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Narrativa Americana: I romanzi più belli di Philip Roth

Dopo aver sognato sulle pagine di Cormac McCarthy è giunto il momento dei 10 libri più belli di un altro “Classe 1933” della narrativa americana, Philip Roth. E’ di pochi giorni fa l’addio alla letteratura dello scrittore americano, uno dei più premiati della sua generazione, ritenuto tra i maggiori romanzieri ebrei. “Nemesi” del 2010 può considerarsi a tutti gli effetti il suo ultimo romanzo. Una carriera iniziata nel 1959 con “Goodbye, Columbus e cinque racconti”, una raccolta di novelle, e seguitata all’incirca da altre 30 Opere. Ecco la top ten:

10. Operazione Shylock: una confessione (Operation Shylock: A Confession, 1993)

Roth presenta il romanzo come autobiografico, raccontando degli avvenimenti accaduti nel 1988. L’autore si era recato in Israele, per conto del New York Times, per intervistare lo scrittore israeliano Aharon Appelfeld. Roth viene a conoscenza della presenza di un uomo che si spaccia per lui, e che in diverse occasioni ha apertamente fatto propaganda per il diasporismo, una nuova teoria che consisteva in una nuova diaspora degli ebrei in Europa come unica salvezza. La storia si dipana tra il Roth-scrittore e il Roth-impostore sullo sfondo della questione palestinese. Non è semplice capire nel romanzo ciò che è vero e ciò che è finzione.

 9. Nemesi (Nemesis, 2010)

La vicenda è ambientata nell’estate del 1944 a Newark. Il protagonista è Bucky Cantor, un animatore ventitreenne di un campo giochi della città, che a causa di un difetto di vista non può andare in guerra e si trova bloccato a combattere contro un’epidemia di poliomelite che minaccia la cittadina del New Jersey. Tra queste pagine si trovano alcune delle domande presenti anche negli ultimi romanzi della sua vita, Everyman, Indignazione, e L’Umiliazione. Uno dei tanti quesiti: “in che modo un individuo può resistere alla forza degli eventi? “

 8. Il Complotto contro l’America (The Plot Against America, 2004)

Si tratta di un romanzo fantapolitico. La storia si presenta come una “fantastoria“, il cui punto di partenza è la vittoria di Charles Lindbergh alle elezioni presidenziali americane del 1940, evento che porta gli Stati Uniti a divenire quasi un alleato della Germania nazista. Nel frattempo, la famiglia Roth  scopre di non essere abbastanza americana per i gusti del nuovo presidente e inizia a temere che anche il proprio paese possa trasformarsi in un regno del terrore.

7. Il Grande Romanzo Americano (The great american novel, 1973)

Uno scrittore sportivo nutre ambizioni letterarie, vuole scrivere un grande romanzo, appunto Il Grande Romanzo Americano. La storia è ambientata negli anni della seconda guerra mondiale durante un campionato di baseball della Patriot League del 1943. Per tutti i protagonisti la guerra è lontana, i giocatori, il manager e i tifosi non vogliono altro che la vittoria. L’ambiente sportivo è scombussolato da vari episodi, tra le quali sparizioni e riapparizioni improvvise. La storia del campionato di baseball non diventa altro che la rappresentazione di tutta l’America con i suoi sogni e speranze, gli amori e gli odi, il mito del successo e la volontà di affermazione e di conquista.

6. La macchia umana (The human stain, 2000)

Questo romanzo conclude idealmente la trilogia (con Pastorale Americana e Ho spostato una comunista) basata sulla finzione e sull’ipocrisia delle convenzioni sociali. Il protagonista del libro è il professore Coleman Silk. Per tutta la sua vita ha nascosto sia alla sua famiglia che ai colleghi di università  un segreto inconfessabile. La sua vita cambierà quando a 70 anni verrà accusato di razzismo dal consiglio dell’università. Il corso degli eventi porterà alla morte di sua moglie, e all’inizio di una nuova storia con una donna di 35 anni, fino alla tragica fine.

5. Lo scrittore fantasma (The ghost writer, 1979)

E’ il primo romanzo dove viene plasmato sulle pagine il suo alter ego più famoso, Nathan Zuckerman. Il giovane Nathan viene ospitato da uno scrittore famoso, Emanuel Isidore Lonoff, che vive quasi in totale resclusione sulle colline del New England. Durante la notte trascorsa a casa sua, il giovane incontra Amy Bellette, una donna con un passato strano e da lui immaginato simile a quello di Anna Frank, credendo che sia proprio lei, sopravvissuta nell’anonimato. Il romanzo tratta dunque il rapporto tra immaginazione e realtà e anche tra persone di età e notorietà diverse che dell’immaginazione fanno un lavoro.

4. Il teatro di Sabbath (Sabbath’s Theater, 1995)

Racconta la storia di Mickey Sabbath, un artista dedito a frequentare prostitute e a manipolare gli altri, tra cui anche Drenka, immigrata croata, sua amante storica. Sabbath considera la propria vita un vero e proprio fallimento e medita il suicidio, soprattutto dopo la morte di Drenka, tornando indietro all’esperienze passate, perseguitato dai fantasmi che più ha amato e odiato. Il tono complessivo è abbastanza comico e ricco di situazioni burlesche che porteranno il protagonista sempre di più verso la follia.

3. La controvita (The Counterlife, 1986)

Ennesimo romanzo con protagonista Nathan Zuckerman, che va a seguire Zuckerman Bound: A Trilogy and Epilogue. La controvita racconta di Henry, fratello dentista di Nathan Zuckerman, che è sposato e ha figli, ma è anche amante della sua assistente Wendy. Henry rischia di morire e deve operarsi, ma l’esito dell’operazione potrebbe essere che non sarà più in grado di avere rapporti sessuali. Chiede dunque consiglio al fratello. Tutti i personaggi della Controvita si confrontano con l’incessante tentazione di un’esistenza alternativa che possa ribaltare il loro destino.

2. Il lamento di Portnoy (Portnoy’s Complaint, 1967)

Il romanzo si può considerare al tempo stesso una tragedia e una commedia personale, recitata da Alexander Portnoy, un paziente americano e ebreo al suo psicanalista, il dottor Spielvogel. Il libro è strutturato come un ininterrotto monologo del narratore, Alexander. Il protagonista è nevrotico, erotomane, in preda a una inestricabile nevrosi a sfondo maniacalmente sessuale. Rappresenta anche l’uomo di successo, secondo gli steriotipi del tempo, come Responsabile di un dipartimento dell’amministrazione di New York contro la Discriminazione, eppure incapace di trovare un centro stabile e disperatamente alla ricerca di una moglie, una famiglia, dei figli.

1. Pastorale americana (American Pastoral, 1997)

Questo romanzo dal “New Yorker” è stato definito epocale, e lo stesso Roth vinse il Premio Pulitzer per la narrativa del 1998. Il libro ha per protagonista Seymour Levov detto “Swede”, bello, atletico, ricco, sposo di una ex-miss New Jersey, e tuttavia padre di una figlia ribelle che per protestare la guerra in Vietnam si è data alla clandestinità. La “vita perfetta” si sgretola. Tutto questo viene raccontato dal fratello Jerry a una riunione di ex-allievi di una scuola, cui partecipa anche Nathan Zuckerman.

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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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