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A Dangerous Method, il film della settimana

Dopo il genio e l’estro di Pedro Almódovar, è il momento di un altro grande maestro del cinema contemporaneo, David Cronenberg con “A Dangerous Method”, scelto come film della settimana.

Le altre pellicole che faranno il loro esordio nei nostri cinema: due commedie made in Italy, il pregievole “Oltre il Mare” di Cesare Fragnelli e il ritorno di Vincenzo Salemme in “Baciato dalla fortuna” di Paolo Costella. Per gli amanti dell’horror, “Blood Story” di Matt Reeves e l’adrenalinico “Drive” di Nicolas Winding Refn, già premio della regia al Festival di Cannes 2011. Infine chiude la rassegna delle nuove uscite, direttamente da Honk Kong, “Sex and Zen in 3D” di Christopher Sun.

“A Dangerous Method”, tratto dal testo teatrale “The Talking Cure” di Christopher Hampton ed ispirato al libro di John Kerr “A Most Dangerous Method”, è stato presentato alla 68esima edizione del Festival di Venezia. Cronenberg torna con questo film dopo, “A History Of  Violence” del 2005 e “La Promessa dell’Assassino” del 2007.  In questo nuovo lavoro, come nei due precedenti, è presente Viggo Mortensen, anche se era stato scritturato per il suo ruolo Christoph Waltz. Completano il cast, Keira Knightley, Michael Fassbender e Vincent Cassell.

La trama si svolge agli inizi del 1900, a Zurigo. Carl Gustav Jung (Michael Fassbender) esercita la professione di psichiatra nell’ospedale Burgholzli ed è affascinato dalle teorie di Sigmund Freud (Viggo Mortensen). Jung decide di applicare le teorie freudiane su una giovane paziente, Sabina Spielrein (Keira Knightley). Nel frattempo Freud, convinto di aver trovato in Jung il suo successore, manda un nuovo paziente, lo psichiatra tossicodipendente Otto Gross (Vincent Cassell). Saranno gli argomenti riguardanti la monogamia di Gross, a convincere e rompere le ultime barriere a Jung per iniziare una relazione con la bella e tormentata Sabina. Inizierà una sorta di triangolo intellettuale tra Jung, Freud e Spielrein, dove verrà sottolineato nel rapporto tra Jung-Freud i cambiamenti apportati dalla nuova variante, Sabina Spielrein.

Il regista canadese torna sul tema della malattia, sulla degenerazione, e sulla deviazione patologica, tanto care  sin dalle sue origini e già presenti nell’opera “Spider” del 2002, mettendo in risalto la crisi di Jung e anche quella parallela di Freud, evidenziandole come metafore del crollo della cultura occidentale, riportando il tutto ai nostri giorni.

Un film da non perdere. Ecco a voi il trailer:

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Mauro Stracqualursi
"Bisogna sempre essere ebbri. Tutto è in questo:è l'unica questione. Per non sentire l'orribile peso del tempo.. che vi rompe le spalle e vi curva verso la terra... Dovete inebriarvi senza tregua.[...] Ma di che? Di vino,di poesia o di virtù,a Vostro talento. Ma inebriatevi. E se talvolta sui gradini di un palazzo, sull'erba verde d'una proda, nella solitudine tetra della Vostra camera, Vi destate, diminuita già o svanita l'ebbrezza, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che sfugge, a tutto ciò che parla, domandate che ora è: ed il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, Vi risponderanno: E' l'ora di inebriarsi! Per non essere schiavi martoriati del Tempo, inebriatevi,inebriatevi senza posa! Di vino,di poesia o di virtù... a Vostro talento.." "Inebriatevi" - C. Baudelaire.

3 Commenti

  1. PiccolaIena

    In realtà la tematica affrontata non è affatto nuova sul grande schermo. Nel 2002 “Prendimi l’anima” diretto da Faenza parla proprio della struggente storia d’amore tra Jung e Sabina Spielrein. Io l’ho visto qualche anno fa e devo dire che mi è piaciuto. Magari dopo aver visto questo di Cronenberg si potrebbe fare un paragone tra le due pellicole.

  2. Mauro Stracqualursi

    Il tema trattato è quasi lo stesso. Lì la punta è Sabina Spielrein, qui invece Cronenberg cerca di far risaltare i vari rapporti e come vanno cambiando soprattutto tra Jung e Freud. 🙂 🙂

  3. PiccolaIena

    Ora che ho visto anche “A Dangerous Method” devo dire che effettivamente la pellicola di Cronenberg è nettamente superiore al “Prendimi l’anima” di Faenza.
    Ottima interpretazione di Michael Fassbender, davvero in ascesa 🙂 🙂 🙂

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