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Ecomafie: il rapporto del 2015 di Legambiente

Ecomafie 2015 Il 2014 è un altro anno horribilis per i reati ambientali che continuano a crescere e a generare profitti alla malavita. Nell’anno passato nel  “Bel Paese” sono stati accertati 29.293 reati. Per dare un’idea immediata si parla di circa 80  infrazioni al giorno mentre a livello economico il fatturato criminale è cresciuto di circa 7 miliardi rispetto all’anno precedente.  In totale il giro di affari che riguarda questo business criminale è pari a 22 miliardi di euro! Un vero e proprio boom viene dall’agroalimentare che pare sia la nuova frontiera efficiente della malvita (fatturato di 4,3 miliardi).

Il Lazio, si conferma e si classifica al quinto posto dopo le cosiddette regioni a tradizionale presenza mafiosa con 2.255 le infrazioni ambientali accertate nel Lazio, con una media di 6,1 al giorno. Resta purtroppo la prima regione nel centro italia. Particolarmente grave la situazione riguardante la corruzione in reati ambientali, nei quali la nostra regione è al quarto posto. In questa sezione primeggia la Lombardia con 31 indagini, seguita dalla Sicilia con 28 inchieste, la Campania con 27, il Lazio con 26 e la Calabria con 22. In totale le inchieste sono state 233: si va dal Mose di Venezia ai  cantieri dell’Alta velocità, dai Grandi eventi alle ricostruzioni post terremoto. Di fronte a tali numeri è logico e doveroso parlare di fenomeno radicato e di rilevanza nazionale.

Proseguendo la disamina sul territorio laziale la situazione diventa drammatica se si considerano il ciclo dei rifiuti e del cemento. I numeri parlano chiaro: 545 illeciti per abusivismo edilizio, 486 gli illeciti ambientali.
La capitale, Roma,  primeggia nell’illegalità per quanto riguarda l’ambito dei rifiuti. Nel 2014 c’è stato un aumento di 26 illeciti passando dai 229 del 2013 ai 255 del 2014. A Latina le infrazioni sono state  140, mentre nella Provincia di  Frosinone sono 37.  A livello nazionale i reati in questo settore fanno segnare un + 26% toccando l’incredibile cifra di 7.244, quasi 20 al giorno. In 16 inchieste sull’argomento sono stati sequestrati dalle Forze dell’Ordine più di tre milioni di tonnellate di veleni. 
Per quanto riguarda il ciclo del cemento il dossier evidenzia 180 reati a Roma, 173 a Latina e 67 nella Provincia di Frosinone.  Sul territorio nazionale si contano 5750 reati (+4,3%) realizzati principalmente in Campania, Calabria, Puglia e Lazio.

Nell’archeomafia, ovvero furti e ricettazione di opere d’arte e beni archelogici, il Lazio primeggia mentre si contano 561 reati contro la Fauna e 248 incendi dolosi ( 67 in Provincia di Frosinone e 150 a Latina).

Ecomafie 2015: Le opinioni

A sottolineare l’imporanza del report giungono le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sottolinea l’esigenza di “ricostruire un equilibrio tra territorio e società, tra sviluppo e cultura, tra ambiente e diritto della persona è anzitutto la grande impresa civica a cui ciascuno di noi è chiamato con responsabilità. Il rispetto dell’ambiente è essenziale per la coesione sociale e per la ripresa del Paese”.
La direttrice nazionale di Legambiente, invece, nel suo discorso ha sottolineato ed evidenziato l’importanza della legge introdotta, alcuni mesi fa, sulle ecomafie: “Quella del 2015 è una data straordinaria, è  l’anno della legge che introduce finalmente nel codice penale uno specifico Titolo dedicato ai delitti contro l’ambiente, che punisce chi vuole fare profitti a danno della salute collettiva e degli ecosistemi. Uno strumento fondamentale per combattere anche quella zona grigia, dove impera la corruzione che è diventata il principale nemico dell’ambiente a causa delle troppe amministrazioni colluse, degli appalti pilotati, degli amministratori disonesti e della gestione delle emergenze che consentono di aggirare regole e appalti trasparenti. La corruzione può servire per ottenere un determinato provvedimento o più semplicemente per far voltare dall’altra parte l’occhio vigile del funzionario, l’ultimo e traballante anello di una lunga catena di legalità. Concludendo il suo messaggio ha sottolineato come ci sia bisogno di un’applicazione rigorosa della legge sugli ecoreati ma anche di un complessivo cambio di passo, verso un paradigma economico più giusto e in grado di sollecitare nuova fiducia, partecipazione e trasparenza, perché non ci si rassegni a pensare al malaffare come a un male senza rimedi.

Nella gallery, le infografiche realizzate da Legambiente.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Notizie su Umberto Zimarri

Umberto Zimarri
..Io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...

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