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I campioni si raccontano: Rossella Fiamingo

I Campioni si Raccontano – L’Indifferenziato. Intervista Rossella Fiamingo

Il nuovo ospite della rubrica “I Campioni si raccontano” è Rossella Fiamingo, spadista italiana, classe 1991. La schermitrice italiana ha conquistato la medaglia d’argento ai giochi olimpici di Rio De Janeiro, prima medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile italiana e vincitrice nella stessa specialità della medaglia d’oro ai mondiali di scherma di Kazan (2014) e Mosca (2015).

Buona lettura.

Rossella Fiamingo

Rossella Fiamingo

1. Il primo pensiero che le viene in mente se ripensa al 6 agosto 2016? Quali sono stati i complimenti che l’hanno emozionata di più?
Il momento più bello che mi viene in mente è  la vittoria in semifinale con la cinese Sun, ho tirato fuori la rabbia e mi sono presa quello che stava per sfumare. Mi hanno emozionato tutti  i complimenti delle persone che mi vogliono bene, mi emozionavano i loro occhi più delle parole. 

2. Semifinale olimpica: a 28 secondi dalla fine è sotto 11-8. In 28 secondi realizza 3 stoccate e poi riesce a vincere con la stoccata supplementare. Come è riuscita in questa vera e propria impresa?
Ho pensato al mio sogno, ho pensato che dovevo dare tutto quello che avevo, dovevo provarci fino alla fine. Volevo scendere dalla pedana con la certezza di aver dato il massimo è così alla fine è stato.
Nella “remuntada” secondo lei è stata più determinante la tenacia o la tecnica?
Ho pensato a una sola azione, sapevo che con la cinese era quella giusta ma avevo bisogno anche della tenacia, della cattiveria giusta per aggredirla e farle perdere fiducia in pochissimo tempo.

3. Qual è, se c’è, il suo rimpianto più grande per la finale persa?
Non essere riuscita a stare concentrata fino alla fine, quando stavo per concludere l’assalto l’emozione ha preso il sopravvento. 

4. Quale consiglio darebbe a un giovane che si sta avvicinando alla sua disciplina?
Consiglierei di vivere bene anche le sconfitte perché fanno parte del gioco e Servono a crescere. 

5. Il suo successo olimpico l’ha portata alla ribalta dei grandi giornali e mass media in generale. Come è riuscita a gestire questo tipo di pressione?
È arrivato tutto in poco tempo e ancora non sempre mi trovo a mio agio però mi piace essere la protagonista nella mia specialità.

Che rapporto ha con i social network?
Sono molto attiva su tutte le piattaforme tranne su snapchat che non mi prende particolarmente. Instagram è il social più aggiornato, mi piace far conoscere la mia vita anche al di fuori dalle pedane.

6. Se dovesse descrivere la scherma con 5 aggettivi quali sceglierebbe?
Divertente, stimolante, creativa, elegante, nobile.

7. Perché Rossella ha scelto proprio di diventare una schermitrice?
Da giovanissima amava la danza, cosa (fortunatamente per l’Italia intera) l’ha spinta a cambiare disciplina? Mi ha convinto mio papà portandomi in una palestra di scherma, dopo poco è scattato il colpo di fulmine. 

8. Come nasce la sua passione per la musica classica? Prima di una gara che musica sceglie per caricarsi e/o concentrarsi?
Per la musica ci ha pensato invece la mamma, è stata lei a farmela conoscere. Prima delle gare la musica classica mi fa un effetto pari al sonnifero! Preferisco l’ hip hop e il reggetton.

9. Scendiamo nella sua splendida terra natia, la Sicilia. Se dovesse consigliare 3 luoghi da visitare della sua regione ai nostri lettori, quali indicherebbe?
L’ Etna, Taormina e Scopello. 

10. Per un’atleta siciliana, vista l’assoluta eccellenza della cucina sicula, è particolarmente difficile resistere ai peccati di gola? A cosa proprio non riesce a fare a meno?
Io non resisto proprio!! Se esco con gli amici mangio, il mio pasto preferito? La granita con la panna e brioche. 

11. Chiudiamo con i suoi progetti futuri: quali sono gli obiettivi per questa stagione?
L’ obiettivo principale è la medaglia mondiale individuale e a squadre.
Sportivamente ma anche e soprattutto umanamente come si immagina tra 10 anni?
Domanda difficilissima!! Ne parlerò più avanti 🙂 

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Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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