“Un risultato importante, fondamentale, assolutamente non scontato che non ci farà sedere sugli allori e rafforzerà la nostra azione di contrasto, di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Commentano così i membri del Coordinamento Emergenza Rifiuti del Lazio Meridionale la sospensione dell’iter di ampliamento della Discarica di Cerreto. Il V bacino, per ora, non si farà ed il nostro obiettivo dichiarato da sempre è quello di rendere questa decisione da temporanea a definitiva. Il nostro territorio è da troppo tempo usurpato e sfruttato, abbiamo dato e pagato eccessivamente. Pensare di poter ampliare ulteriormente la discarica di Cerreto è un discorso fuori da ogni logica: insistere su una zona già particolarmente compromessa (come evidenziato dalle relazione dei Noe) e non adatta ad un’azienda di tale genere, puntare su un ciclo di rifiuti basato sul conferimento in discarica di qualcosa come 500 tonnellate di rifiuti a giorno era ed è un discorso antico, passato utile soltanto a far fare denaro ai soliti noti e a umiliare i cittadini del comprensorio di Roccasecca, San Giovanni Incarico, Colfelice e Pontecorvo.
I motivi che hanno spinto la regione a bloccare l’ampliamento sono di natura esclusivamente tecnica. L’ente ha infatti testualmente dichiarato che “ il progetto in valutazione deve essere riesaminato dalla società proponente in relazione al fabbisogno per l’ambito territoriale a cui la discarica di Roccasecca è a servizio almeno per la parte destinata ai rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani. In sintesi e semplificando il discorso in un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori, il progetto di ampliamento per quanto riguarda i rifiuti soliti urbani dovrà essere riformulato in base alle esigenze di questo territorio che saranno definite quando sarà chiara un nuovo piano regionale dei rifiuti.
Appare evidente, dunque, come spesso dichiarato che proprio nella realizzazione e la costruzione di un ciclo di rifiuti efficace è la chiave di volta per risolvere definitivamente i problemi ambientali che ci attanagliano. Una programmazione che deve essere rivolta verso la riduzione drastica delle discariche e degli inceneritori e che allo stesso tempo deve considerare stakeholder le associazioni e i cittadini stufi di subire passivamente le decisioni prese nei palazzi del potere. In questa nuova partita, parte fondamentale sarà giocata dall’Ente Provinciale che trincerato in un vergognoso silenzio, non ha ancora spiegato come vuole affrontare quest’incombenza. L’appello a tutte le forze politiche, ai Parlamentari del territorio, ai Consiglieri Regionali e agli amministratori dei 91 comuni di questa provincia è quello di aprire una discussione seria che metta finalmente fine a questo ignobile ed irrispettoso mutismo.
Nell’ autunno scorso il V bacino sembrava cosa fatta: l’ennesima e pericolosissima “bomba ecologica” pronta a minare irrimediabilmente il futuro era tra noi. Nel silenzio generale dei Sindaci che non si erano nemmeno preoccupati di informare i cittadini e di presentare osservazioni, nasceva questo Coordinamento che con forza, tenacia e ostinazione sta cercando di portare avanti una battaglia di dignità e coraggio. Questa decisione, dunque, rappresenta sicuramente un concreto passo in avanti, una buona notizia che ci dà la forza di guardare avanti con fiducia e ci ricorda che non abbiamo alternative, questa sfida possiamo e dobbiamo vincerla.
Coordinamento Emergenza Rifiuti Lazio Meridionale