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L’ossimoro

L’ossimoro è una figura retorica che consiste nell’accostare due parole di significato opposto. In questi giorni la politica italiana risulta essere piena di proposte e idee che sarebbero dal punto di vista retorico degli ossimori.Girovagondo su alcuni quotidiani, l’altro giorno ho letto questa interessante  ricerca del Censis , secondo la quale, il 44,8% dei figli di operai fa l’operaio, mentre il 40% dei figli di borghesi fa il borghese e il 63,8% di quelli dei piccolo borghesi fa il piccolo borghese. Questa ricerca scatta un’istantanea drammatica ma reale  della situazione del  mondo del lavoro nostro Paese. Tutto è bloccato,fermo ed immobile. Ora in questa situazione molto complicata la soluzione politica proposta dal Governo e quindi da buona parte dei partiti italiani sembra essere la revisione o l’abolizione dell’articolo 18.

Ma cosa  dirà mai di cosi assurdo questo articolo 18 per essere considerato la somma di tutti i mali del lavoro italiano?: L’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori si intitola “reintegrazione sul posto di lavoro” e disciplina le conseguenze in caso di licenziamento illegittimo (perché effettuato senza comunicazione dei motivi, perché ingiustificato o perché discriminatorio) nelle unità produttive con più di 15 dipendenti (5 se agricole). Inoltre esso si applica anche alle unità produttive che occupano meno di 15 dipendenti (5 nel caso di imprenditore agricolo) se l’azienda occupa nello stesso comune più di 15 dipendenti (5 se agricola) e in ogni caso se l’azienda occupa complessivamente più di 60 dipendenti.

Lavoratori

I sostenitori di  questa riforma, in poche parole, credono che  la libertà di licenziamento aumenterebbe l’occupazione. Questo è chiaramente un ossimoro. In questa affermazione non viene mantenuta la relazione logica tra causa ed effetto, sarebbe come invitare il tacchino al pranzo di natale, somministrare una vacanza a Fukushima e Cernobyl, avere Alemanno come Sindaco di Roma,proporre Berlusconi come Presidente della Repubblica, andarsi a fare una vacanza in Siria in questo periodo o  sfidare Ahmadinejad a “Risiko”.

Ragionando mi sembra francamente impossibile  che tutte le industrie italiane, tolto di mezzo questo articolo, improvvisamente inizino un’assunzione biblica di giovani.  Molti studi sono della mia stessa opinione,per esempio quello di Giuseppe Fiori e Fabio Schiantarelli del Boston College e Giuseppe Nicoletti e Stefano Scarpetta dell’Ocse,( questo è il link per chi è interessato http://www.imf.org/external/np/seminars/eng/2008/strureform/pdf/employ.pdf ,) ripreso anche dal Fatto Quotidiano in un articolo del Dicembre scorso, sostiene chiaramente che non c’è alcuna correlazione tra l’articolo 18 e il tasso di occupazione. Facciamo un’altro esempio: i fautori  di questa riforma sostengono che questo articolo sia la causa  della rigidità del mercato del lavoro e che condannerebbe,quindi, generazioni intere alla precarietà. Spesso, inoltre, viene definita  un’anomalia  tutta italiana, ma è davvero così? Prendiamo in considerazione  come modello la Germania, l’articolo 18 non è presente ma è  comunque il Giudice che decide  sia se è presente o meno la giusta causa  per il licenziamento, sia  se il lavoratore dev’essere indennizzato oppure reintegrato.

Ma allora di cosa stiamo parlando? E’ ora di iniziare a chiamare le cose con il proprio nome e questo è solamente l’ennesimo GRANDE IMBROGLIO ,che vuole illudere milioni di giovani disoccupati, raccontando semplicemente una  favola.Il tutto è illogico o sensa senso, o forse un senso ben preciso c’è, ma è ben nascosto: continuare l’eterno depotenziamento della rivendicazione dei diritti collettivi dei lavoratori.

Certamente il lavoro produce meraviglie per i ricchi, ma produce lo spogliamento dell’operaio. Produce palazzi, ma caverne per l’operaio. Produce bellezza, ma deformità per l’operaio. Esso sostituisce il lavoro con le macchine, ma respinge una parte dei lavoratori ad un lavoro barbarico, e riduce a macchine l’altra parte.  Karl Marx

Dedicato a gli “Eroi” dei giorni nostri…

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

2 Commenti

  1. loscemodelvillaggio
    loscemodelvillaggio

    La canzone di Caparezza è da nobel.
    Per tutto il resto non ho parole.E’ la solita presa per il c..o verso i cittadini.

  2. In realtà più che un ossimoro mi sembra il solito specchio per le allodole che, tra l’altro, ultimamente è molto di moda, e non solo per quanto riguarda le offerte promozionali nei supermercati!
    Ogni circa cinque minuti la nostra solerte guardia di finanza riesce a smascherare qualche falso cieco titolare di pensione almeno dai rigogliosi anni 80, quantità industriali di evasori fiscali ultramilionari che però risultavano nullatenenti, vip colpevoli di aver frodato il fisco, fiorai con -addirittura- tredici dipendenti in nero, e, probabilmente, persone che non hanno mai pagato il canone rai (attenzione c’è tempo fino al 29 febbraio!)… perchè cotanto zelo???
    Non sarebbe meglio pretendere più fatti concreti e meno chiacchiere eclatanti? tutto ciò non dovrebbe essere semplice routine invece che notizia da prima pagina? è veramente cosa buona e giusta considerare straordinaria un’azione “teoricamente” ordinaria? non per niente la cronaca delle epiche gesta esemplari è solo l’ennesima presa per il culo.
    questa, se non erro, è una metafora.

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/02/20/visualizza_new.html_101402199.html

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