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Black Bloc – demenzialità e idiozia

Black Bloc: un gruppo di dementi ed idioti. Solo così si possono descrivere quelli che hanno devastato ieri il centro di Milano. Nessuna logica, nessun ma e nessun però: saccheggiare una città non ha un significato e non può portare ad alcun risultato, si deve solo condannare.

Tanto si può dire sulla gestione dell’Expo, (su come è stato fatto, su quello che si dovrà fare e su ciò che dovrebbe essere e significare l’esposizione universale) ma queste violenze fanno solamente il gioco dei potenti. Andare in giro a volto coperto, con mazze e spranghe, a cosa serve? A cosa può portare?

La protesta è sacrosanta, specie quando riguarda il futuro stesso del nostro pianeta, ma deve essere costruttiva, servire a qualcosa,  creare un movimento di opinione,prima, e delle azioni migliorative, poi. Tutto questo non accade mai quando le parole, lasciano il passo alla violenza. Il risultato del pomeriggio di follia di questi personaggi, che per quanto sono “coraggiosi” non hanno nemmeno il coraggio di andare in giro a volto scoperto, è proprio l’azzeramento del pensiero, del dibattito, del confronto. Di fare, in sintesi, perfettamente il gioco dei potenti che dicono di voler combattere. Una vetrina rotta, un fumogeno lanciato fanno solo la soddisfazione di chi questo mondo lo vuole lasciare così.

L’Expo in tutto questo resta un grande evento, un’immensa vetrina ricca di possibilità di sviluppo economico, sociale ma anche di piccole e grandi ipocrisie. Speriamo possa servire veramente a nutrire il Paese, a cambiare le strategie politiche sull’ambiente e sull’agricoltura, ad evitare la logica della cementificazione selvaggia che resta ancora la protagonista delle politiche nostrane. Speriamo insomma che possa servire a rilanciarci e non sia solamente una vetrina vuota. La sostanza oltre la forma.

Black Bloc- scontri Milano

Concludo con il post breve, semplice ed efficace di Alessandro Gililoli sul blog Piovono Rane:

“Qualcuno li chiama fascisti. Qualcuno comunisti. Come se quei tizi avessero non dico una qualche ideologia, ma anche solo qualche idea. Intendo dire: qualche idea su come vorrebbero il loro Paese e il mondo.

Il problema invece è che proprio non ne hanno nessuna, neanche la più pallida. Combattono la loro carsica guerra in nome di niente. Per loro la guerra è il fine, non il mezzo. Perché un altro fine non c’è.

Hanno il vuoto dentro, ma anche definirli nichilisti è troppo nobilitante, troppo elaborato. Semplicemente, hanno il nulla dentro.

A me dispiace, per loro. Certo, per quelli a cui hanno distrutto il negozio o la macchina, ma anche per loro. Vivere con il vuoto dentro è solo un esistere day by day, un prolungamento biologico del nulla. Un nulla da riempire con il casino, con la guerra, con le mazze, soprattutto con i media che riprendono i danni che hai fatto.

Sapete, ne hanno presi un paio perché erano tornati, “in borghese”, a vedere i danni che avevano fatto. Non è l’assassino che torna sul luogo del delitto. È l’anima vuota che va a riempirsi dell’effetto dei suoi gesti. Per essere sicuro di esserci. Di avere un’identità.

Ho distrutto, quindi sono.”

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Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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