade sulle tasche dei cittadini in quanto l’amministrazione costerà di più di quanto dovrebbe a tutti i cittadini.
    Un ultimo motivo per cui serve una selezione del personale è che i cittadini devono essere spinti alla cultura e alla preparazione. Le selezioni dovrebbero essere fatte sul MERITO, non in maniera qualunquista e casuale mettendo tutti sullo stesso piano e sullo stesso livello. I valori dello studio e della cultura, in questo modo, sono pari a zero e una politica del genere fa male al futuro del paese.
    Non bisogna pensare alla prossima elezione, ma alla prossima generazione!!!!!

    http://www.youtube.com/watch?v=aJfKCn1bUMM

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