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Amy Winehouse – La maledizione dei 27 anni.

Entra purtroppo a far parte del «Club 27» una sorta di club maledetto, anche Amy Winehouse. La cantante inglese, il prossimo 14 settembre avrebbe compiuto 28 anni. Una coincidenza che fa molto rabbrividire, e va ad aggiungersi in questo tragico destino a Brian Jones dei Rolling Stones, a Jimi Hendrix, a Janis Joplin, a Jim Morrison dei Doors, a Kurt Cobain dei Nirvana e a Robert Johnson, uno dei precursori del blues.

Profetiche sono state le parole di Mick Jagger, che qualche tempo fa affermava: “sono abbastanza preoccupato per la salute di Amy Winehouse”.

Una delle voci più importanti di inizio millennio, inconfondibile per il suo stile, una fusione fra rythem, blues, soul e jazz. Amy viene a mancare in una calda ed afosa giornata di luglio, ma anche se fosse stato in un gelido inverno la sostanza sarebbe stata la stessa, per molti « una morte annunciata». Il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, scalfiti da quel mix di droghe e alcool che ormai erano diventati compagni inseparabili verso la fine dei suoi giorni, è stato ritrovato nella sua casa di Londra.

Tornata in studio per lavorare al suo terzo album, il seguito di «Frank» (2003) e di «Back to black» (2006), la star britannica a causa dei suoi problemi si trova prima ad essere fischiata pesantemente in un concerto tenutosi a Belgrado, e poi a cancellare completamente il tour europeo, compresa l’unica data italiana, a Lucca. Impietosi i commenti dalla Serbia, dove lo show è stato definito “il peggiore a Belgrado degli ultimi 20 anni.”

Questa morte ci rimanda quindi a questa fatidica coincidenza, 27 anni. Prendendo spunto da una discussione da bar, “nel 2011 bene che ti va, muore Amy Winehouse”, questo un commento sicuramente sarcastico, ma che ci dà soprattutto la dimensione dell’artista di oggi in rapporto a quello di ieri, possiamo far spostare questa questione nel tempo. In quegli anni era la normalità trasgredire, mentre nel 2011, dove a farla da padrone sono ben altri interessi, una morte del genere fa sicuramente scalpore. Forse perché di veri artisti e personaggi oggigiorno se ne annoverano veramente pochi?

Noi de “L’indifferenziato” vogliamo ricordarla con questo pezzo:

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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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