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Pagelle di fine stagione

Il Team Soccer PSGI 2012/13

Il Team Soccer PSGI 2012/13

Raffaele Fago SV

Chiiii?!?! “Signori, questo è un grande colpo di mercato, fidatevi, potenzialmente il nuovo Massimiliano Greci”. Così il profetico team manager D’Arpino nel corso della conferenza stampa estiva. Dopo un paio di gare il calciatore cepranese purtroppo abbandonerà la squadra  in circostanze del tutto misteriose. Pensavo fosse amore…invece era un caso per Federica Sciarelli.

Aureliano Petrucci 4+

Dalle stelle alle stalle. Da capocannoniere implacabile a protagonista della movida romana. Questa la parabola discendente di Ciuffy nel corso delle ultime due stagioni. Gioca pochissimo e quando si trova in campo “sembra un commesso della Standa la vigilia di Natale” (cit.). Il mio segreto per capelli morbidi e lucenti? Tanta tribuna.

Mattia Tedeschi 5

Un girone d’andata assolutamente disastroso per lo stopper che tutto il (Terzo) Mondo ci invidia. Spossato e fuori forma (probabilmente a causa del Ramadan) arranca, sistematicamente in ritardo sul pallone. Torna ad essere il giocatore di un tempo nella seconda parte di stagione quando il Ministro per l’integrazione Kyenge lo sceglie come testimonial per la causa dello ius soli.

Franco Folcarelli 6

Eleganza, stile, raffinatezza. Un giocatore di scacchi prestato al calcetto.

Pierpaolo Bastoni 6

Ha l’autonomia di una pila alcalina made in Cina, ma sottoporta è feroce e cinico come pochi. “Sono Pierpaolo Bastoni, risolvo problemi. Siedo in panchina ed entro in campo giusto il tempo di realizzare un gol, poi nell’esultare esaurisco tutte le mie energie e ho bisogno di un defibrillatore”.

Simone Spigarelli 6.5

Nella prima parte di stagione è una macchina da gol; la tifoseria crede di aver trovato il bomber giusto per il salto di categoria, ma l’illusione dura poco. Il problema è che, paradossalmente, Spiga segna tanto, pure troppo, e così facendo finisce per relegare nell’ombra il nostro gioiellino Poggetto. Insomma, un dualismo alla Baggio-Del Piero che si risolve con la cessione del campione cepranese per lasciar spazio all’astro nascente locale.

Vincenzo Tedeschi 6

Da giovane promessa a meteora. Vincenzino, il fantasista tascabile, nelle prime uscite guadagna la fiducia del D’Arp tanto da collezionare un buon minutaggio. Ottimi spunti con qualche veniale errore di gioventù. Purtroppo con il ritorno in squadra di Zimarri gli allenamenti, tra schizzi di sangue e truculente scene di violenza, diventano da bollino rosso, dunque vietati ai minori di anni 18.

Federico Renzi 7

Il Seedorf bianco, la leggenda vivente del calcetto sancataldese. Un calciatore a fine carriera che, seppur privo del tenuta fisica dei giorni migliori, sa ancora estrarre dal cilindro numeri di altissima scuola che popolano i sogni più bagnati di Luca Petrucci. Storica e allo stesso tempo commovente (vedi fascia di capitano al braccio) la doppietta rifilata all’Alatri con la quale terrà vive le speranze play-off sangiovannesi. Highlander.

Luca Petrucci 6 =

Bello e dannato, il sogno proibito delle donne di ogni età: da quelle che usano i cuoricini al posto dei puntini sulle “i” a quelle in menopausa con le vene varicose. La domanda è: gioca titolare in quanto sex symbol oppure per conservare i diritti d’autore sullo scavetto che si perde in fallo laterale? Difficile dirlo, certo è che il campioncino è richiestissimo in tutta la regione. L’interesse dei Dilettanti Falasche appare concreto e finora la dirigenza sangiovannese, con grandi sacrifici, ha rifiutato ogni proposta pervenuta. Se però dovesse arrivare un’offerta di prestito con diritto di riscatto fissato a 40-45 euro… NB La (quasi) sufficienza per un giocatore che per tutta la stagione ha avuto valutazioni tra il 3,5/4 è funzionale a far lievitare il costo del cartellino.

Matteo Di Manna 5

Per un tignoso recupera-palloni come lui la serie D doveva essere terreno di caccia, invece quella che si è appena conclusa è una stagione da dimenticare vissuta in bilico tra squalifiche e vacanze romane.

Luca Corsetti SV

Eravamo tutti smaniosi di veder bailar la Bamba, ma la triste sorte del terzo portiere è segnata: tanta panchina. Chiedere a Zuccherotto per ulteriori informazioni.

