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“Tony Pagoda e i suoi amici”, di Paolo Sorrentino

A distanza di due anni torna Tony Pagoda, il personaggio  inventato e plasmato sulle proprie pagine dal genio di Paolo Sorrentino per il suo primo libro “Hanno tutti ragione”, con un nuovo episodio, “Tony Pagoda e i suoi amici”.

Tony non è altro che la versione “cartacea” di un altro protagonista di Sorrentino, l’Antonio Pisapia del suo primo lungometraggio “L’uomo in più”, interpretato magistralmente dal superbo Tony Servillo.

Le caratteristiche riprendono in toto quelle di Pisapia, cantante neomelodico cocainomane sulla quarantina, e che affronta la vita allo stesso modo, con la spavalderia del suo predecessore.

Tony Pagoda è l’emblema dell’Italia, tra la fine degli anni settanta e degli anni ottanta, colui che ha idee, valori e parole per qualsiasi argomento, come a proposito della gente:La gente, questa articolata organizzazione umana che crede sempre di sfilare sull’orlo di un precipizio senza ritorno, mentre si sta solo trascorrendo la vita. Confondono la monotonia col disastro. Un errore comune»”, però appena qualcosa va storto non esita ad abbandonare il campo e prendere il volo verso il Brasile.

Cedendo ad un’offerta di un imprenditore, farà ritorno in Italia solo dopo vent’anni, un’Italia profondamente cambiata, non più sua.

“Paolo Sorrentino ha inventato Tony Pagoda, un eroe del nostro tempo, il più grande personaggio della letteratura italiana contemporanea.”
Antonio D’Orrico.

Il 30 Aprile esce il secondo episodio. Ecco la sinossi.

Piuttosto che di nuove avventure questo romanzo ci parla di nuove saggezze. Ciniche saggezze come sono abituali a Tony Pagoda. La sua intelligenza si muove sullo scenario del mondo contemporaneo con la leggerezza e l’insinuazione di un insetto che tormenta e stimola. Incontriamo amici vecchi e nuovi: Tonino, Fabietto, Bossi, un aspirante boss della camorra, Frattini, Luigi Amitrano cartolibraio, Carmen Russo ed Enzo Paolo, il mago Silvan. Ogni occasione è buona per far mostra di una copiosa morale dell’assurdo che è diventata cifra stilistica, segno inconfondibile.

Per chi ama la poetica e lo stile di Paolo Sorrentino, un libro da non perdere e soprattutto da gustare, immergendoci in quel mondo, che non distacca certo dal nostro, con le inquietudini di un Tony Pisapia o di un Titta di Girolamo qualunque.

 Toni Servillo legge la prefazione di ‘Hanno tutti ragione’

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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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