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Lavoro, Democrazia e Costituzione

Lavoro, Democrazia e Costituzione, cosa lega questi tre “concetti” fondamentali?

Articolo 1 della Costituzione Italiana:

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” 

Articolo 3 della Costituzione Italiana:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Quanto sono belli questi articoli della Costituzione,spero un giorno di riuscire a vederli pienamente e totalmente attuati Articolo 1nella vita reale di ogni cittadino italiano, poiché finora sono rimasti solo sulla carta come una splendida utopia. Come dei sogni da realizzare quando si diventa grandi. Dichiarò Calamandrei, uno dei membri più attivi nell’Assemblea Costituente, «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro,perché fino a che non c’è la  possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto un’uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società.»
Da questo discorso possiamo capire che il lavoro, la garanzia di esso, le condizioni nelle quali lo operiamo e la retribuzione che recepiamo, furono giudicate dai Costituenti il metro con cui misurare l’effettiva democrazia nella nostra Repubblica. Se nel 2011 andiamo a misurare con questo metro di giudizio quella che dovrebbe essere la nostra Democrazia, capiamo che siamo lontani anni luce da quello che la nostra Costituzione ci dice, abbiamo l’ennessima dimostrazione che viviamo nella Democrazia della formalità e non della realtà.

Morti sul lavoro

Nell’Italia del 2011, in cui la disoccupazione è diventata una regola, specie per i giovani, il precariato è il pane quotidiano, si combatte ogni giorno una dura battaglia: tornare a casa vivi dal posto di lavoro. Dall’inizio dell’anno ci sono stati 511 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne oltre 830 se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere. Erano 441 sui luoghi di lavoro il 5 ottobre del 2010, l’aumento è del 13,8% (fonte: Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro). Una strage degli innocenti. Il silenzio nella quale avviene: nessuno dice nulla, nessuno ne parla. Fanno eccezione  i casi più eclatanti come quello di Barletta, dove si tende ovviamente a spettacolarizzare il tutto. Niente funerali di Stato, niente corone per persone morte quando esercitavano quello che secondo la nostra costituzione è un loro DIRITTO. La nostra provincia, dall’inizio dell anno ha visto già 11 morti, sei nella terribile esplosione di Arpino. La crisi certo non facilita le cose in quanto  fa crescere il lavoro in nero essendo la gente disperata e bisognosa di denaro, insomma sembra di essere tornati ai tempi della schiavitù. Come avviene sempre nel nostro belpaese, le regole e le normative ci sono ma ovviamente non vengono rispettate. In Italia, riguardo alla sicurezza, vige il Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il famoso decreto legislativo 81/08. La struttura della legge è impostata prima con la individuazione dei soggetti responsabili e poi con la descrizione delle misure gestionali e degli adeguamenti tecnici necessari per ridurre i rischi lavorativi. Alla fine di ciascun titolo sono indicate le sanzioni in caso di inadempienza.

C’è bisogno,oggi più che mai, di ricominciare a parlare del lavoro come valore fondamentale per la società, c’è bisogno di tornare a parlare concretamente dei diritti e dei doveri dei lavoratori. E’ ora di dire basta allo scempio delle morti sul lavoro, viste da troppi, come mero dato statistico di fine anno; dietro quei numeri ci sono storie, famiglie, emozioni, ricordi, vite spezzate all’improvviso e  tragicamente  per le quali tutti dobbiamo fare di più.

La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.
Franklin Delano Roosevelt

