Home / Cultura / Libri / La libreria del villaggio / La libreria del Villaggio : Thriller all’italiana

La libreria del Villaggio : Thriller all’italiana

Giorgio Faletti

Rimbocchiamo la manica e scendiamo a sud-est fino ad arrivare finalmente a mettere piede nello Stivale. Dopo aver doverosamente compiuto l’iniziazione nel campo dei gialli con la maestra Agatha Cristie, possiamo ora fare un assaggino del travolgente, inquietante, mozzafiato e brutale mondo dei thriller. E’ il genere che personalmente prediligo e spero quindi di parlarne in modo degno.

Perché proprio in Italia è presto detto. Quale paese ha più misteri? Macabri fatti di cronaca nera che hanno fatto storia? Casi mai risolti e indagini concluse ma che comunque lasciano dietro di loro strascichi di incertezze? Basta pensare alla cronaca nera degli ultimi dieci anni, partendo dal delitto di Cogne, per arrivare a zio Michele.

Ma il principale motivo è che c’è un libro italiano che è rimasto tra i miei preferiti in generale. Forse troverete un po’ di campanilismo in questo articolo e non sarà un’impressione sbagliata, perché è proprio ciò a cui voglio andare a parare.

Il libro a cui alludo è “ Io uccido ” di Giorgio Faletti, anno 2002.

 

Qualsiasi persona potrebbe giustamente essere scettica sulla buona riuscita di un romanzo scritto da un comico, anche abbastanza scarso e superato. All’inizio è legittimo porsi delle domande del tipo :

Come fa un buffone del genere a scrivere un libro valido?

Come si fa a dare credito a uno che è ‘esploso artisticamente’ col “drive in”?!

Come si fa a dare credito a uno scemo qualsiasi e permettergli di scrivere una rubrica?!!!

Come si fa a dare credito a Fiorito e permettergli di spendere 20 mila euro in una sola  settimana di vacanza mentre gli ospedali chiudono??!!!!!!!!!…

 

Vabbè, non divaghiamo.

 

 

 

 

 

Devo dire che all’inizio ero titubante anch’io, fin che l’ho letto.

Faletti mi ha stupito, ha capacità e inventiva eccezionali, al pari dei suoi colleghi thrilleristi stranieri se non maggiori, come penso.

Ha scritto thriller incentrati su storie originalissime ma soprattutto è un indiscutibile ed eccezionale mago dell’intreccio. I suoi romanzi sono avvincenti e mozzafiato, con la caratteristica ricorrente di ingarbugliarsi in modo quasi confusionale, ma proprio in questo si evidenzia la sua maestria in quanto non sono assolutamente di difficile comprensione. Il lettore non perde mai la bussola e non può che appassionarsi alla narrazione che scorre via come sull’olio, con un susseguirsi di colpi di scena esenti da forzature e banalità. Leggendolo si rimane rapiti dall’abilità di Giorgio nello snodare i suoi complessi intrecci con logica e stile sopraffini.

In “ Io uccido” la storia è ambientata nel Principato di Monaco dove tutto ha inizio dopo una gara di F1.

Il dj di Radio Monte Carlo Jean-Loup, durante una sua trasmissione, riceve una telefonata da un anonimo che preannuncia l’omicidio di cui egli stesso sarà l’artefice perché ritiene sia l’unico modo per attenuare un suo male. Dopo tale annuncio l’anonimo chiude il suo intervento via cavo con un brano musicale che solo in seguito risulterà essere un indizio utile agli inquirenti. Il dj termina la sua trasmissione con la convinzione di essere stato vittima di uno scherzo di pessimo gusto, ma il giorno seguente il Principato sarà scosso dal ritrovamento di due cadaveri, tra cui un pilota di F1, entrambi riportanti mutilazioni orrende sul volto. Sulla macabra scena del crimine appare l’agghiacciante scritta ‘ io uccido ’, che più che sembrare un avvertimento, in tale contesto, appare come una tremenda minaccia.

Il commissario Hulot prenderà in carico il caso e verrà affiancato da Frank Ottobre, agente FBI in congedo temporaneo, ma le telefonate si ripeteranno così come gli omicidi e i due brancoleranno nel buio. Loro malgrado avranno disperato bisogno di studiare altre vittime del folle telefonista riportanti le medesime deturpazioni, i luoghi scelti per gli efferati delitti e non per ultimo sarà necessario analizzare accuratamente le telefonate che giungono alla trasmissione radiofonica “ Voices “ da cui riusciranno a ricavare le maggiori informazioni, ma queste non sembreranno sufficientemente  utili per riuscire ad accendere i fari sull’assassino.

Spero  di essere riuscito a stimolarvi la voglia di fare un giro a Monte Carlo per mettervi in scia dell’assassino. Il libro merita assolutamente di essere letto. Non sarà il massimo dell’intellettualità, del resto è pur sempre un thriller, ma vi assicuro che è scritto benissimo e la trama vi terrà incollati alla cellulosa fino a  farvi saltare più di qualche pasto. Ma niente paura, il digiuno durerà poco perché è un testo che sa farsi divorare in pochissimi giorni.

“ Io uccido “ è il primo romanzo di Faletti, credo anche il più riuscito, ma se vi piace il genere e il suo stile vi consiglio la lettura  dei suoi successivi lavori.

Eccoli in ordine di pubblicazione :

 

 

     

Il secondo ed il terzo sono volumi che contengono risvolti inverosimili, le loro trame si discostano leggermente dalla realtà, ma sono comunque di buona ispirazione.

Il quarto, “ Pochi inutili nascondigli “, è invece una raccolta di piccoli racconti e non un romanzo vero e proprio. Con “ Io sono Dio “ si torna al thriller classico e si rivedono contenuti realistici con la vena stilistica dell’esordio “ Falettiano “ ( secondo il mio gusto il secondo libro in ordine di preferenza di questa collana ). “ Appunti di un venditore di donne “ è un noir in cui vi si legge di un diario personale di un pappone molto particolare. L’ultimo e anche più breve lavoro di Faletti si ispira alla vicenda di una combine calcistica. Tema molto attuale in questi anni. (30 sul campo!)

A proposito di tema calcio, volete un ulteriore motivo per sceglierlo? Eccovi serviti…

                                                         

Giorgio Faletti con Nostro Signore del calcio Alex Del Piero

Ve li consiglio tutti, ribadendo la grande capacità narrativa di Faletti. A me piace molto ed è tra i miei scrittori preferiti in fatto di thriller, per dirla tutta non disdegno neanche le sue capacità sul grande schermo.

So che scrivere questo articolo comporta il rischio di provocare disgusto e di dover  chiudere la rubrica, soprattutto dopo essere partito con scrittori di un certo calibro, ma cercate di abbandonare ogni pregiudizio, magari stringendo i denti, e provate a fidarvi.

Buona lettura e alla prossima, spero.

 

LoScemodelVillaggio e un sicario dell’Indifferenziato

Commenti

commenti

Notizie su loscemodelvillaggio

loscemodelvillaggio

un Commento

  1. loscemodelvillaggio
    loscemodelvillaggio

    R.I.P.

Rispondi

Il tuo indirizzo eMail non sarà Pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati. *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Sali