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“La parte degli angeli”, il film della settimana

Ci apprestiamo a vivere un weekend ricco di uscite sul grande schermo, dove la parte del leone spetta sicuramente al nuovo film di Peter Jackson, “Lo Hobbit”. Inutile starvene a parlare vista l’attesa di molti. Per chi non è attratto da quel mondo fantastico e leggendario al cinema esce l’entusiasmante nuovo lavoro di Ken Loach, “La parte degli angeli” (The Angels’ Share), il film della settimana su L’Indifferenziato.

La parte degli angeli per definizione, è quel 2% di alcool che evapora quando viene fatto saltare il tappo, disperdendosi inevitabilmente nell’aria.

“La Parte degli Angeli” è stato presentato in concorso alla 65a edizione del Festival di Cannes, dove ha ottenuto il Premio della giuria. Un ritorno vincente a Cannes per il regista britannico dopo la vittoria della Palma d’Oro nel 2006 con “Il vento che accarezza l’erba” e del premio della giuria ecumenica con “Il mio amico Eric” nel 2009. Ken Loach anche in questo nuovo film mette al centro della sua opera cinematografica la descrizione delle condizioni di vita della classe operaia, mantenendo ferme le sue radici da figlio di operai, ponendo ora i riflettori sul tema della disoccupazione giovanile con una commedia agrodolce che strappa molti sorrisi e riflessioni. Il cast è così composto: Paul Brannigan, John Henshaw, William Ruane, Roger Allam, Gary Maitland e Jasmin Riggins.

La trama.

Robbie (Brannigan) si intrufola furtivamente nell’ospedale in cui la sua fidanzata ha appena partorito e, abbracciando il figlio appena nato, gli promette che avrà un’esistenza migliore della sua, costretto alla fuga perché braccato dalla polizia che lo insegue a causa di un reato commesso. Riuscito a evitare la detenzione in prigione, mentre sconta la sua condanna offrendo servizi utili alla comunità, Robbie incontra tre piccoli criminali che non riescono a trovare lavoro per via dei loro trascorsi. Insieme, progettano di dare un nuovo corso alla loro vita grazie a ciò che Robbie ha imparato dall’educatore Harry (Henshaw) sul whisky, mettendo in piedi una sorta di business.

Ken Loach sul solito sfondo di Glasgow  ci presenta questa commedia umana, con i tanti ritratti di giovani come lo stesso Robbie, segnati dalla vita. Giovani che la società ha già etichettato come irrecuperabili, mentre per il regista britannico c’è sempre la possibilità del riscatto. Un film sicuramente di impegno sociale, che guarda alla vita in maniera positiva, dove chi cerca una via d’uscita la trova sempre. La genialità di Loach è ben visibile anche nelle scelte più semplici, come ad esempio “il nocivo alcool” usato come strumento di rivalsa sulla società.

Di seguito il trailer:

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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

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