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

35 Commenti

  1. loscemodelvillaggio
    loscemodelvillaggio

    La repubblica italiana è fondata sull’ipocrisia e sulla presa per il culo.
    C’è troppo da dire sul come e il perchè le cose girano male o non girano per niente in questo stato.
    Un esempio di ciò che mi ha urtato di recente:Ieri,per tutto il giorno,le tv erano piene di servizi e notiziari sulla morte dell’inventore dell’ipod e tutte le altre mele mozzicate derivanti.Un’altro pretesto per distrarre l’attenzione pubblica.Ma cosa cavolo gli interessa al padre di famiglia che non riesce a mettere insieme pranzo e cena per sfamare i suoi?A colui,e ce ne sono tanti,che è costretto a lavorare in nero prendendo parte a quella che è a tutti gli effetti una roulette russa quotidiana pur di poter mandare la moglie a comprare mezzo chilo di pane?Cosa gliene frega che l’inventore di apple non c’è più?
    Cosa gliene frega se berlusconi decide di cambiare il nome del suo partito perchè secondo lui sarebbe l’acronimo pdl a ‘non essere nei cuori degli italiani’.
    Cosa cazzo ci capisce l’operaio medio se la borsa va giù,poi risale,ma solo per tornare giù?Se i mercati sono buoni?!L’unico mercato che gli interessa veramente è quello dove si va a fare la spesa,e quello si che diventa un mercato sempre più in crisi.Perchè a certa merce non ci si può più manco avvicinare.Altro che mibtel e i giochi delle borsa.
    La costituzione è un libro di poesie,in un paese in cui la gente non ha il tempo nè la possibilità di fermarsi a leggere.
    E la crisi c’entra davvero poco.Avremo avuto pochi denari comunque.Chi ne ha continua a cambiare auto come se niente fosse,e chi non ne ha continua a tirare la cinghia.

  2. Questa volta non sono assolutamente d’accordo con loscemodelvillaggio.
    Gli artt. 1 e 3 della nostra Costituzione sono il fondamento del nostro vivere civile. Sono l’espressione massima della laicità dello Stato. E’ quanto di più si possa chiedere a rispetto della persona.
    Purtroppo, il comportamento degli uomini è sempre più distante da questi principii, ma non per questo si deve lapidare chi vuole riaffermare la giustezza dell’idea di Stato.
    E’ contro gli uomini che non rispettano questi principi che bisogna combattere, non affermare che i principi sono irrealizzabili.
    Altri popoli hanno fatto la rivoluzione per la propria “Carta Costituzionale”.
    Noi, purtroppo, no!
    Come facciamo a sentire nostra una “Carta Costituzionale” che parla di patria, quando ancora non c’è accordo tra i cittadini di San Giovanni Incarico e quelli di Pico?

    Quanto a Steve Jobs, non credo sia giusto relegarlo all’inventore della “mela mozzicata”.
    Steve è stato importante, e rimarrà nella nostra memoria e nella storia perché il suo genio ha rivoluzionato il mondo della tecnologia, del gusto, della comunicazione, del libero pensiero. Non a caso il suo motto è stato:”stay hungry. Stay Foolish
    Questo non ha nulla a che vedere con il pietoso stato in cui il “Partito della Gnocca” ci ha confinato.
    Anche Berlusconi avrà un posto nella “Storia Italiota”.
    Di lui si narrerà e si ricorderà il “tempo dei nani e delle ballerine!”

    • loscemodelvillaggio
      loscemodelvillaggio

      Ulisse io riconosco a pieno i meriti del genio di Jobs.La mia ironia era volta a chiarire il fatto che al cittadino in difficoltà gliene importa poco della morte di uno dei padri dell’innovazione tecnologica.I suoi problemi sono ben altri,anche se di sicuro riconoscerà tali invenzioni.Certo da un tg si aspetta notizie che gli interessano da un pò più vicino.L’aumento delle tasse,il caro libri,i tagli agli ospedali ecc.
      Per la costituzione stesso discorso;i principi,le leggi,i regolamenti ci sono tutti.L’Italia ha sempre vantato,fin dagli antichi romani,una struttura del diritto all’avanguardia.Sono gli interpreti che mancano,e che anzi oggi usano tali leggi,tal volta inventandone di nuove,per fare i propri porci comodi.A questo punto avere una costituzione serve a poco,perchè sono sempre più utopie.Come l’articolo che recita che questo stato è fondato sul lavoro.Bisognerebbe aggiungere un comma che specifica che il lavoro di cui si parla è in nero.

    • Umberto Zimarri

      Concordo in pieno con te Ulisse!!

  3. Il saltimbanco

    [Dall’inizio dell’anno ci sono stati 511 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne oltre 830 se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere.Erano 441 sui luoghi di lavoro il 5 ottobre del 2010, l’aumento è del 13,8%]

    Manca il numero dei feriti, sono assenti le statistiche per gli incidenti non denunciati, ma le cifre qui riportate sembrano comunque estrapolate da un bollettino di guerra.
    Una realtà tragica che appare come una guerra, ma non lo è!
    Ed infatti queste vittime invisibili non sono degne degli stessi onori riservati ai caduti nelle missioni di …ehm… pace. Diciamo “pace”?!?
    Se è un problema di coscienze diciamo pure “pace”.

