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La storia ci chiede il conto

” I politici sono i camerieri dei banchieri” Erza Pround

Questi giorni hanno dimostrato in maniera inequivocabile la veridicità di questa affermazione e purtroppo ci hanno ricordato,ancora una volta, che siamo noi quelli che dobbiamo lavare i piatti sporchi del banchetto dei potenti. Nella definizione comune di politico, sicuramente, troviamo come caratteristica l’enorme capacita oratoria volta a nascondere la verità e i difetti. Ora  in questo tempo di crisi questa “simpatica caratteristica” non serve più, perchè tutti sanno che i numeri, specialmente quando indicano denaro, nella loro massima razionalità e freddezza non amano le bugie e le mezze verita. Ed è cosi, che la politica diventa subordinata in maniera indiscutibile all’economia. Sia chiaro, che vista la profonda incompetenza della nostra classe dirigente,non è questo un male assoluto. Meglio stare nelle mani di Draghi e Trichet che affidare il destino della settima economia mondiale a Calderoli, Romano,Tremoti,Brunetta e tutta l’allegra brigata.

La politica in questo particolare e delicatissimo periodo è attaccata sia dall’alto, cioè dal mondo economico, sia dal basso,ovvero dalla crescente e giustificata insoddisfazione del popolo che è stufo dell’eterne promosse. Il rischio che si corre è evidente: un pericolosissimo vuoto di potere che può incrinare gli equilibri delle democrazie a rischio recessione. La manovra approvata  è una risposta  troppo debole ed è soprattutto sbagliata nella sua logica: non possiamo eternamente tagliare nei servizi basilari ai cittadini che oltre a pagare di più riceveranno di meno. Quando in Italia si decidera una volta per tutte di combattere in maniera drastica l’evasione fiscale e il lavoro nero? Quando si debelleranno, in maniera definitiva, i fenomeni mafiosi che sottraggono milioni e milioni di euro allo stato? Quando ci saranno nuove liberalizzazioni che daranno linfa all’economia.

Il conto che ci apprestiamo a pagare è molto salato e la cosa drammatica è che continueremo a pagare noi giovani gli  enormi errori del passato. Nei giorni della manovra lacrime e sangue, dei tagli ai comuni e alle province, dei sacrifici per il pareggio del bilancio è bene ricordare alcuni slogan che hanno riempito le piazze in questi anni..

1994

 

1995

 

 

1999

 

 

2000

 

 

 

2004

 

 

 

 

 

Tommaso Padoa-SchioppaConcludo l’articolo con la citazione di Tommaso Padoa-Schioppa, uno dei piu grandi economisti degli ultimi anni che purtroppo è venuto a mancare nel 2010; l’allora ministro dell’economia non si preoccupò di perdere qualche punto nei sondaggi elettorali con questa affermazione: “La polemica antitasse è irresponsabile. Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l’istruzione e l’ambiente”.

 

fonte: http://informarexresistere.fr/2011/08/14/meno-tasse-per-tutti-dedicato-a-tutti-quelli-che-channo-creduto/

 

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Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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