Italiana. Sessantatreenne, ma a suo modo giovanissima. Elegante. Di solidi princìpi. Per molti è ancora la più bella del mondo. Una Miss.
A scanso di equivoci preciso che non si parla qui di qualche stella del cinema anni ’70, ma della Costituzione della Repubblica Italiana. Quella Carta che negli ultimi venti anni ha avuto vita sempre più difficile; vilipesa, calpestata, umiliata, tanto che in molti hanno alzato barricate nel tentativo di difenderla da attacchi continui.
Abbiamo spesso assistito allo scontro tra due schieramenti: da un lato i “berluscones”, dall’altro i “non-berluscones”. Nulla di più semplice. Ciò almeno all’apparenza, che – come è noto – spesso inganna. In realtà, di semplice c’è poco e il gruppo dei paladini della Carta Costituzionale è sempre stato assai variegato. Magari troppo, tanto che a volte viene il dubbio che questo ideale stare insieme nasca più contro “qualcuno” che non a favore di “qualcosa”. Malignità, forse.
Ora, il lettore più arguto starà già obiettando che quanto ha appena letto non ha alcun senso; la Carta è fondamento di democrazia e simbolo della Repubblica, quindi è del tutto normale che a difenderla ci siano persone anche politicamente molto diverse tra loro. Giustissimo, credo.
Anzi, sarebbe strano se i paladini (comunisti e post comunisti, ex democristiani, ex fascisti, santoni montanelliani, politici improvvisati dall’italiano sgrammaticato, ecc ecc.) non fossero tutti compatti nel respingere ogni offensiva del Caimano.
Bisognerebbe però ricordare a molti di questi cavalieri senza macchia e senza paura che la Costituzione si compone di 139 articoli (anche se 5 sono stati abrogati) e che può risultare strumentale, oltre di scarsa onestà intellettuale, servirsi di “Bignamini fai da te” che tengono conto soltanto delle parti del testo meno scomode o, per meglio dire, più utili al fine politico ideologico.
Ad esempio, salvo smentite, credo che nella nostra Costituzione ci sia ancora l’Articolo 27 :
La responsabilità penale è personale.
L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato
Non è ammessa la pena di morte.
Relativamente al comma 3, dando uno sguardo ai dati sulla situazione carceraria italiana con 23.050 detenuti in più rispetto alla massima capienza, non mi sembra ci sia questo grande senso di umanità nelle pene. Infatti, anche il redivivo Presidente Napolitano, dopo l’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, si è sentito forse in dovere di dire che la questione del sovraffollamento nelle carceri e’ un tema di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile.
Ovviamente si può essere d’accordo o meno con la soluzione che propone Pannella (l’amnistia). Ma, soprattutto per i paladini della Costituzione, fingere che il problema non esista è pura malafede.
Ma, del resto, non c’è troppo da stupirsi. Miss Costituzione a volte non appare toppo carina. Forse appena “passabile”, come direbbe un qualche playboy stagionale e stagionato. Una Costituzione da “usare”. E il doppiosenso a sfondo sessuale è voluto.
bhe certo, purtroppo l’articolo 27 della Costituzione è in buona compagnia. Molte altre disposizioni contenute nella carta fondamentale della Repubblica italiana sono rimaste…come dire…lettera morta.
Condivido l’allarme che l’articolo vuole lanciare sul problema del sovraffollamento delle carceri.
Tuttavia, sinceramente, non comprendo il nesso di causalità tra tale questione e l’essere pro o contro berlusconi.
Salve White Riot. La domanda che a volte mi faccio è: si è per la difesa della Costituzione e quindi contro Berlusconi oppure si è contro Berlusconi e quindi per la difesa (di alcune parti) della Costituzione? In molti casi credo la seconda. Ed è anche in questo modo che provo a spiegarmi alcuni imbarazzanti silenzi su tematiche forse non sufficientemente antiberlusconiane.
Penso che siano vere tutte e 2 le cose, una doppia freccia, un circolo vizioso…
Salve Santimbanco.
Personalmente ritengo di essere pro Costituzione, indipendentemente dagli scempi che, bipartisan, le sono stati perpetuati negli anni (leggi riforma del titolo V). Da studente ho avuto modo di studiarne la genesi in particolar modo dell’ art. 46 e di apprezzarne la sintesi, nel senso hegeliano del termine. Ogni singola parola era “pesata” e valutata con ponderazione e attenzione persino agli accenti. Un’opera immensa. L’incontro della matrice liberale, socialsta e cattolica.
Non farei una distinzione tra la difesa di certi valori e l’antiberlusconismo, o sul fatto che si usi la Costituzione quando ci fa comodo. La Costituzione è la base. I tedeschi, che sanno il fatto loro, la chiamano Grundnorm.
A me fa un pò paura, invece, quando sento proposte di modifica della stessa, come questa: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”. (By Remigio Ceroni, deputato PDL). Probabilmente Montesquieu si sta rivoltando nella tomba…
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”.
Peccato che la volontà popolare, mediante l’attuale procedimento elettorale, non abbia la possibilità (sarebbe meglio dire il “diritto”) di potersi scegliere il proprio rappresentante in Parlamento.
White Riot, proposte del genere fanno paura anche a me.
Il maestro direbbe: “…in quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore…” 😉
Saltimbanco, alla tua domanda (si è per la difesa della Costituzione e quindi contro Berlusconi oppure si è contro Berlusconi e quindi per la difesa della Costituzione?) troppo spesso anche io mi sono dato la tua risposta.
E’ vero, la Costituzione è la base o almeno dovrebbe esserlo, peccato che i “nostri” rappresentanti abbiano a volte il vizietto di farne un utilizzo strumentale.
Ridurre la questione sulla Costituzione, semmai ci fosse una questione sulla Costituzione (almeno in questi termini), ad un “sondaggio” – passami il termine – tra berlusconiani e anti-berlusconiani è, a mio parere, disgregante e fuorviante.
Pannella difende si la Costituzione, ma soprattutto si cura di proteggere il Principio di Legalità – e tutto ciò che gli sta intorno – che astrattamente potrebbe essere una delle sue fonti o una sua conseguenza, dipende dai punti di vista.
Complimenti per il sito.
Saluti.