    • loscemodelvillaggio
      loscemodelvillaggio

      Ma tu credi che la guerra sia peggio del vivere quotidiano?Guarda che è la stessa roba eh…fin quando non ce ne rendiamo tutti conto non capiremo mai la situazione in cui viviamo.
      Si pensa che le situazioni limite siano riservate a pochi,e invece la realtà è diversa.La realtà in cui vivono tante persone,troppe persone,è quella estrema che nell’immaginario comune è quella della sopravvivenza durate una guerra.Nè più nè meno.
      Che differenza c’è in un palazzo che crolla per un bombardamento e uno che crolla per abuso edilizio?E’ la guerra del denaro,ed è universale.

    • Umberto Zimarri

      Hai colto perfettamente quello che volevo dire, ci sono morti e morti: quelli sul lavoro vengono considerati di serie B, anzi nella maggior parte dei casi non vengono proprio considerati…

  4. Generalizzare è sempre sbagliato…anche se molte volte lo faccio anch’io.
    In realtà ci sono politici e giornali che si occupano costantemente di morti sul lavoro e della tragica conta che ogni volta bisogna pubblicare; ciononostante sono state, e lo sono ancora, voci isolate.
    Uno sguardo andrebbe dato, al di la delle ideologie, ai Radicali italiani e alla galassia che gli gira intorno; il Movimento 5 Stelle, altresì, ha sempre fatto attenzione ai problemi del mondo del lavoro e alla strage silenziosa che si perpetua.
    Vorrei far notare, invece, che “l’amatissimo” (non da me) Presidente Napolitano si è occupato di questo problema solo a seguito di tragedie avvenute.
    Ora però, ho letto, dopo la citazione di Calamandrei, circa la “garanzia” del lavoro; cosa si intende per “garanzia” del lavoro?
    Dal mio punto di vista, il lavoro non deve essere garantito; semmai lo Stato deve garantirne l’accesso e il rispetto delle norme che ne regolano i vari aspetti, attuando tutto ciò che l’articolo 3 della Costituzione impone.
    Quello che è accaduto a Barletta è, secondo me, la fotografia di due tra i maggiori problemi che affliggono l’Italia.

  5. Parlando di Costituzione direi che il Capo dello Stato c’entra eccome; certo non è questo il luogo e il “momento” di discutere di questo o dei precedenti Presidenti.
    Giusto, “Dobbiamo invece domandarci: perché siamo arrivati a questo punto?”.
    Il problema non è politico, è partitico.
    Il confronto tra i due schieramenti è imbarazzante; gli imprenditori…volevi dire “i prenditori”!?
    La Costituzione c’è e va rispettata, in primis da chi ha incarichi di governo, centrale o locale che sia…mi viene in mente il vecchio detto: sed lex dura lex!!!
    Io mi pongo, però, una domanda: fino a che punto possiamo dirci un “popolo unito”? La storia ci parla di una Nazione e di uno Stato, in fondo, giovane; e questa democrazia, rispetto agli stati che hai elencato, è un’adolescente. Siamo sempre stati divisi ed anche il potere d’oltre tevere ha contribuito non poco alla separazione. Dunque, sarebbe il caso di rincominciare dal popolo?
    Ora, però, mi vado a sposare, saluti.

    • Umberto Zimarri

      Prima di tutto, Auguri Andrea!!! Io dico che è il caso di ricominciare dalla cultura del popolo. Il problema è che un popolo ignorante si governa facilmente e al potere fa troppo comodo questa situazione.

      • Il Satanico

        Secondo me, pure non si puo’ ripartire dalla cultura del popolo, semmai dalla COLTURA del popolo. Fino ad adesso stiamo seminando male, e stiamo raccogliendo peggio. Se questo e’ stato sbagliato, non puoi riproporlo.
        Bisogna cambiare, voltare pagina, anche perche’ chi vede il tg4, da una vita, continuera’ a farlo. E’ inutile sprecare energie per far cambiare idea a quello o quella persona che tanto, di vedere Mentana su la7, non sa neanche come si fa. C’e’ bisogno del “mosto” ristagnante degli elettori, ma piu’ grande e piu’ pesante dovra’ essere quello dei nuovi “elettori eleggibili”coltivati e cresciuti da soli, con sano e vigoroso letame. E’ da qui che dobbiamo ripartire.