Matteo Petrucci 6+

Elastico, dribbling, doppio passo, no-look e  trivela…ecco, tutto ciò è nel bagaglio tecnico del più celebre fratello Carlo Balotelli;  il buon Matteo è decisamente meno barocco, ma perlomeno non ha bisogno della camicia di forza per giocare una partita di calcetto.

Umberto Zimarri 5

Il nerboruto falegname, strenuo paladino dell’entrata a gamba tesa e nemico giurato del fair-play, salta la prima parte della stagione per  innumerevoli meeting (su tutti ricordiamo “Il ruolo delle stalattiti e stalagmiti come volano della Rivoluzione pastenese”). Al rientro, seppur lievemente appesantivo, non sfigura affatto e – strano a dirsi – colleziona prestazioni di qualità. Una stagione che sarebbe tutto sommato sufficiente se non ci fosse l’ultima drammatica giornata di campionato: scontro diretto per un posto ai play-off con la Città di Anagni. Per Zimarri si scrive “Anagni”, ma si legge “Fiorito”. La partita quindi è di quelle sentite per il tenace sostenitore de “Il Futuro è Impastato” che, pur giocando per 30 secondi scarsi, riesce a collezionare un cartellino giallo e due falli; uno di questi varrà un tiro libero per gli avversari con relativa sconfitta sangiovannese.

Simone Casinelli 6.5

In una panchina composta da innumerevoli mister senza patentino, bisogna necessariamente apprezzare il suo sapersi mettere a disposizione dell’unico vero tecnico. Mai una parola fuori posto e tanta professionalità nel farsi trovare pronto per questo Altafini a fine carriera che, dopo aver scritto pagine memorabili del futsal con calciatori indimenticati (penso ai vari Pelagalli, Zurlo) si è messo al servizio della causa sangiovannese.

Daniel Ricci 2++

Fare peggio rispetto a quanto aveva mostrato un anno fa in C2 non era un compito facile, ma Ricci ha stupito tutti e una volta toccato il fondo si è messo scavare. Se l’ex capitano di qualche anno fa galoppava sulle fasce, quello attuale trotterella amorevolmente e ciò non stupisce affatto vista l’involuzione tecnica delle ultime stagione. Il nostro giovane e romanticissimo Michele Zarrillo si fa notare soprattutto in tema extra calcistico: come non ricordare il celebre “mazzolin di rose, viole e asparagi”, le magliette con dediche che gli sono valse il contest letterario  “Vero mentore di tutti i poeti sangiovannesi e non”, i viaggi di inizio campionato verso Roma alla guida di un camper ereditato da Alberto Castagna…

Giorgio Tori 6

Al vecchio senatore dello spogliatoio sangiovannese non mancano certo impegno, tenacia e grinta, a volte però eccede nell’agonismo e nella voglia di strafare. Leggendaria la sua reazione dopo una sostituzione a metà secondo tempo nella sentitissima partita contro il Ceccano. Il mister lo toglie dal campo per farlo rifiatare e lui piccato risponde “M’ stong’ a scallà mò!” Inesauribile.

Alessio Zurlo 7

La cantera delle Starze, che tanti talenti ha prodotto nel corso degli anni (inutile stare qui a fare nomi), anche questa volta non delude. Campione di stirpe e di lignaggio  è tra le piacevoli sorprese di questa stagione. PS un punto in meno per l’assenza NON giustificata nella partita casalinga contro l’Alatri.

Antonio Lepore 7.5

Stagione indubbiamente positiva per l’incredibile Hulk di Tordoni, tiene a galla i suoi nei momenti più difficili e mette la firma su tutte vittorie più importanti. Una vera saracinesca sui tiri liberi!

Gianmarco Cichelli 6

Dopo una stagione trascorsa a fare la calza in panchina, il D’Arp gli assegna la fascia di capitano nell’ultima decisiva partita. Il buon Cico freme dalla voglia di mostrare a tutti il suo Tiro della Tigre, ma – ahimè – sceglie il momento meno opportuno: in un tre contro uno ignora deliberatamente i compagni di squadra e si esibisce nel famigerato tiro che però non riesce. Ma al Cico possiamo perdonare questo ed altro, dunque appare persino inutile citare l’abusato De Gregori.

Andrea D’Arpino (mister) 5+

“E’ giusto! E’ giusto! Anzi è sbagliatissimo!” “Sì all’errore esecutivo, No all’errore logico!” “Elaboraaaaaaa!”

Ci piace ricordarlo così.

 

 

 

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