        PS: la nostra Costituzione e’ un’opera d’arte di estrema perfezione, ancora attuale dopo 63 anni.
        Quello che deve cambiare e’ la mente delle persone, non ancora toccate dall’evoluzione.

  6. Lindifferenziato
    Lindifferenziato

    Ci dissociamo da qualunque commento potenzialmente lesivo a persone per fatti o cose di cui non possiamo dare riscontro.

    Invitiamo inoltre i nostri lettori a desistere da offese, diffamazioni e a evitare un uso improprio del nostro spazio, ricordando che le finalità del portale sono totalmente differenti.

  7. Presumo che il messaggio sia indirizzato a me.
    Mi scuso se mai fossi andato oltre la libertà di opinione e di critica sancita dall’art. 21 della nostra costituzione.
    Eviterò per il futuro di esprimere opinioni su questo sito.
    In bocca al lupo.

    • Il Satanico

      secondo me, dovresti essere solo un po’ piu’ moderato quando si parla di politica. E’ ua questione molto delicata in Italia…tanto chi e’ intelligente abbastanza da capire, capira’…anche perche’ sai quanto sia facile a San Giovanni prendersi una querela per diffamazione, quando si entra nella fase di “Politiland”? Pensa che ci si puo’ denunciare anche tra cugini..!

      Ps: per fortuna al mondo d’oggi il messaggio ha piu’ strati e sfumature, gioca sulla comunicazione e nessuno dovra’ censurarti. 😀

      • Simone Casinelli

        Non capisco una cosa Ulisse, scrivi qui, ci hai fatto i complimenti, scrivi una cosa per far scoppiare i macelli, cosa ti aspettavi? credi che abbiamo aperto questo spazio per prenderci le denunce dei sangiovannesi al posto tuo?

        L’indifferenziato parla chiaro. Non siamo qui per insultare persone o politici di San Giovanni Incarico, siamo qui per creare dibattito e fare critica costruttiva. Chi vuole commentare in quel modo può farlo da un’altra parte.

        Da L’irlandese, non l’indifferenziato.

    • Lindifferenziato
      Lindifferenziato

      Le abbiamo mandato una e-mail prima di cancellare il messaggio, forse ha sbagliato a inserirla nel commento.

      può chiedere maggiori informazioni tramite lindifferenziato@gmail.com

  8. cosa è successo…???

  9. Ansa – Ogni giorno tre persone muoiono sul lavoro. E’ questa ”la triste media” degli incidenti mortali.

    Nel 2010 gli incidenti complessivamente sono stati 775.374, di cui 980 mortali. ”Numeri ai quali si aggiungono quelli relativi alle malattie professionali, con un aumento delle denunce di ben il 22% rispetto l’anno precedente”. A fare il punto della situazione e’ il presidente dell’Anmil, Franco Bettoni, in occasione della 61/ma Giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro.

    • Il Satanico

      Scusa la mia eccessiva superficialita’, ma serve oggettività per l’analisi. Se non hai il caschetto di protezione, e il capocantiere non te lo compra, invece di giocare al lotto, con quei soldi te ce compri il caschetto.
      Se cadi da un ponteggio irregolare, che hai montato tu stesso, e’ giustissimo condannare chi non ha cambiato il ponteggio, ma anche chi l’ha montato. E’ come se volessimo condannare il ladro e non chi compra la refurtiva.
      Le morti sul lavoro e’ una piaga, ed e’ giustissimo combatterla, anche perche’ l’importanza del denaro oggi e’ decisamente rilevante e il lavoro e’ l’unico modo per “make money”, percio’ bisogna che si lavori tranquillamente e senza rischiare la vita.
      Voglio puntualizzare anche su un’ altra cosa: se lavori su un tetto per montare le tegole, che dovrebbe fare il datore di lavoro?installare una rete da trapezista ai lati della casa?
      Se te bevi 2 Vecchia Romagna a colazione, e poi sbandi sul lavoro, la colpa e’ del caschetto?
      Sono certo che questa e’ la piu’ piccola parte dei lavoratori e che i piu’, sono seri, diligenti e attenti al loro lavoro e alla loro incolumita’.

      • loscemodelvillaggio
        loscemodelvillaggio

        Concordo.Di incidenti ce ne sono molti,ma non si sa mai di chi siano veramente le colpe.Spesso,c’è da esserne sicuri,c’è negligenza da parte del lavoratore.

  10. Non si tratta assolutamente di colpe da espiare bensì di gravi responsabilità da sanzionare con pene certe, sia pecuniarie che detentive; tali responsabilità sono per legge a capo dei datori di lavoro, dei dirigenti e preposti, oltre eventuali figure specifiche.
    E’ ovvio che il lavoratore è il primo garante della sicurezza, talvolta la negligenza, la distrazione o lo stress dello stesso può causare gravi incidenti, anche mortali, ma tutto ciò non può distogliere l’attenzione dal macabro fenomeno dilangante che deriva, in particolar modo, dalla mancanza di scrupoli di alcuni individui.
    Non ho intenzione di confondere le eccezioni con la regola!
    Trovo inappropriato il discorso del caschetto di protezione, il problema è più complesso di una semplice giocata al lotto..
    In ogni caso a colazione due bicchieri di Vecchia Romagna abbinati a mezzo chilo di pizza bianca farcita con cinque etti di mortadella più tre cornetti con crema e marmellata.. favoriscono esclusivamente la digestione!

  11. Il Satanico

    “Maddeche!”..i dati vanno depurati di molto…se uscissi dall’ufficio a fine lavoro e venissi investito da una macchina, posso fare causa di servizio…se porto una ruspa ubriaco al volante e uccido un mio collega muratore?…se guido “fatto” e faccio un frontale?….se cado da una trave che io ho montato?…se scivolassi su una buccia di banana lasciata a terra dopocena arma del delitto la notte per una scappata al bagno?…questo e’ il modo e i temi attraverso il quale: il tg distoglie l’attenzione e la sinistra vuole fare la rivoluzione…Ma quanti ancora lavorano in Italia?oggi e’ diventato un “lusso” farsi male sul lavoro, perche’ questo presuppone che uno, il lavoro ce l’abbia!!

    • Umberto Zimarri

      Proprio perche il lavoro è un lusso, i datori di lavoro sfruttano le persone non rispettando i diritti più elementari… Io credo che questo sia un argomento di fondamentale importanza, e la sinistra farebbe bene ad ascoltare la voce di queste persone!!

  12. Il Satanico

    Senza dubbio…ma con la disoccupazione dilagante, il lavoro in nero e l’attitudine che comporta e’ quella di fare lavori massacranti, disonorevoli e poco “sicuri”. Fa si’ che un muratore su di un tetto, si addormenti e precipiti, perche’ ha lavorato 10 ore, non ha mangiato e ha dormito poco…se poi, prendi come esempio imprenditori subdoli, loro sono gia’, out law e quindi il lavoratore e’ tutelato in materia, dalla legge, solo se questo fatto, fosse denunciato…e allora si apre il problema sulla giustizia…l’Italia e’ un cane lebbroso che si morde la coda, perche’ gli prude!

  13. “Maddeche” de che??? ovviamente i dati devono essere depurati ma nelle sedi appropriate!
    il tg distoglie l’attenzione attraverso tanti altri argomenti interessanti tipo le ondate di caldo torrido in estate, il freddo glaciale in inverno, le piogge in autunno, le rondini in primavera, la moda dell’happy hour nelle città che, tra l’altro, favorisce il sovrappeso, il parto imminente di Carlà Bruni Sarkozy e i preziosi consigli per un’alimentazione sana basata sull’olio extra vergine d’oliva, pasta, frutta e verdura di stagione (la famosissima dieta mediterranea!)
    Affermare che farsi male sul luogo di lavoro sia addirittura un “lusso” mi sembra una sterile provocazione che denota solo mancanza di rispetto verso coloro che hanno perso improvvisamente un familiare, un amico o un conoscente perchè svolgeva il proprio dovere, e verso coloro che hanno contratto tumori o sono rimasti gravemente invalidi senza alcuna responsabilità personale..
    Per quanto riguarda le dinamiche vere o presunte dei singoli incidenti non sta a noi stabilirle, nè con i se nè con i ma nè con i però!!!
    Basta così perchè mi prude la coda..

    • Il saltimbanco

      Giustissimo. Quoto, anzi straQuoto!!!

    • Il Satanico

      ma se mi fai questi esempi, come ho gia’ detto prima, e’ giusto condannare il datore di lavoro che sguazza nell’illecito…non sono contrario…il fatto che abbia usato “lusso’ e’ perche’ secondo me si puo’ parlare di lavoro, come un “lusso”, visto il precariato e il lavoro in nero…io volevo solo far notare che c’e’ tanta negligenza da parte dei lavoratori…c’e’ chi ha perso un occhio in fabbrica, perche’ riteneva che la mascherina protettiva fosse scomoda…e’ un altro esempio eccezionale…ma io volevo portarti al punto di riflettere senza condannare…le persone che hanno perso la vita per i motivi da te citati e’ giusto che abbiano giustizia, ma se un processo dura 10 anni…quello che ha sporto denuncia con molta probabilita’ non arrivera’ al secondo grado di appello..e sapendo di tutto questo non denuncia e chi e’ da condannare non viene neppure fermato…

      • Umberto Zimarri

        Il problema maggiore è uno, e non è il populismo: il datore di lavoro ricatta sempre di più il lavoratore perche appunto è precario. Inoltre molte volte non rispetta le più banali norme a riguardo perche in quel modo la produzione sarebbe molto ma molto inferiore! Anzi a volte non si produrebbe nemmeno perchè l’impianto non è a norma. Sicuramente come dici tu, a volte, ci sono molte responsabilità del lavoratore. Questi errori provengono sia dalla negligenza, sia dalla mancanza di conoscenza e competenza. Guarda caso la legge dice che è responsabilità del datore di lavoro, formare i lavoratori riguardo le tematiche della sicurezza. LA Legge è ottima, basterebbe applicarla con controlli seri e rigorosi. Cosa che ovviamente non succede.

    • Il Satanico

      http://cadutisullavoro.blogspot.com/ …non fare discorsi da populista…lascia perde Pannella…

  14. ahahaha non confondere il populismo con la pietas cristiana.. non ho bisogno di fare demagogia spicciola poichè non intendo inaugurare la mia ascesa politica!
    Semplicemente e banalmente ho tentato un discorso guidato dal buon senso e da un minimo di dovuto rispetto verso i protagonisti di questi eventi funesti, prescindendo dalle singole responsabilità o negligenze, del resto errare humanum est..
    Per quanto concerne la sicurezza con cui affermi che io sia una seguace delle gesta politiche di Pannella ti sbagli alla grande.. lascia perdere la Vecchia Romagna a digiuno, datti alla maria!
    Non mi resta che proporre a tutti gli uomini di buona volontà uno sciopero della fame e della sete a tutela delle legge 194/1978, visto che tra circa cinque anni in Italia non sarà più possibile abortire in considerazione del costante aumento dei medici che praticano l’obiezione di coscienza!

    • Il Satanico

      Forse un po’ troppo banale…come affrontare il problema della fame nel mondo e dire che in Africa si muore di fame…MA VA??Per il mio consiglio di lasciar perdere Pannella, e’ perche’ e’ l’unico politico che si appella a ste cose, per prendere manciate di voti e poter percepire uno stipendio adeguato che gli permetta di comparare, la sua maria…”lascia perdere la Vecchia Romagna a digiuno, datti alla maria”…per questo non ci sono commenti…al massimo mi do a quella Vecchia figa Romagnola, di Maria…grazie per il consiglio…per il resto quando uno non vuol capire, non capisce…ma sicuramente mi sono spiegato male io…un bacio simpaticona 😀

  15. Mi rincresce di aver turbato la satanica sensibilità a causa di un discorso ordinariamente banale -soprattutto se paragonato alle illuminanti rivelazioni fatte da te.. cavolo, sei secondo solo a Roberto Giacobbo!
    Per me nulla è scontato e mi prefiggo di ribadire, se necessario, anche ciò che è apparentemente assodato.
    Se non sei d’accordo con me amen, credo che sopravviverò!
    Ricambio il bacio e aggiungo una pacifica stretta di mano 🙂

  16. Il Satanico

    Fallaaa!!!…una leccata sulla guancia 😀

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